Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (20 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

russiabond

Il mito, la leggenda.
Giusta valutazione.

Ma io vorrei sopravvivere (finanziariamente)
anche se l'Europa continua a fare.. hara-kiri.

vedere anche i tedeschi finire sbudellati, a forza di insistere
nel masochismo, sarebbe una notevole soddisfazione..
a condizione di assistere allo spettacolo.. da lidi non europei.

:up:



Secondo il seguente articolo sembra che l'obiettivo fondamentale del popolo greco debba essere quello di ancorarsi fermamente nell'euro pena conseguenze molto negative per l'economia greca. Inoltre i politici greci dovrebbero chiedere alla Troika di rendere sostenibili le misure di austerità al fine di avere il tempo necessario per riformare il sistema economico ed adempiere gli impegni nei confronti dei propri creditori.
Greece has More Leverage than its Politicians Understand

Del resto, Samaras permettendo, dopo gli enormi sacrifici a cui è stato sottoposto il popolo greco, proprio per rimanere nell'UEM, chi avrebbe il coraggio di cacciarlo fuori dall'euro? Insomma oltre il danno sarebbe la beffa, con buona pace dei teutonici che vedrebbero rinvigorita la loro meschinità sciovinista.

non fare il pessimista, vedrai che alla peggio il floor sarà del 50% e salverai la corvette e il carburante, se faranno meglio avrai grosse cartucce e potrai magari fare un pensierino sulle prossime strategie.
Visto che ci azzecchi spesso basterebbe che diversificassi le puntate su più cavalli e potresti vivere meglio nei cicli bassi del mercato.

Mai arrendersi.....

Neppure davanti all' evidenza :lol:

La speranza.......

La Merkel ha ragione a dire..... "quello che è successo in Grecia non capiterà mai più".
Sulla Grecia sono stati fatti esperimenti.......la stessa Merkel ora dice che è stato sbagliato tutto.

Vedremo come uscirne.......ma non indenni di sicuro.

dipende solo dai prezzi di carico:D


...20 marzo 2012...

questa è la scadenza chiave ...troppo grossa perchè passi ...lì sapremo che strada hanno deciso di prendere ...

in fin dei conti ...la storia non è stata ancora scritta...;)

...io le cartucce le ho sparate tutte ...:lol:
 
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tommy271

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GRECIA: IL PUNTO SULLO STATO DELL'ARTE


Eccoci giunti a ridosso delle festività natalizie con i titoli dei nostri ellenici spinti sempre più verso il basso dopo un'effimera e poco entusiasmante stagione autunnale.
La situazione è grigia, vedendo i grafici pare di intravedere le sequenze in ritirata di un'armata in fuga: una linea retta che si svolge tutta in discesa.
Purtroppo le speranze verso una soluzione positiva che vedono un rimborso dell'intero nominale rimangono esili, ma non per questo percentualmente trascurabili.
Il lungo e doloroso viatico che ormai attraversiamo a partire dal dicembre 2009 potrebbe volgere al termine, due anni di attacchi e contrattacchi, lo spiegarsi di forti controffensive ma seguiti da più ampi rovesci.
I soldati della Wehrmacht intonavano "Lili Marleen" durante i ripiegamenti dell'autunno '43, una canzone mal tollerata dalle gerarchie in quanto fortemente nostalgica ed intimista, poco incline allo spirito guerriero della stirpe germanica dipinto dalla propaganda di Goebbels.
In Italia abbiamo avuto una calda e dolce interpretazione da parte di Lina Termini, ineguagliata da altre successive versioni. Forse il clima diverso, la guerra ormai passata ... rimane il fatto che la sua voce avvolgente ci restituisce in pieno il clima di quegli anni e la versione gracchiante a 78 giri rimane magistrale.
Altri tempi e altre storie.

***
Intanto sullo scacchiere della crisi del debito dell'eurozona la vicenda greca non assume più una posizione rilevante ma è diventata un problema nel problema.
Gli errori strategici e di posizionamento dell'ultimo anno si sono sommati uno sull'altro creando un effetto a valanga.
La mancanza di uno spirito condiviso e di strumenti di intervento efficaci hanno trascinato nel gorgo prima Atene poi Dublino e Lisbona per lambire ora Madrid e Roma.
Uno schema che può essere integrato prossimamente da Bruxelles, Parigi e Vienna.
Insomma il Gigante dai piedi d'argilla, il "Molok" si è risvegliato trovandosi incapace di reagire agli attacchi. Le rassicurazione sparse a piene mani da Trichet, Sarkozy e dalla Merkel sulla tenuta assoluta del debito pubblico dell'eurozona si è accompagnato però da risposte deboli e illusorie, molto evasive e spesso ritrattate.
Se la cara e vecchia "Unione Europea", quella delle corrispondenze da Bonn è crollata nell'89, quella finanziaria rischia di essere travolta dalla crisi nel 2012.
Un pesante atto d'accusa andrebbe rivolto alla mediocre classe dirigente che abbiamo messo nelle condizioni di governarci. In modo particolare i Partiti Conservatori, espressione degli ultimi accordi, rischiano di trascinare nel baratro l'intera impalcatura europea costruita a partire dal dopoguerra con politiche pericolosamente recessive.
Certo, nessuno ha la soluzione in tasca, ma un poco più di spirito solidale avrebbe potuto far digerire meglio la pillola dando un livello di comprensione e sostegno maggiore.

***
Guardando attraverso le finestre di casa mia non intravedo gli infiniti spazi di leopardiana memoria e neppure gli occhi di Lei, ma nutrite schiere di alberi senza foglie inframmezzati da qualche pino e agrifoglio sempreverde: la speranza è sempre l'ultima a morire.
Vediamo allora, molto sommariamente, le ultime novità che - per dirla tutta - sono appena abbozzate e quindi vaghe ed indefinite come lo sguardo sull'ermo colle.
Fermo restando la condizione di "volontarietà" che potrebbe mettere in salvo il retail e legare questo ai piani precedenti, le prospettive sono di un vero e proprio salasso per gli aderenti.
Innanzitutto il FMI sembra stia prendendo posizione verso una soluzione che dalla "volontarietà" giunga alla "coercizione" verso tutti i creditori (salvo ovviamente che per se stesso) per giungere ad un effettivo taglio del debito. Quindi una posizione sempre meno equidistante.
Le ultime riunioni tenutesi ad Atene e a Parigi si sono concluse con un nulla di fatto, cristallizzando le posizioni. Credo che di questo se ne parlerà nella teleconferenza di lunedì 19 dicembre, data di scadenza di un bond greco.
Le proposte della Grecia, pur mantenendo il carattere volontario dello swap non negano propositi coercitivi nel caso la massa degli obbligazionisti non raggiungesse il 90% di aderenti. Una quota molto ambiziosa, quanto improbabile, considerato il carattere peggiorativo degli accordi di ottobre rispetto a quelli di luglio.
In questo caso a fronte di un nominale a valore 100 verrebbero concambiati titoli con valore 50 di cui 35 da pagarsi con titoli trentennali ad un tasso del 4,5% e gli altri 15 direttamente cash. Non sono previste garanzie accessorie ed i titoli rimarrebbero soggetti di "diritto greco", come la stragrande maggioranza del debito attuale.
C'è anche una proposta intermedia che scaglionerebbe la recovery secondo il quinquennio di appartenenza del titolo detenuto. Entro il 2014 la quota concambiata sarebbe più corposa per poi diminuire quanto più ci si allontana dalla scadenza.
La controparte istituzionale che conduce le trattative, l'IIF, sarebbe d'accordo in linea di massima verso un'accettazione di un haircut al 50% ma vorrebbe garanzie da parte dell'EFSF sui titoli concambiati, oltre ad una titolarità di "diritto inglese" sui titoli swappati. Il flusso cedolare dovrebbe attestarsi intorno all'8%.
In mezzo rimangono i 45 MLD spesi dalla BCE ed una decina in mano ad istituzionali cinesi che non avrebbero intenzione di partecipare all'operazione.

***
Come potete vedere le posizioni non sono così distanti ed un lavoro di limatura potrebbe portare a sintesi la discussione lasciando al retail la possibilità di portare a naturale scadenza i titoli posseduti. Ma il rischio, ormai palpabile, è che sia tutta l'architrave della costruzione europea ad essere a rischio di crollo.
Come sempre in questa vicenda, peseranno di più le considerazioni politiche rispetto a quelle economiche.
Le ricette della comunità internazionale hanno avvitato la Grecia in una spirale recessiva ed ormai entriamo nel quarto anno consecutivo con ilo PIL in discesa: una condizione assolutamente proibitiva.
Il tempo è ormai scaduto.
Al momento sappiamo solo che la prossima scadenza da 14 miliardi a marzo non potrà essere pagata senza che il nuovo piano da 130 miliardi sia gia operativo.
Anche i soldi in cassa sono finiti.
 

Nobody's

Γένοιο οἷος εἷ
GRECIA: IL PUNTO SULLO STATO DELL'ARTE


Eccoci giunti a ridosso delle festività natalizie con i titoli dei nostri ellenici spinti sempre più verso il basso dopo un'effimera e poco entusiasmante stagione autunnale.
La situazione è grigia, vedendo i grafici pare di intravedere le sequenze in ritirata di un'armata in fuga: una linea retta che si svolge tutta in discesa.
Purtroppo le speranze verso una soluzione positiva che vedono un rimborso dell'intero nominale rimangono esili, ma non per questo percentualmente trascurabili.
Il lungo e doloroso viatico che ormai attraversiamo a partire dal dicembre 2009 potrebbe volgere al termine, due anni di attacchi e contrattacchi, lo spiegarsi di forti controffensive ma seguiti da più ampi rovesci.
I soldati della Wehrmacht intonavano "Lili Marleen" durante i ripiegamenti dell'autunno '43, una canzone mal tollerata dalle gerarchie in quanto fortemente nostalgica ed intimista, poco incline allo spirito guerriero della stirpe germanica dipinto dalla propaganda di Goebbels.
In Italia abbiamo avuto una calda e dolce interpretazione da parte di Lina Termini, ineguagliata da altre successive versioni. Forse il clima diverso, la guerra ormai passata ... rimane il fatto che la sua voce avvolgente ci restituisce in pieno il clima di quegli anni e la versione gracchiante a 78 giri rimane magistrale.
Altri tempi e altre storie.

***
Intanto sullo scacchiere della crisi del debito dell'eurozona la vicenda greca non assume più una posizione rilevante ma è diventata un problema nel problema.
Gli errori strategici e di posizionamento dell'ultimo anno si sono sommati uno sull'altro creando un effetto a valanga.
La mancanza di uno spirito condiviso e di strumenti di intervento efficaci hanno trascinato nel gorgo prima Atene poi Dublino e Lisbona per lambire ora Madrid e Roma.
Uno schema che può essere integrato prossimamente da Bruxelles, Parigi e Vienna.
Insomma il Gigante dai piedi d'argilla, il "Molok" si è risvegliato trovandosi incapace di reagire agli attacchi. Le rassicurazione sparse a piene mani da Trichet, Sarkozy e dalla Merkel sulla tenuta assoluta del debito pubblico dell'eurozona si è accompagnato però da risposte deboli e illusorie, molto evasive e spesso ritrattate.
Se la cara e vecchia "Unione Europea", quella delle corrispondenze da Bonn è crollata nell'89, quella finanziaria rischia di essere travolta dalla crisi nel 2012.
Un pesante atto d'accusa andrebbe rivolto alla mediocre classe dirigente che abbiamo messo nelle condizioni di governarci. In modo particolare i Partiti Conservatori, espressione degli ultimi accordi, rischiano di trascinare nel baratro l'intera impalcatura europea costruita a partire dal dopoguerra con politiche pericolosamente recessive.
Certo, nessuno ha la soluzione in tasca, ma un poco più di spirito solidale avrebbe potuto far digerire meglio la pillola dando un livello di comprensione e sostegno maggiore.

***
Guardando attraverso le finestre di casa mia non intravedo gli infiniti spazi di leopardiana memoria e neppure gli occhi di Lei, ma nutrite schiere di alberi senza foglie inframmezzati da qualche pino e agrifoglio sempreverde: la speranza è sempre l'ultima a morire.
Vediamo allora, molto sommariamente, le ultime novità che - per dirla tutta - sono appena abbozzate e quindi vaghe ed indefinite come lo sguardo sull'ermo colle.
Fermo restando la condizione di "volontarietà" che potrebbe mettere in salvo il retail e legare questo ai piani precedenti, le prospettive sono di un vero e proprio salasso per gli aderenti.
Innanzitutto il FMI sembra stia prendendo posizione verso una soluzione che dalla "volontarietà" giunga alla "coercizione" verso tutti i creditori (salvo ovviamente che per se stesso) per giungere ad un effettivo taglio del debito. Quindi una posizione sempre meno equidistante.
Le ultime riunioni tenutesi ad Atene e a Parigi si sono concluse con un nulla di fatto, cristallizzando le posizioni. Credo che di questo se ne parlerà nella teleconferenza di lunedì 19 dicembre, data di scadenza di un bond greco.
Le proposte della Grecia, pur mantenendo il carattere volontario dello swap non negano propositi coercitivi nel caso la massa degli obbligazionisti non raggiungesse il 90% di aderenti. Una quota molto ambiziosa, quanto improbabile, considerato il carattere peggiorativo degli accordi di ottobre rispetto a quelli di luglio.
In questo caso a fronte di un nominale a valore 100 verrebbero concambiati titoli con valore 50 di cui 35 da pagarsi con titoli trentennali ad un tasso del 4,5% e gli altri 15 direttamente cash. Non sono previste garanzie accessorie ed i titoli rimarrebbero soggetti di "diritto greco", come la stragrande maggioranza del debito attuale.
C'è anche una proposta intermedia che scaglionerebbe la recovery secondo il quinquennio di appartenenza del titolo detenuto. Entro il 2014 la quota concambiata sarebbe più corposa per poi diminuire quanto più ci si allontana dalla scadenza.
La controparte istituzionale che conduce le trattative, l'IIF, sarebbe d'accordo in linea di massima verso un'accettazione di un haircut al 50% ma vorrebbe garanzie da parte dell'EFSF sui titoli concambiati, oltre ad una titolarità di "diritto inglese" sui titoli swappati. Il flusso cedolare dovrebbe attestarsi intorno all'8%.
In mezzo rimangono i 45 MLD spesi dalla BCE ed una decina in mano ad istituzionali cinesi che non avrebbero intenzione di partecipare all'operazione.

***
Come potete vedere le posizioni non sono così distanti ed un lavoro di limatura potrebbe portare a sintesi la discussione lasciando al retail la possibilità di portare a naturale scadenza i titoli posseduti. Ma il rischio, ormai palpabile, è che sia tutta l'architrave della costruzione europea ad essere a rischio di crollo.
Come sempre in questa vicenda, peseranno di più le considerazioni politiche rispetto a quelle economiche.
Le ricette della comunità internazionale hanno avvitato la Grecia in una spirale recessiva ed ormai entriamo nel quarto anno consecutivo con ilo PIL in discesa: una condizione assolutamente proibitiva.
Il tempo è ormai scaduto.
Al momento sappiamo solo che la prossima scadenza da 14 miliardi a marzo non potrà essere pagata senza che il nuovo piano da 130 miliardi sia gia operativo.
Anche i soldi in cassa sono finiti.

Finalmente Tommy :)

....e gli altri ascoltino bene.......

Allacciatevi la cintura....si ballerà parecchio.
 

0451850

Forumer attivo
Ascoltare, ascolto... ma che cosa sia meglio fare non so...
i miei 79k della Marzo... non so forse conviene venderli e comprarsi titoli attorno 25 in modo che un eventuale taglio dei capelli non mi danneggi troppo?
Resistere ancora sulle barricate aspettando 93 giorni?

mannaggia... Ma da un lato non riesco a credere che decidano per un default della Grecia...
 

g.ln

Triplo Panico: comprare
non trascurabile la percentuale di venirne fuori!

GRECIA: IL PUNTO SULLO STATO DELL'ARTE


Eccoci giunti a ridosso delle festività natalizie con i titoli dei nostri ellenici spinti sempre più verso il basso dopo un'effimera e poco entusiasmante stagione autunnale.
La situazione è grigia, vedendo i grafici pare di intravedere le sequenze in ritirata di un'armata in fuga: una linea retta che si svolge tutta in discesa.
Purtroppo le speranze verso una soluzione positiva che vedono un rimborso dell'intero nominale rimangono esili, ma non per questo percentualmente trascurabili.......
Entro il 2014 la quota concambiata sarebbe più corposa per poi diminuire quanto più ci si allontana dalla scadenza.
La controparte istituzionale che conduce le trattative, l'IIF, sarebbe d'accordo in linea di massima verso un'accettazione di un haircut al 50% ma vorrebbe garanzie da parte dell'EFSF sui titoli concambiati, oltre ad una titolarità di "diritto inglese" sui titoli swappati. Il flusso cedolare dovrebbe attestarsi intorno all'8%.........

:ciao: Tommy come al solito ha rappresentato la cruda realtà della situazione greca.
Il pagamento della marzo 2012 renderebbe veramente difficile una D alla Grecia pochi mesi dopo, visto che il pagamento sarà possibile solo con gli aiuti comunitari.
E se non ci pagano capitale e cedole, la vedo difficile evitare la D e le sue conseguenze. Questo se la D ha un senso, se no sarebbe una vera pagliacciata!
Notte, Giuseppe
 

g.ln

Triplo Panico: comprare
cosa fare?

Ascoltare, ascolto... ma che cosa sia meglio fare non so...
i miei 79k della Marzo... non so forse conviene venderli e comprarsi titoli attorno 25 in modo che un eventuale taglio dei capelli non mi danneggi troppo?
Resistere ancora sulle barricate aspettando 93 giorni?

mannaggia... Ma da un lato non riesco a credere che decidano per un default della Grecia...

Non so cosa farei se fossi nella tua situazione. Io so che ne ho ben di più nella Agosto 2014 e ho deciso di star fermo.
Notte, Giuseppe
 

0451850

Forumer attivo
Non so cosa farei se fossi nella tua situazione. Io so che ne ho ben di più nella Agosto 2014 e ho deciso di star fermo.
Notte, Giuseppe

intanto ti ringrazio per il tuo intervento...
e ricordo anche a me stesso che ora mancano 92 al rimborso ... meglio alla scadenza della marzo 2012...
 

Orwell

Forumer attivo
:ciao: Tommy come al solito ha rappresentato la cruda realtà della situazione greca.
Il pagamento della marzo 2012 renderebbe veramente difficile una D alla Grecia pochi mesi dopo, visto che il pagamento sarà possibile solo con gli aiuti comunitari.
E se non ci pagano capitale e cedole, la vedo difficile evitare la D e le sue conseguenze. Questo se la D ha un senso, se no sarebbe una vera pagliacciata!
Notte, Giuseppe

intanto, i CDS 1y venerdì a quota 22.800 (+38%) ... sempre per quel che può significare ...

Buona giornata e buona settimana a tutti !
 

tommy271

Forumer storico
Borse europee attese in calo in avvio

lunedì 19 dicembre 2011 08:07






PARIGI, 19 dicembre (Reuters) - I principali indici europei dovrebbero aprire in calo anche oggi, dopo la notizia della morte del leader della Corea del Nord Kim Jong-il, che ha acceso timori sulla stabilità politica della regione.
Gli investitori si trovano anche a dover digerire l'avvertimento di Fitch che venerdì pomeriggio, a mercati chiusi, ha detto che potrebbe tagliare il rating della Francia e di altri sei paesi della zona euro perchè ritiene che una soluzione complessiva della crisi del debito della regione sia "tecnicamente e politicamente fuori portata".
Gli spreadbetter si aspettano che il FTSE apra in calo di 47 punti, pari a -0,9%, che il DAX ceda 107 punti (-1,9%) e che il CAC 40 scenda di 54 punti, pari a un calo dell'1,8%.
Fitch ha spiegato che il possibile downgrade della Francia non è imminente, mentre potrebbero arrivare prima quelli di Belgio, Cipro, Irlanda, Italia, Slovenia e Spagna.
Venerdì il FTSEurofirst 300 ha chiuso in calo dello 0,51%.

***
Per non farci mancare nulla mancava la morte del "Caro" leader Kim Jong-Il. Nei giorni scorsi c'è stato un grave incidente tra pescatori cinesi ed una guardiavedetta della Corea del Sud.
Oggi dovrebbe andare in pagamento un bond GGB trattato OTC, inoltre videoconferenza straordinaria dell'Eurogruppo. La BCE dovrebbe proseguire gli acquisti dei bond sul secondario mentre è attesa la fornitura di liquidità a quantità illimitata per le banche.
Stiamo a vedere ...
 
Ultima modifica:
Stato
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