Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (21 lettori)

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tommy271

Forumer storico
Se ben ricorco nel "primo pacchetto" di aiuti si ipotizzava una 7a trabche di 5 miliardi a gennaio, una 8a tranche di 10 miliardi a marzo e la 9a tranche di 6 miliardi a giugno che doveva confrontarsi con un deficit/pil 2012 a 14,9 miliardi.
Tale ipotesi potrebbe essere tutto sommato coerente con i nuovi scenari di recessione ?
Dopo lo swap e il "nuovo pacchetta" (che se ricordo bene prevede un esborso di 30 miliardi cash) forse le scadenze 2012 potrebbero essere rimborsate ......

Rimborsi e tranche non vanno di pari passo...
Ad ogni modo, con ogni probabilità, la settima tranche sarà l'ultima del vecchio piano.
Il nuovo piano da 130 MLD (comprensivo di PSI) dovrebbe rimodulare l'importo delle tranche.
 

pier87

GBP uber alles
Rimborsi e tranche non vanno di pari passo...
Ad ogni modo, con ogni probabilità, la settima tranche sarà l'ultima del vecchio piano.
Il nuovo piano da 130 MLD (comprensivo di PSI) dovrebbe rimodulare l'importo delle tranche.

il problema è quando lo implementano...se continuano così non ce la faranno mai entro marzo..
 

tommy271

Forumer storico
il problema è quando lo implementano...se continuano così non ce la faranno mai entro marzo..

Il problema della scadenza di marzo è connessa allo PSI ed alla possibilità di fare hold out da parte dei bondisti.
Potrebbe giocare a favore un rinvio dell'appuntamento elettorale del 19 febbraio.
Nel caso del nuovo piano, è pacifico che se questo non fosse operativo si proseguirebbe con il vecchio ... ma non per questo il pagamento della "marzo" è assicurato.
 

tommy271

Forumer storico
ma dello swap all'orizzonte ancora non vi e'traccia?

Al momento non si sa nulla, di quanto già postato e conosciuto.
L'Esecutivo Papademos è un'intesa nata tra le forze politiche per fare in modo che la Grecia riceva la sua Sesta Tranche, attui poi lo swap nato dagli accordi del 26 ottobre.
Direi quindi, in linea di massima, che ulteriori sviluppi li avremo quando la Grecia avrà ricevuto gli 8 MLD.
Altrimenti la storia si ferma qui.
 

marcob77

Moderator
ma..

Io non capisco una cosa... Se fanno haircut...e rifinanziano le banche, quindi immagino anche quelle greche...per quale motivo la grecia non si sbriga a firmare? con i soldi promessi dall'unione europea, potrebbero finanziare altre attività produttive, eliminando quelle improduttive... esattamente quello che dovrebbero fare comunque con un default...no?
qualcuno che ne sa più di me potrà illuminarmi
ciao a tutti!
 

tommy271

Forumer storico
Io non capisco una cosa... Se fanno haircut...e rifinanziano le banche, quindi immagino anche quelle greche...per quale motivo la grecia non si sbriga a firmare? con i soldi promessi dall'unione europea, potrebbero finanziare altre attività produttive, eliminando quelle improduttive... esattamente quello che dovrebbero fare comunque con un default...no?
qualcuno che ne sa più di me potrà illuminarmi
ciao a tutti!

E' un poco più complicato ... ;).
 

tommy271

Forumer storico
Monti incontra Sarkozy e Merkel, Italia cerca ritorno in serie A

giovedì 24 novembre 2011 11:50



di Giselda Vagnoni

STRASBURGO, 24 novembre (Reuters) - Oggi a Strasburgo, con la colazione di lavoro a tre tra Mario Monti, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, l'Italia prova a tornare nella serie A della zona euro, invitata a partecipare al salvataggio della costruzione europea dalle picconate degli investitori internazionali.
L'incontro di oggi segna anche la fine dell'era di Silvio Berlusconi, verso la cui credibilità politica Sarkozy e Merkel avevano riservato un sorrisetto al vertice europeo di ottobre.
Lo scorso settembre, proprio a Strasburgo, l'ex presidente del Consiglio è stato ricevuto dal presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso in un incontro non seguito da conferenza stampa. Per i critici del Cavaliere era stato organizzato per evitargli l'apparizione in uno dei numerosi processi che lo riguardano.
"E' importante che i tre più grandi paesi della zona euro si incontrino e che tutti siano coscienti che non possiamo lavorare in modo isolato", ha detto stamattina a Radio Classique il ministro francese per gli Affari comunitari, Jean Leonetti.
Dal neo premier italiano, il presidente francese e la cancelliera tedesca si aspettano che svolga i compiti richiesti da Bce, Ue e Fmi per ridurre il debito monstre da 1.900 miliardi, pari al 120% del Pil, e liberare il potenziale di crescita della terza economia dell'euro.
Monti ha detto di voler fare presto e che il suo governo di tecnici ha le condizioni per poter essere più incisivo del precedente esecutivo di Silvio Berlusconi, ma finora non è sceso nei dettagli.
Dopo l'incontro di martedì scorso a Bruxelles con il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, Monti ha confermato gli impegni presi dall'Italia nel vertice europeo del 26 ottobre tra i quali il conseguimento di un bilancio in pareggio entro il 2013.
Il governo Berlusconi aveva stimato per il 2012 una crescita dello 0,6% che le ultime stime della Commissione Ue hanno abbattuto allo 0,1% e un deficit/pil all'1,6% contro il 2,3% previsto da Bruxelles. Di conseguenza, secondo le stime Ue dello scorso 10 novembre, senza nuovi interventi l'Italia conseguirà nel 2013 un disavanzo pari all'1,2% del Pil. Ogni punto di Pil equivale a circa 15 miliardi.
L'ex commissario europeo ha anche detto di aver discusso con Barroso, a livello generale e non per l'Italia, di come considerare il ciclo economico nel valutare gli obiettivi di finanza pubblica dei paesi dell'Unione, le cui politiche di austerity sono destinate a rallentare, se non a interrompere, la crescita economica.

FRANCIA E GERMANIA SOSTENGONO MONTI

Sul fronte interno l'ex commissario Ue ha fatto intendere che reintrodurrà l'Ici sulla prima casa, abolirà i privilegi e le iniquità del settore previdenziale, sposterà le tasse dai redditi alle cose, liberalizzerà le tariffe professionali e procederà alla cessione di asset pubblici.
Sul fronte europeo, Monti ha recentemente confermato di non vedere ragioni per cambiare l'ordinamento della Banca centrale europea mentre sugli eurobond, ossia sulle emissioni congiunte di titoli sovrani, ha detto che non devono essere considerati un tabù.
"La Francia desidera esprimere il proprio sostegno alla politica di aggiustamento finanziario e di riforme di Mario Monti", ha detto la portavoce del governo francese Valerie Pecresse mercoledì.
"E' un'occasione per rafforzare la cooperazione e le convergenze delle economie dei tre grandi paesi della zona euro".
Francia e Germania, tuttavia, restano divise su come gestire la crisi del debito che si sta avvitando su se stessa.
Mentre la Francia ha appoggiato la richiesta tedesca di una modifica dei trattati europei per inserire norme più severe sulla disciplina di bilancio, Berlino resta del tutto contraria all'appello di Parigi affinchè la Banca centrale europea agisca come prestatore di ultima istanza della moneta unica.
Non placa l'ansia degli investitori la mancanza di un piano dettagliato per il rafforzamento del Fondo salva-Stati EFSF.
Tra tanta incertezza il contagio sembra essere arrivato alle porte dei Paesi core dell'euro. Ieri gli investitori hanno disertato in buon numero l'asta di bund tedeschi. Un segnale che perfino la forte Germania potrebbe non essere più vista dal mercato come un porto sicuro dove investire.
L'impennarsi dei tassi di interesse e la minaccia della recessione hanno già messo in discussione il rating di Tripla A della Francia. L'agenzia di rating Fitch ha avvisato Sarkozy che il bilancio di Parigi ha poco spazio per assorbire eventuali nuovi shock.
 

tommy271

Forumer storico
Portogallo, Fitch abbassa rating a BB+ da BBB-, outlook negativo

giovedì 24 novembre 2011 12:14






MILANO, 24 novembre (Reuters) - Fitch ha rivisto al ribasso il rating a lungo termine sul Portogallo a BB+ da BBB-, e quello a breve a B da F3, con outlook negativo.
Secondo l'agenzia di rating, che ha rimosso il watch negativo sul paese, l'ampio squilibrio di bilancio, l'elevato indebitamento di tutti i settori e le avverse prospettive macroeconomiche rendono il profilo di credito del Portogallo non più compatibile con un rating a livello 'investment-grade'.
Alla luce del peggioramento delle prospettive europee, Fitch ha tagliato le attese sul Pil portoghese del 3% per il 2012.



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Periferia.
 

tommy271

Forumer storico
Grecia/ Luce staccata a chi non paga tassa immobili, è rivolta

Ad Atene intervengono reparti anti sommossa a compagnia elettrica



Atene, 24 nov. (TMNews) - Si sono dovuti mobilitare i reparti anti sommossa in Grecia, per sgomberare gli ufficia ad Atene della compagnia elettrica nazionale, la Dei, occupati da cinque giorni da manifestanti organizzati da diversi sindacati contro una nuova tassa sull'immobiliare, e soprattutto contro l'inconsueto strumento intimidatorio che la accompagna. L'occupazione si spiega infatti dal particolare metodo di 'guerra preventiva' scelto dal governo ellenico per contrastare eventuali tentativi di evasione di questa impopolarissima tassa: chi non paga rischia infatti di vedersi tagliare la luce.

Una minaccia che ha sollevato a sua volta feroci polemiche, tanto da costringere l'esecutivo a fare una parziale marcia indietro: i redditi più bassi sono stati così esentati da questo taglione. Ma il meccanismo è rimasto in linea generale, e così da domenica scorsa diversi tra sindacalisti e simpatizzanti di vari sigle, che spaziano dalla sinistra estrema al Genop-Dei, sindacato vicino al partito socialista, ex maggioranza di governo, hanno occupato gli uffici ateniesi della Dei, che avrebbero dovuto spedire gli eventuali avvisi di distacco ai contribuenti inadenpienti di questa sorta di "extra-Ici" greca. Stamattina, secondo quanto riferito dai media ellenici, tra due e trecento uomini delle forze dell'ordine hanno fatto irruzione nei locali per sgomberarli.

La tassa supplementare è molto variabile, va da 50 centesimi a 16 euro al metro quadro in base all'utilizzo dell'immobile e ad alcuni criteri sociali sui relativi contribuenti. E' stata adottata dalla Grecia lo scorso settembre, dietro forti pressioni di Union europea e Fondo monetario internazionale. Il minimo lo pagano coloro che hanno redditi inferiori ai 3.000 euro annui, i disoccupati di lungo termine sono statie esentati.

Ma non tutti pagano. Secondo la stampa ellenica un 25 per cento di contruibuenti non lo ha fatto, secondo fondi sindacali questa quota sarebbe addirittura del 50 per cento: un greco su due. Se così fosse e se effettivamente si procederà ai distacchi di corrente, oltre che al verde la Grecia rischia di finire anche al buio. (con fonte Afp)
 
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