Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Niente prestito da 8 miliardi di euro entro metà ottobre se Atene non attuerà il taglio strutturale del 20% dei 750mila dipendenti pubblici o para-pubblici. Il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, dopo aver preso tempo e cercato in ogni modo di evitare la impolare misura ha annunciato ulteriori tagli nel settore pubblico, per far fronte alla crisi del debito che mantiene il paese sull'orlo della bancarotta.
Secondo il ministro delle Finanze chiuderanno entro fine anno diverse società che dipendono da sussidi governativi. La scorsa settimana il governo greco aveva già annunciato il licenziamento di migliaia di funzionari ma all'annuncio non era seguito nulla di concreto per timore della protesta dei potenti sindacati.
 
Vedi è proprio questo il rischio.
Più si permane in questo stallo, più l'uomo della strada si fa queste domande.
O meglio l'uomo della strada non se le è mai fatte, o meglio la risposta sin da subito è stata quella di subodorare la fregatura nell'euro.
Il problema è che in questa situazione poi se lo comincia a chiedere anche l'uomo "un po' meno della strada", un po' più sofisticato e dalle riflessioni meno qualunquiste. Perchè se si tira troppo la corda va a finire che il qualunquismo diventa sintesi e l'aver colto la sostanza, mentre la ponderazione e riflessione pacata sui pro e contro dell'euro, finisce veramente per avere sempre meno frecce al proprio arco.

Non so più che cosa pensare, sono sempre più incazzato.
Non la volete salvare la Grecia?
Se aveste detto subito, OK, haircut, il 50% lo copriamo noi cash + vi commissariamo tutto, anche il BDC, a quest'ora si sarebbe sì perso il 50% delle obbligazioni greche, ma si sarebbero salvati molti miliardi di € nelle rispettive borse.
Manica di rincoglioniti.
Idioti, proprio, decorticati.
Se l'€ è così debole, forse è il caso che la Merkel la pianti con i suoi se fallisce l'€ fallisce l' Europa.
Tanto il panino imbottito di m3rda toccherà come al solito al popolo, non a quelli con i capitali (30 mila miliardi di €) nei paradisi fiscali.
 
Il premier George Papandreou, in occasione della Fiera internazionale di Salonicco, aveva ribadito la volontà di Atene «di rimanere nell'euro», di rispettare gli impegni presi con i creditori (nonostante il Pil calerà quest'anno del 5%) e cercare di placare le forti proteste sociali e sindacali all'annuncio che verranno tagliati 20mila posti di lavoro del settore pubblico in poche settimane.
Inoltre aveva promesso di mettere in mobilità altre migliaia di dipendenti pubblici, fino a 150mila secondo gli accordi presi con la troika, pari al 20% del totale, e collocati nella cosiddetta "riserva di lavoro", una condizione che prevede il 60% dello stipendio per un anno dopo di che ci potrà essere il licenziamento se non verrà trovata un'altra collacazione in un altro ministero.

Stando ai media locali, questa misura potrebbe riguardare appunto fino a 150.000 dipendenti pubblici. L'annuncio arriva poche ore prima di una teleconferenza con i rappresentanti dell'Unione europea (Ue), Banca centrale europea (Bce) e del Fondo monetario internazionale (Fmi), la «troika» che valuterà lo stato della finanza e dell'economia greca prima di dare la sua approvazione alla nuova tranche del pacchetto di aiuti.
Un'altra misura è l'imposta speciale sugli immobili: tutti coloro che possiedono una casa pagheranno da 50 centesimi fino ai 16 euro al metro quadrato, a seconda del valore della proprietà. Ma Bruxelles non vuole una tantum ma riforme strutturali che riducano la spesa pubblica in modo sostenibile e porti il paese al surplus di bilancio.
 
Il premier George Papandreou, in occasione della Fiera internazionale di Salonicco, aveva ribadito la volontà di Atene «di rimanere nell'euro», di rispettare gli impegni presi con i creditori (nonostante il Pil calerà quest'anno del 5%) e cercare di placare le forti proteste sociali e sindacali all'annuncio che verranno tagliati 20mila posti di lavoro del settore pubblico in poche settimane.
Inoltre aveva promesso di mettere in mobilità altre migliaia di dipendenti pubblici, fino a 150mila secondo gli accordi presi con la troika, pari al 20% del totale, e collocati nella cosiddetta "riserva di lavoro", una condizione che prevede il 60% dello stipendio per un anno dopo di che ci potrà essere il licenziamento se non verrà trovata un'altra collacazione in un altro ministero.

Stando ai media locali, questa misura potrebbe riguardare appunto fino a 150.000 dipendenti pubblici. L'annuncio arriva poche ore prima di una teleconferenza con i rappresentanti dell'Unione europea (Ue), Banca centrale europea (Bce) e del Fondo monetario internazionale (Fmi), la «troika» che valuterà lo stato della finanza e dell'economia greca prima di dare la sua approvazione alla nuova tranche del pacchetto di aiuti.
Un'altra misura è l'imposta speciale sugli immobili: tutti coloro che possiedono una casa pagheranno da 50 centesimi fino ai 16 euro al metro quadrato, a seconda del valore della proprietà. Ma Bruxelles non vuole una tantum ma riforme strutturali che riducano la spesa pubblica in modo sostenibile e porti il paese al surplus di bilancio.

Tra un po' per restare nell'€ taglieranno tutta la Grecia.
Avrebbero dovuto interstare tutto a un prestanome PRIMA di scatenare il casino, manco le truffe sanno fare.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Situazione difficile e seria
La situazione «difficile e seria» come è stata definita dal ministro dell'Economia, Evangelos Venizelos, ha portato il primo ministro Georges Papandreou ad annullare la sua partecipazione all'assemblea dell'Onu e a convocare una riunione con i ministri coinvolti nel piano di risanamento per discutere nuove misure per scongiurare il default mentre il countdown per scongiurarlo è di fatto iniziato, dopo che la Ue ha annunciato, per mezzo del presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker, che sulla prossima tranche di aiuti alla Grecia si deciderà ad ottobre, dopo la valutazione della troika (Ue-Bce-Fmi) sulla sostenibilità delle misure intraprese da Atene.
«Atene non ha agito in modo consistente per raggiungere tutti gli obiettivi di bilancio e deve impegnarsi a fare tutto il necessario per centrare il target», ha detto ieri in modo netto il ministro delle Finanze svedese, Anders Borg, secondo il quale il governo greco «deve portare a termine la missione a qualunque costo».
 
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