Imark
Forumer storico
Lunedì, il punto: giornata della diffidenza... sul mercato dei tds greci, si aspetta di vedere le carte, anche perché le voci parlano di trattative difficoltose e lente, in tutto e per tutto in stile "mercato del pesce", fra Troika e banche sull'entita dell'haircut.
Andasse in porto lo swap, gli obbligazionisti retail l'avrebbero fatta franca almeno per un po' di mesi, dato che si troverebbero in barca con gli istituzionali greci del tipo fondi pensione (che faranno holdout su tutto, e se la Grecia tornasse alla dracma subirebbero la conversione nella nuova valuta nazionale) e la BCE, che sarà sgravata dei titoli che ha in carico mediante il buyback, l'intervento del EFSF o altrimenti.
I prezzi dunque sono lì, che aspettano di capire dove andare, su di un mercato le cui condizioni di liquidità restano alquanto precarie. Segnalo tuttavia una maggiore vivacità sui mercati retail, dove alcuni forumisti di IO e del FOL (nonché dei forum obbligazionari tedeschi) evidentemente bastano da soli a movimentare la scena, visto peraltro il totale del valore nominale dei titoli scambiati a fine giornata.
I corti flettono lievemente, con il marzo 2012 a quota 53,53; i due maggio 2013 a 41,26 (4,6%) e a 44,91 (7,5%); l'agosto 2014 a 38,55... gli spread bid ask indicati da BBG sono stellari: si viaggia nell'ordine del 10% già sulla gran parte di questi titoli.
Sulle lunghezze mediane stesso discorso, nel senso che, sui prezzi di venerdì, non si vedono effervescenze rialziste, ma neanche cali e si resta grosso modo nel range di prezzi 37,5-38,5/100 già individuato nei giorni scorsi.
Lunghi e lunghissimi: qui i prezzi sui mercati retail sono appannaggio dei nostri amici forumisti, mentre gli spread su taluni titoli rilevati nel fine giornata da BBG segnano un divario che arriva a sfiorare il 20% fra il bid e l'ask, con prezzi last di ieri tendenzialmente fermi sui corsi di venerdì, e sempre compresi nello spazio di una figura fra un 2020 ed un 2040.
Il 2037 ha chiuso a quota 31,14, il 2040 a quota 30,97
Martedì, il punto: dopo molte giornate di sonnolenza, il mercato ha dato vita ieri ad un movimento significativo sui titoli lunghissimi, che hanno vissuto un calo significativo verso nuovi minimi.
Un elemento di novità questo che andrà valutato con la massima attenzione nei prossimi giorni, dato un tale movimento potrebbe riflettere aspettative negative circa la possibilità che lo swap vada in porto, oppure aspettative che anche questi titoli (e dunque tutti i tds ellenici) finiscano per essere compresi nello swap, diversamente dalle indicazioni originarie risalenti all'accordo di luglio (titoli di debito fino al 2020), o ancora che ci siano stati sul mercato movimenti dai titoli lunghissimi a quelli lunghi...
I prossimi giorni faranno chiarezza sul significato di tale movimento.
Se i lunghi hanno visto un significato calo dei corsi, neanche i corti tuttavia sono andati bene, anzi, hanno chiuso prevalentemente in calo: il marzo 2012 segna un 52,44; i due maggio 2013 chiudono a 40,28 (il 4,6%) e 43,88 (il 7,5%); l'agosto 2014 in controtendenza arrotonda al rialzo a 38,67.
Sulle lunghezze mediane, piccoli movimenti di segno opposto: tiene la fascia di prezzo 37,5-38,5/100 a ricomprendere le chiusure dei titoli in scadenza fino al 2019 compreso.
Vendendo a lunghi e lunghissimi, la caduta dei prezzi dei lunghissimi ha riaperto la forbice dei prezzi fra tali due classi di titoli: un 5,9% 10/2022 che ha chiuso ieri a 31,66 o un 4,7% 03/2024 in chiusura a 31,80 scambiano adesso ad un prezzo significativamente distante dal 2037 monitorato (close di ieri a 29,62) o dal 2040 (close a 29,45).
PS: intervengo in modifica in quanto ieri non avevo realizzato che lo swap "nuova versione" si estenderebbe ai tds fino al 2035, il che effettivamente sembrerebbe chiarire il significato del movimento sui prezzi di ieri: si preferisce detenere titoli teoricamente ricompresi nello swap rispetto ad altri, come il 2037 o il 2040, che finirebbero esclusi dall'operazione.
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