Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (8 lettori)

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drbs315

Forumer storico
se Grecia e Italia falliranno (la prima e' cosa certa, la seconda un po' meno) e' colpa delle rispettive caste e delle loro clientele, il cui peso parassitario ha indebitato i rispettivi paesi a un livello insostenibile , distruggendo nel contempo il tessuto produttivo.
Non si puo' scaricare la colpa sulla Germania solo perche' non vuole pagare i loro debiti (debiti che comunque finira' col pagare lo stesso essendo lei la loro prima creditrice)

Gaudente, diciamo ricchezza privata costruita in buona misura sul debito pubblico, in stile anni 70 e 80; la casta, altrimenti, è un ottimo alibi per tutti... :)
 

qquebec

Super Moderator
se Grecia e Italia falliranno (la prima e' cosa certa, la seconda un po' meno) e' colpa delle rispettive caste e delle loro clientele, il cui peso parassitario ha indebitato i rispettivi paesi a un livello insostenibile , distruggendo nel contempo il tessuto produttivo.
Non si puo' scaricare la colpa sulla Germania solo perche' non vuole pagare i loro debiti (debiti che comunque finira' col pagare lo stesso essendo lei la loro prima creditrice)

...O la seconda. Mi pare che anche la Francia si stracarica di Tds greci e italiani e non è un caso che la Bce abbia allargato i cordoni della borsa proprio a favore delle banche italiane e francesi.
 

tommy271

Forumer storico
Situazione apparentemente stabile sul fronte spread.
La Grecia con la solita ottima asta dei titoli trimestrali potrebbe indicare un percorso di "default o ristrutturazione" in maniera "ordinata" e all'interno dell'area euro. Oggi riprendono le trattative con l'IIF, le divergenze sono ancora consistenti. Specie sul tasso d'interesse sui nuovi bond concambiati che potrebbe essere intorno al 4,5%.
Il Portogallo recupera qualcosa, ma la retrocessione in categoria junk lascia la porta aperta ad altri eventuali cali.
Stabili ma con qualche segnale di recupero Spagna e Italia. Cedono qualche punto Francia e Austria con la perdita della tripla AAA. Quest'ultima risente anche della situazione ungherese.
La situazione rimane precaria ma con qualche spunto positivo.

Grecia 3247 (3130)
Portogallo 1236 (1282)
Irlanda 582 (616)
Italia 479 (490)
Spagna 336 (344)
Belgio 240 (236)
Austria 142 (137)
Francia 136 (129)

Bund Vs Bond -7 (-9)
 

tommy271

Forumer storico
Grecia, governo riprende oggi trattative con creditori privati

mercoledì 18 gennaio 2012 07:51






ATENE, 18 gennaio (Reuters) - Il governo greco incontra oggi di nuovo i creditori privati nel tentativo di superare lo stallo nei negoziati per abbattere il debito sovrano ed evitare il default.
L'incontro con l'Istituto di Finanza Internazionale (Iif), che rappresenta i creditori privati, è fissato per il pomeriggio. I negoziati si erano interrotti venerdì scorso sul tasso d'interesse che la Grecia offrirà sui nuovi titoli di stato e su un piano per imporre le perdite agli investitori.
Aumentando la pressione sugli hedge fund e sugli altri detentori di titoli di stato greci, il primo ministro Lucas Papademos ha detto al New York Times che se non si raggiungesse un accordo potrebbe varare una legge per imporre ai creditori di assumere le perdite sui propri patrimoni.
In particolare, Papademos ha spiegato che se la Grecia non ottenesse la partecipazione del 100% al programma per la riduzione volontaria da parte dei detentori di titoli di 130 miliardi di dollari rispetto ai 450 del debito sovrano, il governo potrebbe valutare l'approvazione di una legge per imporre le perdite a chi fa resistenza.
La Grecia ha assolutamente bisogno di un accordo a giorni coi creditori privati per evitare la bancarotta, quando a fine marzo arriveranno a scadenza titoli per 14,5 miliardi di euro.
Ieri l'Iif ha confermato la ripresa, oggi, delle discussioni col governo greco, a cui parteciperanno il direttore Charles Dallara e il co-presidente del comitato direttivo dei creditori privati, Jean Lamierre.
Dallara e Lamierre "hanno ribadito il loro impegno a cercare un accordo sullo scambio volontario del debito per la Grecia e hanno incoraggiato tutte le parti a lavorare in buona fede a tal fine con urgenza", ha detto l'Iif.
Il governo greco vuole scambiare i bond che stanno per arrivare a scadenza con nuovi titoli a minor rendimento e un piccolo pagamento cash. Ma alcuni hedge fund di Londra e New York sono contrari. (Ingrid Melander)
 

tommy271

Forumer storico
Tensioni su swap debito greco tengono Bund ben supportato

mercoledì 18 gennaio 2012 08:42




LONDRA, 18 gennaio (Reuters) - Apertura poco mossa per i futures Bund, che dopo un avvio poco sopra la parità, scivolano in territorio lievemente negativo.

I governativi tedeschi restano comunque ben supportati dalla domanda di asset rifugio, con il mercato che guarda con apprensione alla ripresa delle trattative sullo swap del debito greco..

In assenza di un accordo tra Atene e il settore privato, per la Grecia potrebbe aprirsi la strada del default.
In mattinata l'asta del due anni tedesco sarà la cartina al tornasole dell'interesse degli investitori verso un asset dal rendimento minimo, ma percepito come ultra-sicuro per la sua liquidità e perchè supportato dalla solida economia tedesca.

Restando sul fronte del primario, ma spostandosi in ambito periferico, osservata speciale di oggi sarà l'asta dei titoli brevi portoghesi. Si tratta del primo collocamento di Lisbona dopo il downgrade del suo rating a 'spazzatura' da parte di Standard & Poor's.

Una mossa che ha aumentato la pressione sulla carta portoghese, facendo scattare vendite forzate da parte di alcuni fondi. Nonostante questo, il collocamento dei brevissimi, che verrà supportato principalmente della domanda delle banche nazionali, dovrebbe avvenire senza intoppi.
 

PASTELLETTO

Guest
se Grecia e Italia falliranno (la prima e' cosa certa, la seconda un po' meno) e' colpa delle rispettive caste e delle loro clientele, il cui peso parassitario ha indebitato i rispettivi paesi a un livello insostenibile , distruggendo nel contempo il tessuto produttivo.
Non si puo' scaricare la colpa sulla Germania solo perche' non vuole pagare i loro debiti (debiti che comunque finira' col pagare lo stesso essendo lei la loro prima creditrice)

Anche, ma non solo.
E' abbastanza ipocrita da parte di un'economia forte mettersi con le economie deboli e far finta che non ci siano problemi per svalutare e poi alla prima occasione fregare tutti.
I santi, proprio, non esistono, a parte quello che hai lì.
Comunque staremo a vedere.

http://www.bloomberg.com/quote/!LOIS3:IND/chart
 

tommy271

Forumer storico
Sarà curioso vedere se le lunghissime verranno inserite o meno nello swap.
Se danno 15 in cash sono più di 3 anni di cedola di un titolo che comunque rimborsa tra 25 anni... e se aggiungiamo le cedole che dovranno pagare al nuovo titolo emesso in concambio si arriva a dover aspettare 4-5 anni affinchè lo swap sia stato vantaggioso per la Grecia.

Credo sino al 2037 ...
 

tommy271

Forumer storico
Si nascondono dietro etichette greco olio italiano

Dietro ogni bottiglia di Carapelli, che ha venduto per 7-8 euro al litro, è un produttore greco vende il suo prodotto in massa sul mercato italiano attraverso la raccolta di circa 2 euro al chilo, lasciando l'italiano a raccogliere i guadagni. Questo è uno degli esempi più eclatanti di come un paese può perdere la sua competitività assegnando ad altri la ricchezza quasi gratis!



Pubblicato: Martedì, 17 GENNAIO 2012





Sugli scaffali dei supermercati europei è possibile trovare molte marche famose di olio d'oliva, tra cui il famoso Carapelli italiano, Monini e Carli, ma non greca.
Eppure, l'olio d'oliva greco è ... presente, ma solo in bottiglia e sul retro dell'etichetta, se e quando i paesi elencati di origine. Dietro ogni litro Carapelli venduta sullo scaffale per 7-8 euro, nascondendo un albero d'oliva greco, o piuttosto un produttore greco vende un prodotto ogni anno il grosso del mercato italiano, raccolta di circa 2 euro al chilo, lasciando l'italiano a mietere tutto l'avviamento.

Questa è la realtà per il nostro Paese, il terzo operatore nella produzione mondiale di olio.
Il periodo 2010-2011 la Spagna ha prodotto 1,4 milioni di tonnellate di olio, 450.000 tonnellate di Italia e Grecia 300,00 tonnellate. Sottraendo i 60.000 che sono rimasti in magazzino, il 140.000 tonnellate smaltite all'interno - di cui 40.000 tonnellate e 100.000 di serie come il consumo di massa e personale - mentre 100.000 tonnellate sono state esportate, di cui 25.000 di prodotto imbottigliato e 75.000 alla rinfusa.

Le occasioni mancate come gli anni '80 quando la società greche hanno dato peso agli investimenti, marketing e pubblicità per sfruttare la domanda di nuovi mercati, allora (USA, Canada, Australia, Giappone), e l'assenza di una strategia nazionale per la creazione di corpo per coordinare l'azione per la nostra nazionale - si suppone - di prodotto, con conseguente Grecia è assente dalla vetrina di mappa del mondo di oliva. Parallelo e la mancanza di cultura, dal momento che in Grecia il mercato degli oli confezionati ha cominciato a crescere solo negli anni '70, che stava guadagnando terreno in Italia dal 1850! Le lattine di olio dal paese continuano ad essere il modo dominante di fornitura per l'olio d'oliva greco, nonostante il divieto entro il 2002.

Al contrario, in Spagna il movimento di massa è stato bandito per 30 anni, mentre in Italia è non solo la cultura del popolo.

Il decennio perduto. I "treni" che sono stati persi sul olive greche sono molti, infatti ogni giorno che passa è perduto e a. La più grande opportunità di tutti, tuttavia, era il '80. A quel tempo gli americani hanno cominciato a conoscere l'olio, ma il loro consumo era limitato a 25.000 tonnellate (rispetto alle 250.000 tonnellate oggi), e c'erano anche i Greci prima generazione a Astoria, Montreal e Melbourne, che la clientela è pronto per le esportazioni greche. A quel tempo anche i commercianti italiani non ha esitato a pagare fino a comprare quantità del miglior olio d'oliva greco, l'aumento dei prezzi sul mercato.
Infine, il preside in quel momento i produttori greci hanno visto i loro sussidi primo europeo, poi l'ecu.

Che cosa ha fatto la Spagna. Si consideri che nel 1985, quando la Spagna unì l'allora CEE, prodotto solo 400.000 tonnellate di petrolio. Attualmente produce 1.400.000 tonnellate! Come ha fatto senza nemmeno beneficiare del sistema di sussidi? Per il periodo di entrata nella CEE ha cominciato a ridurre le sovvenzioni al produttore, mentre dal 1992 in poi vietato interamente per nuovi impianti.

Ma gli spagnoli non solo ha smesso di nuovi impianti, ma con metodi di coltivazione moderni, come la messa a dimora densa - varietà speciali di olive sono posti l'uno vicino all'altro in fila ogni tre piedi, non è alto oltre due metri e il frutto viene raccolto da trattori speciali - è riuscita a ridurre tutti i costi.

Inoltre, con il supporto dei partenariati Stato creato grandi e solide reti, ha investito molto capitale nel segnale di «made in Spain» incentrata sul marketing e pubblicità e in pochi anni ha conquistato il mercato americano.

Sforzi di coscienza. Naturalmente ci sono eccezioni: alcune compagnie greche che adoperano al massimo per entrare nei mercati esteri. Tali sono gli oli (gruppo Unilever), Minerva e Gaia, e anche il Agrovim Noutria, EAS Sitia e Olive. E sette insieme coprono 20.000 del totale 25.000 tonnellate di petrolio estratto bottiglie standard.
Grazie al co-finanziato programmi di promozione e di promozione dell'olio d'oliva dalla Commissione europea, il Ministero dello Sviluppo rurale e la Federazione delle industrie greche Standardizzazione Oliva (SEVITEL) negli ultimi anni ha aumentato un po 'in presenza di prodotti greci nei supermercati all'estero.

Invece di essere limitati ad aree commerciali con un forte elemento di espatriati, come nei decenni precedenti, ora è riuscito a posto, anche in piccole quantità, ben noto catene di vendita al dettaglio negli Stati Uniti, Canada, Australia e in Germania, Austria, Svezia, Regno Unito ecc Gli ultimi due anni l'aumento delle esportazioni greche olio confezionato in Germania e in Austria è stato del 25%, mentre in Gran Bretagna è stata del 15%. Tariffe incoraggianti, ma ancora lontano dallo spagnolo o italiano.

(Ta Nea)
 
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Gaudente, diciamo ricchezza privata costruita in buona misura sul debito pubblico, in stile anni 70 e 80; la casta, altrimenti, è un ottimo alibi per tutti... :)

E' anche vero però che la torta è stata spartita in modo assai differenziato, c'è chi si è preso fette enormi e chi si è dovuoto accontentare delle briciole.
Ovviamente anche il percorso inverso che si sta avviando ora è ad assetto variabile, ma guarda caso i pesi sono distribuiti in modo un po' diverso che nella fase di distribuzione. :down:
 
Stato
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