Un'ipotesi molto remota, per rendere più equo lo swap nei confronti del retail, potrebbe essere l'acquisto da parte delle banche depositarie dei bond efsf in cambio dei nuovi bond greci in modo tale da salvaguardare il vecchio nominale. Ciò potrebbe essere imposto alle banche dal governo italiano attraverso una direttiva del Tesoro italiano diretta all'ABI. Ad esempio, un bondista retail che avesse in portafoglio 100.000 € di vecchi bond, secondo lo swap dovrebbe ricevere 31500 di nuovi bond e 15000 di bond efsf. Al posto di quest'ultimi riceverebbe 100000-31500 = 68500 delle nuove obbligazioni per ricostituire il vecchio nominale. La perdita della banca sarebbe, posto il prezzo dei nuovi bond greci di 30.00 e quelli degli efsf di 100, 68500 X0,30 - 15000 = 5550, ossia di 5550 €. Tale perdita potrebbe essere recuperata dalla banca grazie ai prestito a tassi irrrisori forniti dalla BCE.