Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (6 lettori)

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tommy271

Forumer storico
Almunia: la Commissione europea risponderà rapidamente alla apertura di Argentina







La Commissione europea avrà presto una risposta pronta per l'apertura di Argentina per prendere il controllo della sua controllata Repsol, YPF.

Secondo il commissario europeo per la Concorrenza, Joaquin Almunia, la Commissione valuterà nei prossimi giorni cosa passi da compiere per rispondere alla acquisizione. Argentina decisione è "ingiusta e fuori della giurisdizione. Decisioni, come quella presa da Argentina non sono accettabili", ha detto Almunia.


����:Capital.gr
 

tommy271

Forumer storico
Nowotny: Non c'è bisogno di ridurre ulteriormente i tassi di interesse da parte della BCE







Francoforte (Dow Jones) - La Banca centrale europea non dovrebbe tagliare i tassi di interesse, come abbiamo bisogno di aspettare e vedere l'effetto delle misure già messe in atto e in attesa di quello che sarebbe diventato le nuove misure risanamento dei conti pubblici già commesso, ha detto un membro della BCE, Ewald Nowotny.

I tassi di interesse sono già molto bassi, Nowotny ha detto in un'intervista con la CNBC, notando che tasso di interesse applicato sugli acquisti non è il tasso di interesse dell'1%, ma il tasso sui depositi allo 0,25% della banca centrale.

"Così, almeno per ora, non vedo il senso di ridurre ulteriormente i tassi di interesse", ha detto Nowoty, che dirige la banca centrale austriaca. La BCE paga tasso di interesse 0,25% sui depositi interbancari effettuati da banche private, e carica 1,75% di interessi sui prestiti temporanei, contro il tasso base dell'1%.

La BCE ha tagliato il suo tasso dai due tagli di 0,25% entro la fine dell'anno precedente riposare a minimo storico dell'1%.


����:Capital.gr
 

fenox

Forumer storico
eccoci!

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Atene, 23 apr - La Bei (Banca
europea per gli investimenti) ha iniziato a includere nei
contratti di finanziamento a societa' greche una clausola
che prevede la possibilita' di rinegoziazione e di rimborso
in altra valuta diversa dall'euro. E' quanto scrive il
quotidiano greco 'Kathimerini', spiegando che la clausola e'
stata inserita per la prima volta nel contratto per un
finanziamento da 92 milioni di dollari alla Ppc (Public
Power Corporation), la societa' elettrica ellenica. La
clausola prevede l'obbligo di rinegoziazione in caso di
reintroduzione della dracma sia nell'evento che sia la
Gercia a decidere di uscire dall'Eurozona sia per
l'eventuale collasso dell'intera area della moneta unica.
Fonti Bei, citate dal quotidiano, precisano che si tratta di
una nuova procedura standard che sara' estesa in futuro a
tutti gli altri Paesi dell'Eurozona sotto programma di
aiuti, e cioe' Portogallo e Iralnda e, a termine, a tutti i
Paesi dell'Eurozona.
Red-mir-
 

frmaoro

il Fankazzista
I due economisti poi cercano di analizzare le vie d'uscita e, seppure con differenti sfumature, le conclusioni sono simili: o un cambiamento a 180 gradi delle politiche economiche europee con meno tasse, più spesa e Bce garante del debito e disposta a tollerare l'eventuale inflazione, oppure l'unico modo per salvarsi è l'uscita dalla moneta unica, trauma che però risolverebbe alla radice i problemi di competitività con una normale svalutazione, riavviando la crescita. I medici del veleno tuttavia predicano sventure: guai, disperazione e carestia attendono chi mai dovesse osare mettere in discussione il dogma dell'euro. Basterebbe vedere quale prosperità ha invece raggiunto Atene seguendo le loro ricette per seppellirli di risate, ma il timore dell'ignoto è comprensibile.

Eppure è dimostrabile che i disagi (principalmente pratici) paventati in caso di uscita dalla moneta unica possono essere minori di quanto si pensi. Certo, ridenominare il debito in un'altra valuta è un default ma se l'alternativa a questo cambio di valuta fosse peggiore, anche i creditori capirebbero. Il timore più grande nel caso di uscita dall'euro, vale a dire la fuga dei capitali, è una lama spuntata, dal momento che il famigerato spread dimostra semplicemente come quella fuga sia già in atto.

Della ricchezza degli italiani la parte immobiliare, con quasi 6.000 miliardi, rappresenta la proporzione maggiore del valore e (per definizione) non scappa. Il contante vale solo 100 miliardi, di più sono i depositi anche se in buona parte risparmio postale o vincolato, però non sono più trasferibili oltrefrontiera senza problemi, specialmente considerando i controlli pervasivi di cui ormai il governo può disporre. Non sono un problema né le azioni quotate (poche, 80 miliardi, e in pratica beni reali) né le partecipazioni né i titoli esteri (non sarebbero impattati dal cambio). Rimangono solo quindi i titoli domestici di debito. Qui però la fuga è già avvenuta e probabilmente il calo dei prezzi è già superiore al timore di cambio valuta.

Difficile che uno venda un Btp a prezzi molto bassi temendo una svalutazione che probabilmente sarebbe inferiore di quella implicita nei valori attuali.

Anche il cambio della valuta fisica sarebbe relativamente indolore, basterebbe una conversione alla pari con la nuova valuta di contratti, stipendi e depositi (conversione, non cambio: a quel punto il cambio esterno con l'euro sarebbe definito dal mercato e ci interesserebbe quanto ci interessa ora il cambio con il dollaro) per non dover nemmeno cambiare i cartellini dei prezzi. Mantenendo provvisoriamente gli stessi formati delle banconote non occorrerebbe neppure cambiare bancomat e macchinette. Disagi e rischi ci sono, tuttavia se sull'altro piatto della bilancia c'è la miseria dell'oppressione fiscale e dell'austerità recessiva infinita è da irresponsabili non considerare l'alternativa.
 

tommy271

Forumer storico
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Atene, 23 apr - La Bei (Banca
europea per gli investimenti) ha iniziato a includere nei
contratti di finanziamento a societa' greche una clausola
che prevede la possibilita' di rinegoziazione e di rimborso
in altra valuta diversa dall'euro. E' quanto scrive il
quotidiano greco 'Kathimerini', spiegando che la clausola e'
stata inserita per la prima volta nel contratto per un
finanziamento da 92 milioni di dollari alla Ppc (Public
Power Corporation), la societa' elettrica ellenica. La
clausola prevede l'obbligo di rinegoziazione in caso di
reintroduzione della dracma sia nell'evento che sia la
Gercia a decidere di uscire dall'Eurozona sia per
l'eventuale collasso dell'intera area della moneta unica.
Fonti Bei, citate dal quotidiano, precisano che si tratta di
una nuova procedura standard che sara' estesa in futuro a
tutti gli altri Paesi dell'Eurozona sotto programma di
aiuti, e cioe' Portogallo e Iralnda e, a termine, a tutti i
Paesi dell'Eurozona.

Red-mir-

Appunto.
 

tommy271

Forumer storico
Bce, nessun acquisto bond settimana scorsa, drena domani 214 mld

lunedì 23 aprile 2012 15:35





FRANCOFORTE, 23 aprile (Reuters) - La Banca centrale europea non ha effettuato alcun acquisto di titoli di Stato sul mercato secondario la settimana scorsa, così come in quella scorsa, secondo quanto comunicato oggi dallo stesso istituto centrale .
Contestualmente Francoforte ha annunciato per domani la consueta operazione di drenaggio fondi a una settimana, finalizzata alla sterilizzazione della liquidità in eccesso generata dal programma di acquisto bond.
La cifra che la Bce intende raccogliere è stata indicata in 214 miliardi di euro, identica all'importo in rientro dall'ultimo drenaggio.
L'asta, a tasso variabile con tetto massimo dell'1%, avrà regolamento su mercoledì 25 aprile e rientro sul mercoledì successivo.
 

tommy271

Forumer storico
BEI: Espande il passaggio clausola








I prestiti della Banca europea degli investimenti ha iniziato anche in politiche di una nuova clausola permanente, che consente il rimborso dei prestiti in valute diverse dall'euro.

Parlando a The Associated Press il portavoce ha negato che la banca, ciò suggerisce che l'uscita di un paese dall'euro è in preparazione.
In particolare, Helen Kavadias ha detto che la clausola per la prima volta usato in un prestito stipulato con PPC e permette alla società di rimborsare il prestito in un'altra valuta.

Tuttavia, ha osservato che queste clausole sono una procedura standard si applicano ad altri paesi. Egli non ha menzionato, tuttavia, ciò che erano gli altri.

Si noti che i prestiti della BEI agevolati alle imprese all'interno e all'esterno dell'UE.

(capital.gr)
 
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