Il prestito, ossia il regalo, che la BCE ha concesso alle banche di circa 500 mld di € è assolutamente immorale a fronte dei sacrifici che il polo greco prima e quello italiano adesso deve affrontare.
La BCE, invece di comprare direttamente i bond dei paesi in crisi, ha preferito finanziare le banche ad un tasso irrisorio dell’1%. Un vero e proprio regalo. Perché? Perché le banche lucreranno il differenziale tra tassi attivi e passivi senza dare sollievo agli stati in crisi riducendo gli elevati tassi riguardanti l’onere del servizio del debito. Si pensi che con parte di quei soldi la BCE avrebbe potuto acquistare tutto il debito greco, e la Grecia avrebbe a sua volta pagato i bond in scadenza finanziando parimenti le banche, riducendo enormemente l’onere del servizio del debito. Infatti l’onere sarebbe passato dagli attuali 16 mld di € a circa 3,5 mld di € , corrispondente ad un taglio del debito dell’80%. I vantaggi quindi sarebbero stati goduti dal popolo greco e non dalle banche. Tra l’altro il modo distorto con cui la BCE sta immettendo liquidità nel sistema può innescare un processo inflazionistico per il semplice fatto che non abbassandosi l’onere del servizio del debito, infatti ad esempio lo spread bund/btb è sempre intorno a 500, gli stati interessati precipiteranno in un circolo vizioso di manovre recessive che deprimeranno l’economia. Insomma pare che i teutonici accettino il rischio di inflazione purché si salvino le loro banche. Immorale veramente immorale. Credo si debba dare spazio sui media a questa grande ingiustizia e soprattutto denunciare la pericolosità della politica della BCE guidata da Draghi. Se la BCE non acquista direttamente il debito dei paesi in crisi l’onere del servizio del debito non si abbassa ed il finanziamento che arriva alle banche finisce per innescare la c.d stagflazione, ossia stagnazione con inflazione.
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