E' un ragionamento profondamente sbagliato.
A parte il rischio dracma che a mio avviso e' ineluttabile e comporta una perdita sul cambio stimabile nell'ordine dei due terzi, dimentichi che buona parte dell'indice e' composto da banche che a seguito del default (ma magari basta anche lo swap
) finiranno tutte in negative equity e probabilmente si ritroveranno a dover cancellare tutte le azioni in essere per poter ricapitalizzare. Il conseguente credit crunch rischia inoltre di provocare default e fallimenti a catena in tutto il resto del listino.
Ricordati cos'e' successo alla borsa islandese quando le tre banche sono state nazionalizzate:
un bel -90%
Prima di investire sulla borsa greca
aspetterei il default e il ritorno alla dracma.