H.C. all'80% ?
«L'euro uscirà rafforzato dalla crisi»
Marco MoussanetCronologia articolo18 dicembre 2011
PARIGI. Dal nostro corrispondente
Quello raggiunto a Bruxelles il 9 dicembre è un accordo importante, ma le prospettive rimangono molto fragili. Il rischio di credit crunch si può evitare interrompendo la corsa verso una eccessiva regolamentazione dell'attività delle banche. È indispensabile chiudere al più presto il negoziato sulla Grecia. Ecco l'opinione di Baudouin Prot, 60 anni, appena diventato presidente di Bnp Paribas (andando a occupare il posto di Michel Pébereau, 69 anni, nominato presidente onorario, e lasciando quello di amministratore delegato a Jean-Laurent Bonnafé, 50 anni), sui grandi temi di attualità, affrontati nell'intervista a Il Sole-24 Ore.
Cominciamo dalla crisi e dall'intesa della scorsa settimana
Finalmente siamo in presenza di un cambio di passo, da parte dei Paesi ma anche sul fronte della governance collettiva. Sui Paesi penso in particolare all'Italia, con le misure già prese e con la capacità che certo avrà Mario Monti di fare una politica di liberazione della crescita potenziale, ma anche al Belgio, che si è dotato di un Governo. Quanto all'accordo di Bruxelles è certo positivo e importante, ma ancora più importante è che le decisioni prese si concretizzino rapidamente. Lo scenario resta fragile e sono possibili nuove cadute. Ci si è collocati in una prospettiva di mesi e il tempo lavorerà contro appena ci sarà l'impressione di un rallentamento negli sforzi annunciati. D'altronde non è normale che i tassi sui decennali tedesco e inglese siano sostanzialmente uguali. Diciamo che sono ottimista ma preoccupato.
Alcune banche extra eurozona avrebbero messo a punto dei piani di emergenza per far fronte a un eventuale abbandono della moneta unica. Bnp ha qualcosa del genere?
Assolutamente no. Siamo anzi convinti che l'euro uscirà rafforzato da questa crisi.
L'accordo prevede che i creditori privati non perderanno mai più un soldo sui debiti sovrani dei Paesi dell'eurozona. Ma intanto il capitolo greco è ancora aperto, e si affaccia addirittura l'ipotesi di un haircut all'80 per cento.
La Grecia è il tipico esempio delle lacune nella governance dell'area euro, con una gestione – tra lentezza nell'intervento e sacrifici richiesti ai creditori privati – che si è dimostrata perdente per tutti. L'haircut è stata una pessima idea, che ha avuto un forte impatto in termini di sfiducia da parte degli investitori. Ed è molto sgradevole che la vicenda non sia ancora chiusa.
Così com'è inaccettabile che qualcuno cerchi effettivamente di portare il taglio all'80% quando gli Stati si sono appena accordati per il 50 per cento.
![Lol :lol: :lol:](/images/smilies/lol.gif)
...questi sono fuori completamente ...che vadano a cagare ...
Se anche si mettono d'accordo non raggiungeranno mai il 60-65% a questo punto e le CAC se le tirano in Kulo loro ...a questo punto devono accontentarsi di quello che raccolgono ed inventarsi qualche forma di b.back a prezzi cash più alti se vogliono limare i loro debiti ...
...Per me possono fallire ...e portarsi dietro tutta l'Europa ...dei PIIGS ....
...mi piacciono le sensazioni forti ...hanno strarotto la minkia ...
che muoia Sansone con tutti i Filistei ....
...a questo punto tutto a puttane ...e che si sciolga tutto ...come neve al sole ...
tanto si vive una volta sola ....