Tra le mie paure c'è anche un'altra questione:
Che l'UE si sia comportata in modo indecente, festeggiando a luglio un accordo rimangiato a settembre è pacifico.
E questo la dice lunga sulla loro scorrettezza e/o dabbenaggine nel modo di procedere. Quale sia poi la linea di fondo della Germania e del codazzo Austriaco-Finlandese-Olandese-Slovacco è altrettanto evidente.
Del ruolo ancillare della Francia verso la Germania idem (anche se si illudono di reggere l'eurozona a due...). In mezzo ci siamo noi e la Spagna cornuti e mazziati, che paghiamo gli aiuti senza averne ottenuto in cambio un ritorno di fiducia sui mercati finanziari.
E' innegabile che in questo clima la speculazione si è mossa benissimo facendo leva sulle debolezze e incoesioni.
Sono per altro convinto che essersi rimangiati i patti di luglio sia solo in parte la conseguenza di un fermo intento politico volto al burden sharing come convinzione etica e/o mera oportunità politica per poter dire agli elettori/contribuenti che le banche avrebbero pagato dazio.
E neanche credo sia stata determinante la parziale delusione di alcune aspettative sul bilancio greco.
Credo che molti spazi di manovra siano stati tolti all'UE proprio dalla speculazione che ormai è riuscita a dilagare e non molla la presa.
Sfruttato a dovere il minirally di luglio sui mercati azionari dopo l'accordo, un certo gruppo "di pressione" ha evidentemente cavalcato mediaticamente più argomenti per riuscire a riaffossare le borse. E se da un lato si è agitato il fantasma del double dip in recessione, addossandone molta parte delle responsabilità alla crisi dell'Eurozona, per le incertezze che seminava, dall'altro è innegabile che si calcava la mano sulle immancabili debolezze delle mezze soluzioni trovate.
Il complottismo in genere non mi appartiene come forma mentis, ma è evidente che in questo caso c'è chi sta scommettendo forte contro l'area euro e sta guadagnando enormemente da questa volatilità sulle piazze azionarie. Quindi il giochino piace ed al momento sembra uno dei pochi "driver di crescita" per certe banche d'affari per i loro risultati da trading.
Visto che l'economia reale è un morto che cammina, tanto vale lucrare sulle incertezze. Ripeto, il giochino piace ed è redditizio...quindi la mia domanda è:
si fermeranno ora? Quanto ci metteranno adesso a uscire articoli che "faranno le pulci" anche su questo accordo, evidenziando che anche così la Grecia resta uno dei paesi più indebitati al mondo, essendo però una delle economie più deboli e fragili di tutto il mondo sviluppato. Quanto ci metteranno a "speculare" sulle effettive adesioni a questo concambio? A seminare il panico ci vuole poco.
Esempio, già ho sott'occhio un argomento premiante per la speculazione anti-euro: dei 400 miliardi di EFSF dopo gli aiuti alla Grecia già sparirà il 30%
Cosa vogliono stabilizzare con 270 mld portati a 1 trilione con la leva?
Che ci vorrà ad usare l'argomento che per curare il malato si inoculerà lo stesso agente patogeno che è appunto il leveraging....
Come è uscito su un'interessante articolo del FT pubblicato in versione tradotta qui su IO, una lettera aperta di Martin Wolf a Draghi, l'unica salvezza per l'area euro sarebbe stata prima ancora dei fantomatici eurobond, una BCE che a costo di monetizzare il debito avesse fatto da scudo esercitando una politica che doveva avere l'indirizzo che serviva a difendere le retrovie, i punti deboli dell'area euro, non una politica ad ispirazione, uso e consumo della prima linea dei paesi forti, messi meglio.
Se l'attacco mediatico all'euro, specie anglosassone, continuerà (e continuerà, potete starne certi), quanto ci metteranno Merkel, Sarko, Van Rumpuy, Barroso, Rehen e tutto questo circo equestre ad entrare in confusione? Ci sono molti interessi a che non si trovi una soluzione, per quanto onerosa, comunque pacifica che riporti quiete sui mercati.
Ufficialmente tutti vogliono che torni la fiducia ma poi chissà com'è sono sempre più forti quelle mani invisibili che seminano il panico.
E che credibilità può avere questo carrozzone di imbecilli che nei fatti si fa dettare l'agenda politica e le decisioni, di fatto, dalla speculazione da un lato (la stessa che dicono di voler combattere ma non ne hanno la forza e la fermezza) e dai loro impegni elettorali casalinghi e opportunismo politico, dall'altro.