Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (2 lettori)

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tommy271

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Borse Europee attese in rialzo su speranze vertice Ue

mercoledì 7 dicembre 2011 08:00






PARIGI, 7 dicembre (Reuters) - Gli spreadbetters finanziari indicano per le borse europee una continuazione del rally, innescato dalle attese per un accordo decisivo tra i leaders della zona euro al vertice di venerdì.
L'indice FTSE della borsa di Londra è previsto in rialzo di 21 punti, lo 0,4%; il DAX tedesco di 43 punti, lo 0,7%, il CAC 40 francese di 17 punti, lo 0,5%.
L'indice Euro STOXX 50 è salito del 15% dai minimi del 25 novembre, sulle speranze di una maggiore integrazione fiscale, che apra le porte a un ruolo più attivo della Banca centrale europea nella soluzione della crisi.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel proporranno penali per quesi paesi della zona euro che superano i limiti sui deficit pubblici.
I dettagli della proposta saranno presentati domani in una lettera al presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, che presiederà l'incontro dei leader Ue.
 

PASTELLETTO

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Borse Europee attese in rialzo su speranze vertice Ue

mercoledì 7 dicembre 2011 08:00






PARIGI, 7 dicembre (Reuters) - Gli spreadbetters finanziari indicano per le borse europee una continuazione del rally, innescato dalle attese per un accordo decisivo tra i leaders della zona euro al vertice di venerdì.
L'indice FTSE della borsa di Londra è previsto in rialzo di 21 punti, lo 0,4%; il DAX tedesco di 43 punti, lo 0,7%, il CAC 40 francese di 17 punti, lo 0,5%.
L'indice Euro STOXX 50 è salito del 15% dai minimi del 25 novembre, sulle speranze di una maggiore integrazione fiscale, che apra le porte a un ruolo più attivo della Banca centrale europea nella soluzione della crisi.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel proporranno penali per quesi paesi della zona euro che superano i limiti sui deficit pubblici.
I dettagli della proposta saranno presentati domani in una lettera al presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, che presiederà l'incontro dei leader Ue.

E io sto qui bello tranquillo in leva long e mi faccio il segno della croce.
 

tommy271

Forumer storico
Altra giornata in "luna di miele" per gli spread che mantengono i guadagni acquisiti sul Bund nella giornata di lunedì.
In Grecia è stata approvata a larghissima maggioranza (259 voti favorevoli e 41 contrari) la manovra di bilancio per il 2012 che dovrebbe portare il deficit/PIL dal 9% (circa) di quest'anno al 5,4%. La discussione sullo PSI procede lentamente, gli occhi sono rivolti al Vertice di fine settimana che potrà dare ulteriori impulsi.
In Irlanda sono state approvate ieri nuove misure di contenimento del debito.
Idem la situazione in Portogallo che vede una sostanziale stabilità delle oscillazioni.
Il Belgio prosegue in progress positivo dopo che Di Rupo è riuscito a formare il governo, si attendono sviluppi sulla questione "Dexia".
Spagna e Italia sono accumunate negli stessi destini, la manovra Monti è stata ben accolta dai mercati contribuendo a ristabilire un pò di fiducia. Il dato "Bloomberg"dello spread italiano si distanzia da quello "Thomson/Reuters" per probabili motivi tecnici, la chiusura di lunedì segnava 375 pb. mentre quella di ieri 367 pb.
Segnali contrastanti giungono da Francia e Austria che vede lo spread allargare per probabili downgrade.
Il Bund guadagna 5 punti sul Bond USA nonostante S&P.

Grecia 3007 pb. (2993)
Portogallo 1135 pb. (1133)
Irlanda 681 pb. (698)
Italia 408 pb. (419)
Spagna 302 pb. (301)
Belgio 207 pb. (216)
Austria 108 pb. (105)
Francia 105 pb. (95)

Bund Vs Bond + 10 (+15)
 

tommy271

Forumer storico
Bundesbank: non convince S&P


Morbidezza politica motivazione poco credibile



(ANSA) - BERLINO, 06 DIC - Il cambio di outlook per la Germania da parte di Standard & Poor's e' giudicato poco convincente dalla Bundesbank. ''La reazione di S&P non puo' veramente sorprendere, considerate le attuali insicurezze nell'eurozona. Si puo' tuttavia non essere d'accordo sul fatto che la motivazione sia felice'', ha detto il membro della presidenza Bundesbank Joachim Nagel al quotidiano Die Welt in edicola domani. ''Addurre come fattore una morbidezza politica, per noi e' poco convincente'', ha aggiunto.
 

tommy271

Forumer storico
S&P, a Berlino si parla di congiure


Bruederle, non amo teorie complotti ma in Usa qualcuno e' contro



(ANSA) - BERLINO, 6 DIC - Nei confronti a quattr'occhi alcuni esponenti politici tedeschi della maggioranza ne parlavano gia' da tempo, ma oggi, fra i leader dei partiti di governo a Berlino, c'e' chi ha parlato chiaramente di una ''congiura'' contro l'eurozona. Se Bild on line ha titolato a caldo, 'Complotto contro l'eurozona?', il vicecapogruppo della CDU in Parlamento Michael Fuchs, ha dichiarato al quotidiano Die Welt di vedere ''un calcolo politico dietro questo annuncio'' dell'agenzia di rating.
 

tommy271

Forumer storico
Grande frenesia al capezzale dell'Euro

L'unione fiscale proposta da Parigi e Berlino e piano Salva-Stati proposto da Mario Monti non risolvono la crisi dell'EURO



Diventa sempre più frenetica la corsa per salvare la moneta unica europea, ma questa frenesia, che è un indice di grande paura, non è destinata a salvare l’euro, poiché non vi è alcun cambiamento degli orientamenti di politica economica che vengono imposti ai Paesi europei. I risultati del vertice tra il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel lo confermano. Ciò vale pure per il Piano Salva-Italia varato dal nuovo Governo presieduto da Mario Monti. L’Europa, che sta già cadendo in recessione, sta infatti reiterando la politica di rigore che è destinata ad aggravare la recessione, a non far raggiungere gli obiettivi di risanamento dei conti pubblici e quindi a richiedere nuove misure di austerità. C’è da chiedersi se la motivazione di questa insistenza tedesca non sia proprio quella di alzare continuamente l’asticella per far sì che alcuni Paesi europei gettino la spugna e chiedano alla Germania di uscire dall’euro. Insomma ci si può domandare se l’intero esercizio sia una specie di scaricabarile tra Germania, Francia ed Italia, in cui l’obiettivo di ogni Paese non è salvare la moneta unica europea, ma evitare di essere additato a responsabile del fallimento dell’euro.

Al vertice europeo di giovedi’ e venerdi’ prossimi Francia e Germania si presenteranno chiedendo l’approvazione di norme che renderanno pressoché automatica l’imposizione di sanzioni contro i Paesi europei che non rispetteranno gli obiettivi di bilancio pubblico. Queste proposte, che riducono in modo sostanziale la sovranità nazionale di ogni Paese, sono destinate a generalizzare politiche fiscali restrittive che rischiano di far piombare l’intero Continente europeo in una spirale deflazionistica. Nella stessa direzione va la manovra varata dal Governo italiano, che è sostanzialmente realizzata per lo più attraverso aumenti della pressione fiscale. Infatti il Piano Salva-Italia, se viene cumulato con le manovre precedentemente varate dal Governo Berlusconi, ammonta a circa 80 miliardi di euro, ossia al 5% del PIL italiano. Questa stangata, che costerà ad ogni famiglia circa 2100 euro ogni anno per tre anni, è destinata a deprimere l’economia italiana e a provocare l’anno prossimo una contrazione del PIL ben superiore allo 0,5% previsto dallo stesso Mario Monti. La gravità della recessione rischia di rendere impossibile il raggiungimento del pareggio del bilancio italiano nel 2013. L’Italia dunque rischia di entrare in una spirale che ha già conosciuto la Grecia.

In cambio di queste politiche restrittive la Germania sembra disposta ad accettare che la Banca centrale europea si metta a stampare euro per risollevare le sorti di un sistema bancario europeo prossimo al collasso per mancanza di liquidità e per allentare quindi la pressione sui titoli statali dei Paesi europei periferici. La Francia ha anche ottenuto una garanzia per le proprie banche, costituita dall’impegno che eventuali ulteriori ristrutturazione del debito pubblico non avvengano grazie alla partecipazione degli investitori privati, così come è avvenuto nel caso della Grecia.

Una politica monetaria fortemente espansiva della Banca centrale europea basterà a far rientrare la crisi dell’euro? I primi segnali di sollievo dei mercati finanziari potrebbero indurre all’ottimismo. Essi non devono essere presi molto sul serio, poiché i problemi sono altri: la crisi dei debiti sovrani europei è il frutto di una divergenza dei livelli di competitività dei diversi Paesi. Non è casuale, ad esempio, che i Paesi considerati deboli sono quelli anche che hanno passivi della bilancia commerciale e di quella delle partite correnti. Ciò è il frutto di una perdita di competitività di questi Paesi rispetto alla Germania. Ad esempio, il costo unitario del lavoro italiano è negli ultimi anni notevolmente aumentato ed oggi è superiore del 40% a quello tedesco. Questi scarti di competitività non vengono ridotti da manovre come quella adottata dal Governo Monti. Anzi, questa stangata deprimendo i consumi renderà ancora più ardua quella ristrutturazione dell’economia indispensabile perché l’Italia possa rimanere in Eurolandia. L’Italia ha in realtà bisogno di una svalutazione per ritornare ad essere competitiva e per riprendere a crescere. Ma questa svalutazione non è possibile restando nell’euro. Quindi, il risultato di queste stangate rischia di rivelarsi una politica di lacrime e sangue per ottenere molto probabilmente nulla.

In conclusione, questi provvedimenti non risolvono i problemi dell’euro. L’economia europea rischia di finire in una spirale deflazionistica che non potrà essere fermata da una politica fortemente espansiva della Banca centrale europea. Il risultato principale sarà soprattutto quello di aver ridato fiato ad un sistema bancario europeo ormai sull’orlo del collasso. Ma dare liquidità abbondante alle banche non basta per rilanciare l’economia e non basta nemmeno per salvare un sistema bancario che non ha solo problemi di liquidità ma anche di solvibilità. Insomma, un grande agitarsi per magri risultati e soprattutto una grande frenesia che non basta a risollevare le sorti di un euro, le cui settimane restano contate.

(ticinonews.ch)

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L'opinione di Tuor.
 
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tommy271

Forumer storico
Aumento della tensione nella regione

"Prepararsi per la guerra", dice il presidente cinese della Marina

Pubblicato: Mercoledì 7 dicembre 2011





La marina della Cina dovrebbe accelerare la sua crescita e prepararsi per operazioni di combattimento, ha detto il presidente cinese Hu Jintao.

Parlando al personale militare, il presidente cinese ha detto che deve "fare i preparativi per la guerra estesa."

Le tensioni nella regione Asia-Pacifico sono aumentati dopo la "apertura" degli Stati Uniti in diversi paesi della regione, molti dei quali sono in conflitto con Pechino.

Commentando le dichiarazioni di Hu Jintao, il rappresentante della U. S. Pentagono, l'ammiraglio John Kirby, ha detto che la Cina ha il diritto di difendersi.

"Naturalmente, ci accingiamo a tenere il male in qualsiasi altra nazione ha l'opportunità di sviluppare le forze navali", ha detto l'ammiraglio Kirby, ha detto a AFP.

(Ta Nea)

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Non si segnalano però sganciamenti dal dollaro.
 
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