Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
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Sono tornato a 556k ; i 9k che avevo comprato mercoledì a 52 e rotti li ho rivenduti oggi a 58; mi spiace solo che si sarebbero anche potuti vendere a 59.




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Penso che ci sia tempo per riprenderli più bassi.
 
Mah , in base a grafico postato da Stock , se meta' del debito e' gia' in mano a EU et IMF , mi ripeto , si gioca tutto sullo Swap e tutto sto' tralllalla' para li' ! Fatto lo swap meta' del debito l' hanno in mano e quasi meta' lo garantiscono e a quel punto fanno alla tafazzio ? si tirano le martellate sulle palle da soli col debito prolungato ? gli sembra troppo anche al mio gatto !:D
Forza , almeno ci si avvicina alla fine di questo squallido teatrino .;)

Tommy...siamo ingessati.....chi crea questa situazione....a mio parere....lo si vede benissimo

e sempre no su tutto.....come dici te....bisogna essere piu flessibili.....ma vallo a dire al buba
 
Speaking at a financial services conference across town, Mr Geithner went on to warn eurozone policymakers that they would end up dangerously beholden to foreign lenders unless they united to confront the crisis.
“The starkest way to emphasise the importance of Europe getting on top of this is that you don’t want the fate of Europe to rest in the hands of those who provide financing to the IMF, or might provide financing outside the IMF,” he said.
“There’s no reason for Europe to be in that position and it will be very damaging to the credibility of the endeavour here in Europe if you put yourselves in that position. Your financial challenges in Europe are eminently within your capacity to manage, you just have to chose to do it.”
 
Venizelos: Structural Changes Are Critical



Greek FinMin stressed the need for implementing the agreement of July 21, after a Eurogroup meeting on Friday.

“It is vital for Greece. The global environment fuels uncertainty, which affect the implementation of Eurozone’s decisions and Greek policymakers’ performance”, said Evangelos Venizelos in Poland.

“This vicious circle must break”, he stated.

Venizelos said that he informed the Eurogroup for the tough decisions that the Greek government has made in order to achieve the budgetary target for 2011 and 2012.

But, there is great mistrust for Greece, because of the structural characteristics of the Greek State, said the Minister.

“Thus, structural changes are of critical importance: shrinking public sector and public spending, privatizations, deregulation of labour market, strengthening competitiveness of the country”, said Venizelos, also Deputy Prime Minister.

Eurozone member states proceed with the ratification of the new institutional framework of the EFSF, while the debt swap program PSI is advancing normally, according to Evangelos Venizelos.

“Our obligation is to do anything to protect the country” he added.

(capital.gr)

***
Riassunto della dichiarazione postata prima dal greco tradotto in googoliano ...
 
Grecia, sciopero 24 ore settore pubblico 6 ottobre

venerdì 16 settembre 2011 17:05






ATENE, 16 settembre (Reuters) - Il sindacato degli impiegati pubblici greci Adedy oggi ha convocato uno sciopero di 24 ore per il 6 ottobre per protestare contro le nuove misure di austerity varate dal governo, che starebbero minando l'economia e colpendo solo le fasce più deboli.
"Daremo vita a uno sciopero di 24 ore il 6 ottobre", ha detto a Reuters Ilias Iliopoulos, segretario generale di Adedy. "Il governo ha due possibilità. Cambiare queste politiche e liberare il Paese dalla ghigliottina, o chiedere un nuovo mandato. La gente non ce la fa più". Adedy ha chiesto al sindacato gemello del settore privato Gsee di unirsi allo sciopero, il primo dopo la tregua estiva, e ha detto che ci sarà un'altra giornata di sciopero entro la fine di ottobre.
 
PUNTO 1 - Crisi zona euro, ministri discutono ruolo Efsf

venerdì 16 settembre 2011 17:05



(riscrive attacco a aggiunge contesto)

BRESLAVIA, 16 settembre (Reuters) - Riuniti questa mattina nell'incontro informale del semestre polacco di presidenza della Ue i ministri finanziari dell'Unione non avrebbero almeno ufficialmente parlato con il segretario al Tesoro Usa - ospite dell'Ecofin - di una modifica - incremento della dotazione finanziaria o maggiore utilizzo della leva finanziaria - dell'Efsf, il fondo salva stati.

L'edulcorata e assai diplomatica versione ufficiale si ferma all'esigenza di una risposta coordinata Europa/Stati Uniti alle sfide poste dall'economia globale.
Lo dice alla stampa il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, al termine della riunione cui hanno preso parte oltre ai ministri europei il presidente Bce, il commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn e il numero uno Efsf Klaus Regling.

"Non discutiamo di un argomento come l'incremento del fondo con un paese che non fa parte della zona euro" spiega Juncker alla stampa.
Tace rigorosamente sull'argomento Jean-Claude Trichet, a capo dell'istituto centrale di Francoforte che con gli acquisti di governativi sul secondario partiti più di un anno fa con la crisi greca svolge di fatto quella che dovrebbe essere la funzione dell'Efsf o Esm, sorta di salvagente per i paesi euro in difficoltà.

Attualmente fornito di una dotazione finanziaria da 440 miliardi di euro il Fondo salva stati - European Financial Stability Facility, da trasformarsi in European Stability Mechanism (Esm) - e indicato come l'equivalente di un Fondo monetario dedicato alla zona euro, il Fondo si è in più occasioni rivelato l'oggetto del contendere tra i vertici economici e politici dell'Europa.

Presente ai lavori dell'Eurogruppo di questa mattina, un'autorevole fonte comunitaria ha riferito ai cronisti che Timothy Geithner ha caldamente suggerito agli europei di utilizzare il principio della leva finanziaria - il volano dell'indebitamanto - per massimizzare le potenzialità del Fondo.

L'idea di utilizzare una quota relativamente modesta di denaro pubblico per muovere forti flusssi del settore privato, spiegano funzionari della zona euro, non è stata però in realtà "né appoggiata né respinta... se ne sta discutendo".
Unica a parlare direttamente il ministro delle Finanze austriaco Maria Fekter, secondo cui il collega tedesco ha chiaramente respinto la proposta Usa di mettere in gioco una maggior quota di denaro pubblico.

"Ha insistito sulla necessità di un maggior livello di fondi per evitare che il sistema finanziario si trovi in difficoltà" dice riferendosi alla proposta di Geithner.
"Shaeuble gli ha risposto che è assai improbabile sia possibile far ricadere il peso sui contribuenti, in particolare se i costi ricadono soprattutto sui paesi tripla 'A'".
Perentoria, sempre secondo una fonte, la posizione del ministro tedesco Wolfgang Schaeuble, da sempre custode della tradizione del 'rigore' teutonico, che sarebbe contrario alla proposta Usa.

Secondo indiscrezioni circolate ieri pomeriggio poi in parte smentite il segretario Usa avrebbe proposto all'Ecofin informale una struttura sul modello del programma Talf, strumento messo a punto da Federal Reserve e Tesoro Usa effettivamente riuscito a smobilizzare un'ingente massa di liquidità in risposta alla crisi dei mutui 'subprime' ormai nell'estate 2008.
 
Merkel ribadisce contrarietà a emissione euro bond

venerdì 16 settembre 2011 17:07






BERLINO , 16 settembre (Reuters) - Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha ribadito la sua contrarietà all'introduzione degli euro bond, sottolineando che ogni Paese deve fare la propria parte.
Parlando nel corso di un incontro elettorale, in vista delle elezioni municipali a Berlino domenica prossima, Merkel ha detto che "gli euro bond sono fuori dalla questione per i Cristiani democratici. Ogni Paese deve fare la propria parte, altrimenti non può aspettarsi alcun aiuto".
 
Speaking at a financial services conference across town, Mr Geithner went on to warn eurozone policymakers that they would end up dangerously beholden to foreign lenders unless they united to confront the crisis.
“The starkest way to emphasise the importance of Europe getting on top of this is that you don’t want the fate of Europe to rest in the hands of those who provide financing to the IMF, or might provide financing outside the IMF,” he said.
“There’s no reason for Europe to be in that position and it will be very damaging to the credibility of the endeavour here in Europe if you put yourselves in that position. Your financial challenges in Europe are eminently within your capacity to manage, you just have to chose to do it.”

Pare che gli americani comprendano meglio degli europei stessi la natura e l'entità del problema europeo.
 
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