Moody in peggior scenario per banche Francia vede haircut 7% Btp
mercoledì 14 settembre 2011 12:46 Stampa quest’articolo [-] Testo [+]
MILANO, 14 settembre (Reuters) - Il peggiore degli scenari presi in considerazione da Moody's nell'ultima revisione sulle banche francesi prevede un taglio di 7% nel valore nominale dei titoli di Stato italiani in portafoglio alle banche stesse.
Lo si evince da una lunga nota dell'agenzia di rating che ha portato da 'Aa1' ad 'Aa2' e da 'Aa2' ad 'Aa3' il proprio giudizio su rispettivamente Crédit Agricole e Société Générale , mantenendo sotto osservazione con implicazioni negative il giudizio su Bnp Paribas .
Nel worst case il valore dello 'haircut', corrispondente alle perdite sulle posizioni denominate in Btp, va confrontato con un corrispondente taglio ai 60% sui governativi ellenici, 50% su quelli irlandesi e portoghesi e 10% su quelli spagnoli.
"Nel corso del proprio riesame, in un contesto di 'stress test' sull'intero portafoglio obbligazionario e di finanza strutturata di SocGen, Moody's ha considerato uno scenario particolarmente negativo per alcune esposizioni in titoli di Stato utilizzando 'haircut' significativamente più elevati delle svalutazioni giù riconosciute dalla banca stessa: 60% per la Grecia, 50% per l'Irlanda e il Portogallo, 10% per la Spagna e 7% per l'Italia" scrive l'agenzia.
Tra i cinque 'piigs', Italia e Spagna sono gli unici paesi a non aver usufruito degli aiuti internazionali Ue/Fmi.
Sotto osservazione con implicazioni negative ormai dal 15 giugno, alla luce dell'esposizione alla Grecia, i titoli oggetto della bocciatura odierna già da qualche tempo a detta degli operatori scontavano il downgrade.
Secondo gli analisti, le azioni erano mature per un declassamento in ragione dall'aumento dei costi di raccolta nel contesto di una crisi che durante l'estate ha contagiato altri paesi della periferia europea.
Secondo le statistiche a cura della Banca per i regolamenti internazionali, gli istituti di credito francesi sono i più esposti ai governativi ellenici.
(Redazione Milano)