russiabond
Il mito, la leggenda.
...tanto per solllevare gli animi ...siamo capitati in una botte di ferro...
meglio di così ...non si puo ...
Grecia: Esplode scandalo per contrabbando carburanti - Politica - ANSAMed.it
Grecia: Esplode scandalo per contrabbando carburanti
Papandreu, miscela corruzione e politica grande piaga paese
05 gennaio, 14:38
(di Demetrio Manolitsakis) - (ANSAmed) - ATENE, 5 GEN - E' atteso a breve e con particolare interesse il rapporto che faranno ai loro superiori i due alti magistrati greci, Grigoris Peponis e Spiros Muzakitis, incaricati della lotta contro il crimine economico e in particolare l'evasione fiscale. I due vice procuratori qualche giorno fa avevano chiesto di essere sollevati dall'incarico perche' - sostenevano - non "accettavano di lavorare sotto condizionamenti". E promettevano di fare nomi e cognomi di coloro che avevano cercato di impedir loro di assolvere il loro compito.
Si e' trattato di una decisione insolita in un Paese corrotto per ammissione del suo stesso ex premier Giorgos Papandreou, il quale, durante una cena di lavoro la sera del 10 dicembre 2009, aveva detto ai commensali che "questo Paese e' completamente corrotto". E, secondo un alto funzionario dell'Ue presente alla cena, Papandreou "era molto sincero". Per non parlare dell'ultimo rapporto annuale dell'organizzazione Transparency International sul livello della corruzione mondiale secondo cui la Grecia e' uno dei Paesi piu' corrotti del mondo. La lotta contro la piaga della corruzione e' sempre stato il cavallo di battaglia dei partiti politici greci, ma solo nelle campagne elettorali e niente piu'. Costas Karamanlis, ex premier ed ex leader di Nea Dimocratia (centro destra) vinse le elezioni del 2004 basando la campagna elettorale del suo partito sugli slogan "riformeremo lo Stato" e "abbatteremo la corruzione". Alla fine Karamanlis fu costretto a sciogliere il Parlamento e ad indire le elezioni del 2009 (vinte poi da Papandreou) per evitare che i suoi parlamentari finissero in galera perche' coinvolti in un grave scandalo.
I greci ricordano spesso, e con una certa ironia, una frase di un altro ex premier greco - il socialista Costas Simitis - il quale, a chi gli parlava di corruzione, era solito rispondere: "Chi ha le prove deve andare dai giudici". Alla fine, due dei suoi piu' stretti collaboratori ammisero di aver preso soldi dall'azienda tedesca Siemens. Il primo disse di aver ricevuto un milione di euro come finanziamento per il Pasok, mentre il secondo, un ex ministro di Simitis, di aver "accettato" 250.000 euro come finanziamento della propria campagna elettorale. Le recenti dimissioni dei due magistrati (ritirate comunque dopo pochi giorni) hanno riportato alla ribalta un altro dei tanti scandali che hanno come protagonisti i meccanismi dello Stato greco. Quello del contrabbando del carburante e delle vendite simulate nei Paesi dei Balcani. Secondo quanto scrive il quotidiano Ta Nea, le esportazioni verso i Paesi vicini si sono raddoppiate negli ultimi tre anni passando dal 15% del 2008, al 30% alla fine del 2011. Circa 600 autocisterne straniere circolano ogni anno su tutto il territorio della Grecia senza nessun controllo da parte della polizia, della Dogana oppure della Sdoe (la Guardia di Finanza ellenica). Di questi veicoli, sei su 10 non recano il contrassegno - previsto dalla legge - con il nome della compagnia per cui lavorano. Sempre secondo il quotidiano, circa sei milioni di tonnellate di carburanti che risultano esportati e venduti esentasse nel 2011 nei Paesi vicini, sono invece venduti in Grecia, con l'aggiunta delle imposte speciali e dell'Iva. Negli ultimi giorni sono emerse accuse contro funzionari del ministero delle Finanze che sarebbero coinvolti in questo immenso contrabbando di carburante. Secondo il quotidiano Ethnos, un responsabile del ministero dello Sviluppo ha denunciato che, da un anno a questa parte, "il ministero delle Finanze, funzionari delle imposte e delle dogane, ma anche commercianti di carburanti, impediscono l'installazione del sistema di controllo entrate-uscite di carburante nei distributori". Sistema che - secondo i giornali greci - avrebbe portato nelle casse dello Stato fino a un miliardo di euro all'anno. Di certo la situazione non e' migliore negli uffici delle imposte. Secondo Ethnos, la magistratura ha accertato un caso in cui un'azienda condannata a pagare una multa di 620.000 euro e' riuscita a farla franca sborsando soltanto 20.000 euro. (ANSAmed).
...poveri euri ...nenche l'UE e BCE ...mi sà che li RI-vedranno ...
meglio li vedranno ma con il ....
...ma cè qualcosa che funziona il quel k...di paese ???

meglio di così ...non si puo ...

Grecia: Esplode scandalo per contrabbando carburanti - Politica - ANSAMed.it
Grecia: Esplode scandalo per contrabbando carburanti
Papandreu, miscela corruzione e politica grande piaga paese
05 gennaio, 14:38
(di Demetrio Manolitsakis) - (ANSAmed) - ATENE, 5 GEN - E' atteso a breve e con particolare interesse il rapporto che faranno ai loro superiori i due alti magistrati greci, Grigoris Peponis e Spiros Muzakitis, incaricati della lotta contro il crimine economico e in particolare l'evasione fiscale. I due vice procuratori qualche giorno fa avevano chiesto di essere sollevati dall'incarico perche' - sostenevano - non "accettavano di lavorare sotto condizionamenti". E promettevano di fare nomi e cognomi di coloro che avevano cercato di impedir loro di assolvere il loro compito.
Si e' trattato di una decisione insolita in un Paese corrotto per ammissione del suo stesso ex premier Giorgos Papandreou, il quale, durante una cena di lavoro la sera del 10 dicembre 2009, aveva detto ai commensali che "questo Paese e' completamente corrotto". E, secondo un alto funzionario dell'Ue presente alla cena, Papandreou "era molto sincero". Per non parlare dell'ultimo rapporto annuale dell'organizzazione Transparency International sul livello della corruzione mondiale secondo cui la Grecia e' uno dei Paesi piu' corrotti del mondo. La lotta contro la piaga della corruzione e' sempre stato il cavallo di battaglia dei partiti politici greci, ma solo nelle campagne elettorali e niente piu'. Costas Karamanlis, ex premier ed ex leader di Nea Dimocratia (centro destra) vinse le elezioni del 2004 basando la campagna elettorale del suo partito sugli slogan "riformeremo lo Stato" e "abbatteremo la corruzione". Alla fine Karamanlis fu costretto a sciogliere il Parlamento e ad indire le elezioni del 2009 (vinte poi da Papandreou) per evitare che i suoi parlamentari finissero in galera perche' coinvolti in un grave scandalo.
I greci ricordano spesso, e con una certa ironia, una frase di un altro ex premier greco - il socialista Costas Simitis - il quale, a chi gli parlava di corruzione, era solito rispondere: "Chi ha le prove deve andare dai giudici". Alla fine, due dei suoi piu' stretti collaboratori ammisero di aver preso soldi dall'azienda tedesca Siemens. Il primo disse di aver ricevuto un milione di euro come finanziamento per il Pasok, mentre il secondo, un ex ministro di Simitis, di aver "accettato" 250.000 euro come finanziamento della propria campagna elettorale. Le recenti dimissioni dei due magistrati (ritirate comunque dopo pochi giorni) hanno riportato alla ribalta un altro dei tanti scandali che hanno come protagonisti i meccanismi dello Stato greco. Quello del contrabbando del carburante e delle vendite simulate nei Paesi dei Balcani. Secondo quanto scrive il quotidiano Ta Nea, le esportazioni verso i Paesi vicini si sono raddoppiate negli ultimi tre anni passando dal 15% del 2008, al 30% alla fine del 2011. Circa 600 autocisterne straniere circolano ogni anno su tutto il territorio della Grecia senza nessun controllo da parte della polizia, della Dogana oppure della Sdoe (la Guardia di Finanza ellenica). Di questi veicoli, sei su 10 non recano il contrassegno - previsto dalla legge - con il nome della compagnia per cui lavorano. Sempre secondo il quotidiano, circa sei milioni di tonnellate di carburanti che risultano esportati e venduti esentasse nel 2011 nei Paesi vicini, sono invece venduti in Grecia, con l'aggiunta delle imposte speciali e dell'Iva. Negli ultimi giorni sono emerse accuse contro funzionari del ministero delle Finanze che sarebbero coinvolti in questo immenso contrabbando di carburante. Secondo il quotidiano Ethnos, un responsabile del ministero dello Sviluppo ha denunciato che, da un anno a questa parte, "il ministero delle Finanze, funzionari delle imposte e delle dogane, ma anche commercianti di carburanti, impediscono l'installazione del sistema di controllo entrate-uscite di carburante nei distributori". Sistema che - secondo i giornali greci - avrebbe portato nelle casse dello Stato fino a un miliardo di euro all'anno. Di certo la situazione non e' migliore negli uffici delle imposte. Secondo Ethnos, la magistratura ha accertato un caso in cui un'azienda condannata a pagare una multa di 620.000 euro e' riuscita a farla franca sborsando soltanto 20.000 euro. (ANSAmed).
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