Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (2 lettori)

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lorixnt2

Hari Seldon's fan
Significa che cerca di muoversi autonomamente rispetto alla Germania.
Dato che Juncker non è uno sprovveduto, anzi è una spanna sopra a tutti gli altri esponenti del centro-destra, capisce benissimo che un appiattimento sulla Germania significa la fine per il piccolo Granducato.
L'alleanza che la Merkel cerca di stringere con altri paesi è ben poca cosa (Olanda e Finlandia) rispetto al peso del baricentro imperniato su Berlino.
Non è neanche un caso che gli interlocutori siano tutti di centro-destra.
Confido sulle forze di opposizione in Germania.

Sì tommy, tra l'altro, anche la pemanenza olandese in un eventuale "neomarco/euro di serie A" non mi sembrerebbe un fatto poi così scontato. A parte la memoria ancora viva in molti da quelle parti dell'incendio di Rotterdam, i miei non numerosi conoscenti olandesi di varie appartenenze politiche si sono comunque tutti espressi a favore di un ritorno al gulden just in case. Ciao! ;)
 

giub

New Membro
Lo scrive il new york times

La crisi dell'Eurozona e l'ipotesi crollo
«Grandi banche preparano piano B»


I maggiori istituti di credito al mondo esaminano la possibilità di una disintegrazione dell'area euro

MILANO - Le maggiori banche al mondo si preparano a quello che, fino a poco fa, sembrava impensabile: la disintegrazione dell'area euro. Lo riporta il New York Times, sottolineando che molti istituti di credito, quali Merrill Lynch, Barclays Capital e Nomura hanno pubblicato decine di rapporti in settimana nei quali esaminano la possibilità di una disintegrazione dell'area euro. Nel Regno Unito, Royal Bank of Scotland mette a punto piani di emergenza nel caso in cui l'impensabile diventi realtà. Negli Stati Uniti le autorità di regolamentazione spingono le banche, fra le quali Citigroup, a ridurre la loro esposizione verso l'area euro. «Le banche in Francia e in Italia non stanno mettendo a punto piani di emergenza perché hanno concluso che una disintegrazione dell'area euro è impossibile» evidenzia il New York Times. TUI, il gigante del turismo tedesco, ha di recente spedito una lettera alle catene alberghiere della Grecia chiedendo che i contratti vengano rinegoziati in dracme per tutelarli da eventuali perdite se la Grecia uscisse dall'euro. Secondo un sondaggio di Barclays Capital su 1.000 clienti, la metà ritiene che almeno un paese lascerà l'area euro, il 35% ritiene che sarà solo la Grecia e uno su 20 ritiene che tutti i paesi della periferia dell'Europa usciranno il prossimo anno.
Redazione Online 26 novembre 2011 | 8:47
 

giub

New Membro
quello che si diceva dei GGB.....adesso sio dice dei BTP

..... i titoli corti possono essere considerati una trappola da evitare per non perdere troppo in conto capitale, nel caso estremo di una ristrutturazione del debito. In caso di default, infatti, i titoli a lunghissima scadenza - che oggi in Italia quotano intorno a 80 - espongono gli investitori che li avessero comprati ai prezzi attuali a minori perdite, posto che il rimborso finale in caso di default avviene sempre a meno di 100. Cioè con una perdita imposta, più o meno ampia, in conto capitale.
Ma davvero ha senso applicare questo genere di paure al futuro dei Btp? Per il momento no, ma la febbre e i meccanismi perversi del virus non si possono negare. Tutto però è ancora in gioco.
La grande caduta dei Titoli di Stato - Corriere della Sera
 

PASTELLETTO

Guest
Se vogliono che l'€ sopravviva troveranno un modo per finanziare i paesi in difficoltà (con tutti i regolamenti che si possono inventare) vedi asse BCE-FMI, della serie io dò i soldi a te, tu li giri all'Ue.
Anche visto e considerato che: €bond no, cambiali no, pagherò no, assegni circolari no, raccomandate no, BCE direttamente no.
Troveranno un modo per aggirare i vari trattati con barbatrucchi.

Altrimenti si va a puttan3 tutti insieme e molto allegramente perchè non voglio pensare nemmeno ai costi di un ritorno tutti allegramente alle nostre valute.
Forse il discorso è tutto qui: quanto costa tornare indietro?

Io credo che costi un botto di più che non salvare l'€ (anche in termini socio-economici).

Non piacciono più i TdS perchè siamo indebitati?
Manco il bund?
Le azioni delle banche no perchè sono collegate ai TdS?
Quelle delle industrie no perchè sono collegate alle banche che sono collegate ai TdS?
Il mattone!
Ok, mi compro una casa, poi le banche smettono di erogare mutui perchè nessuno compra le loro azioni perchè sono collegate ai TdS.
Materie prime, ma se crolla tutto si va in recessione e sei fregato lo stesso.
Valute? Peggio me sento.
Oro(??), diamanti.
Ok, attenzione a rivenderli al momento giusto però!

Insomma, dove volete metterli i soldi?
 

tommy271

Forumer storico
Conferenza di tre giorni a Bruxelles

Il modo di porre il cittadino sulla scena alla ricerca di socialismo europeo

Pubblicato: Sabato 26 novembre 2011



Quando è stato chiesto se si potesse rimettere gli europei sulla ruota degli sviluppi economici e politici per creare una società più progressista ed equo tenta di rispondere il seminario di tre giorni del socialismo europeo a Bruxelles, che ruota intorno al tema "Al volante di nuovo ' .

Per la prima volta insieme i politici progressisti, attivisti, sindacalisti vari settori, le ONG, artisti e docenti universitari provenienti da tutta Europa a forgiare nuove alternative e proposte per il governo progressista futuro dell'UE

Lo scopo di "politica laboratori" è quello di gettare le basi di una nuova strategia integrata socialdemocratici per le questioni fondamentali riguardanti il ​​futuro dell'Europa. Compito principale dei partecipanti sono, tra gli altri, di definire e la procedura da seguire nel 2014 per la selezione di un candidato dalla zona dei socialisti guidata dalla Commissione europea.

Secondo gli organizzatori, fino al pomeriggio Giovedi presto, aveva già registrato 2.000 partecipanti e centinaia di attivisti.

"I recenti sviluppi nel mondo, dalla crisi finanziaria in Europa dalle rivolte nel mondo arabo e dei movimenti sociali emergenti dimostra che le persone ripongono nuova cittadinanza. Vogliono essere ascoltati. Ecco perché organizziamo una conferenza aperta, facendo politica con un modo diverso, basato sulla partecipazione e l'interazione da tutti i lati ed i giocatori ", ha detto il Giovedi sera, il Segretario Generale del Partito Socialista europeo Filippo Kornteri.

Da parte sua, il presidente uscente del Partito Socialista, Paul Rasmussen ha sottolineato l'importanza dei valori europei "deve ruotare intorno alla giustizia sociale e la responsabilità economica".

"E 'fondamentale per l'Europa di ascoltare sempre di più un mondo che cambia continuamente, soprattutto quando molte persone in tutto il mondo lottano per la democrazia", ​​ha aggiunto Rasmussen.

La serata Giovedi completato lo scrutinio per l'elezione del presidente di transizione del Partito socialista europeo. Il presidente di transizione nominato Sergei Ntimitrievits, presidente del Partito socialista della Bulgaria.

Tra laboratori e fermentazione di progressiva istituzioni sociali e politiche d'Europa, Venerdì affrontato perché il presidente del PASOK e presidente dell'Internazionale socialista George Papandreou.

"L'UE non è riuscita a far fronte alla crisi economica perché non sono riuscite i leader conservatori dei paesi membri. Purtroppo, la politica fiscale restrittiva e austerità fiscale non è sufficiente per risolvere i problemi dell'Europa. Dobbiamo investire in qualità, competitivi in ​​Europa, con particolare attenzione ai posti di lavoro e di qualità. La disuguaglianza è alla base della crisi. Così ho chiamato il mio popolo in un referendum, per rispondere popolo greco, democraticamente, se si vuole veramente cambiare una nazione e paese. Se si vuole cambiare e migliorare, dobbiamo dare voce alla nostra gente e lavorare insieme attorno ad assi comuni, sulla base del bene comune ", ha dichiarato Papandreou nell'intervento.

Subito dopo segue una breve esposizione dei presidente serbo Boris Tadic ha sottolineato che il rischio di trasformare la crisi economica in una crisi puramente sociale e infine politico.

"Oggi dobbiamo decidere se vogliamo mercati per controllare le nostre democrazie e la democrazia di controllare i mercati. Solo uniti possiamo raggiungere e avere successo ", ha detto dal podio della conferenza il presidente serbo.

A margine di un convegno organizzato numerosi workshop e seminari su temi come "Per una economia giusta", "Verso una società giusta", "Per un mondo giusto", "Per una nuova classe dirigente d'Europa" e "democrazia partecipativa" che analizzano il impatto economico e sociale della crisi finanziaria e la contrazione della reale vita economica e la prosperità dei cittadini europei.

Al centro del dibattito, se non per la crisi economica è la crisi istituzionale e politica per l'Unione e la riformulazione della visione per l'integrazione europea.

Relatori invitati alla tre giorni di conferenza paneuropea, tra l'altro, il Presidente del PASOK, George Papandreou, Presidente della Serbia Boris Tadic, il Vice Primo Ministro dell'Irlanda, Eamonn Gilmore e o direttore generale dell'Organizzazione mondiale del commercio, Pascal Lamy.

Oltre alle decine di forum pianificato e discorsi che sono stati annunciati, il lavoro ufficiale accompagnato da proiezioni di film, spettacoli, concerti e mostre. La conferenza è iniziata Giovedi, 24 novembre e fino al Sabato 26 Novembre.

(Ta Nea)
 
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PASTELLETTO

Guest
Come dicevo anche a Mark, è più facile che esca la Germania dall'Eurozona che non la Grecia ...

Ma la Merkel non può fare tutto da sola ;).
Ha la maggioranza in Parlamento?

Sì, dell'uscita della Germania se n'era parlato.
Ma come la mettono con le esportazioni con il super marco?
Fanno crescere a dismisura la domanda interna?
Staccheremmo subito le linee elettriche verso la Germania e le collegheremmo tutte alla Francia.
 

tommy271

Forumer storico
Sì, dell'uscita della Germania se n'era parlato.
Ma come la mettono con le esportazioni con il super marco?
Fanno crescere a dismisura la domanda interna?

Staccheremmo subito le linee elettriche verso la Germania e le collegheremmo tutte alla Francia.

Problemi loro ...

Con la premessa che non credo a tale ipotesi.
Gli scenari, per me, sono altri: maggiore coesione ed integrazione.
E, questo, aldilà di tutto mi sembra sia quello successo nell'ultimo anno ... nonostante i dure scontri portati al limite della rottura.
 
Stato
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