Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
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BANCHE CENTRALI VISTE ANCORA ACQUISTARE TITOLI ITALIANI PER QUNATITATIVI "ABBASTANZA CONSISTENTI", SOPRATTUTTO SCADENZE TRA 2014 E 2020
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Reuters - 22/09/2011 16:48:11

Ci faranno entrare nello swap anche Noi? ehhh!!! ehhh!!!
 
Ultima modifica:
MARKET TALK: Borse, nel breve paura e nervosismo (Fugnoli)
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MF-Dow Jones - 22/09/2011 16:25:43
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MILANO (MF-DJ)--


Ftse Mib -3,5% a 13627 punti. "L'Europa sta per sottoporsi a una serie di interventi chirurgici impegnativi. In questi due anni si e' curata a meta'", con "sforzi disordinati" di esito modesto. "Si e' rallentato il corso della malattia e si e' riusciti a non soffrire troppo, ma l'obiettivo della guarigione e' stato mancato". E' quanto afferma Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners, nel report settimanale "Il Rosso e il Nero". Per l'esperto "nelle prossime settimane paura e nervosismo domineranno i mercati. Si entra in sala operatoria e ci si deve affidare a medici che finora non hanno brillato per lucidita' e hanno spesso litigato tra loro. I timori di contagio saranno continui e la psicosi sara' difficile da tenere sotto controllo". Ad ogni modo, "il primo dato positivo, in questo quadro difficile, e' che alla fine tutti stanno facendo la cosa giusta. I Paesi forti, Germania piu' di tutti, hanno avuto la loro fase di turbamento e confusione, durante la quale hanno flirtato con il tema tabu', quello dell'abbandonare i deboli al loro destino. Alla fine, pero', e' prevalsa, a quanto e' dato di capire, l'idea di accettare una maggiore integrazione, sia pure con regole severe.

Simmetricamente, nei Paesi deboli e meno disciplinati ci si e' cullati nell'idea di essere troppo interconnessi con i Paesi forti per poter essere lasciati soli, si e' sognata prematuramente la panacea degli Eurobond e, sempre meno sottovoce, si e' anche accarezzata l'idea di rovesciare il tavolo, mandare al diavolo i creditori e rimborsarli con i soldini del Monopoli. Alla fine si e' capito che quelle che appaiono come invitanti scorciatoie sono in realta' dei campi minati e ci si e' convinti a farsi curare sul serio", parafrasa Fugnoli. In sostanza, "sistemare la Grecia, rafforzare gli altri Paesi deboli, ricapitalizzare le banche e modificare i trattati europei" sono i "compiti per i prossimi mesi", definiti dall'esperto "immensi" e con molti rischi, "ma e' meglio rischiare di fallire avendo obiettivi corretti e ambiziosi piuttosto che fallire nell'inconcludenza e nella rissa. In questo contesto e' quasi miracoloso che l'economia regga. Il terzo trimestre sara' meglio del secondo in Germania e negli Stati Uniti e sara' buono in Cina e in Giappone. I politici, le agenzie di rating e i mercati hanno lavorato molto per rovinare le cose, ma per il momento non ci sono ancora riusciti". Quanto ai mercati, conclude Fugnoli, "e' facile prevedere volatilita', nervosismo e fragilita'. Se pero' l'Europa si rivelera' all'altezza del compito che si sta assegnando, il mondo, all'inizio del 2012, apparira' finalmente piu' solido".

ah, entriamo pure allora nelle prossime settimane in sala chirurgica.

Finora eravamo ancora in sala d' aspetto: il bello (volatilità, deprezzamenti...) deve ancora arrivare.
Maronna.
 
BREAKINGVIEWS-EU bank firefighters have fewer options than 2008
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Reuters - 22/09/2011 16:59:18
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(The author is a Reuters Breakingviews columnist. The opinions expressed are his own)

By George Hay

LONDON, Sept 22 (Reuters Breakingviews) -


European banks are back in a familiar place. Investors are panicking about sovereign rather than ropey structured credit exposures, but may soon face the same stark choice as in 2008 -- market-based recapitalisations, or full or partial nationalisation. Yet states have fewer ways to rescue their charges than three years ago.

When euro zone banks needed help after the fall of Lehman Brothers, cash injections tended to be via debt-like preference shares that paid a coupon. Apart from the income, politicians liked these as it meant they avoided taking stakes. But new Basel III capital reforms mean banks' core capital can only consist of genuine equity.

Asset insurance, like that taken out by Royal Bank of Scotland (RBS.L) in 2009, looks more promising. By reducing risk-weighted assets, state commitments to take losses on toxic sovereign debt would increase capital for a smaller overall outlay. But the shakier peripheral states that most need insurance would need their schemes to be underwritten by an expanded European Financial Stability Facility. Getting that past 17 increasingly fractious parliaments would be tricky. And apart from the circular nature of governments insuring their own debt, a pan-European insurance scheme would be byzantine in its complexity.

The least-bad option is direct recapitalisations, like those undertaken by the UK in October 2008. British banks were rescued via open offers that allowed shareholders to claw back, but European banks could equally opt for rights issue underwritten by taxpayers. This worked out well for Bank of Ireland in July. Instead of nationalisation, the arrival of new North American investors meant existing shareholders largely supported the issue, cutting the state's stake. With luck, government commitments would ease volatility, allowing the bigger French and German banks to largely escape the state.

Such a rescue would hinge on two things. First, countries that could not increase their public debt burdens would need to borrow from the EFSF. Second, the European Commission would need to deliver on hints that it will relax state-aid rules that require bailed-out banks to shed assets, as this could exacerbate the economic downturn.

But underwritten rights issues can't solve the crisis on their own. As well as direct capital injections in 2008, the UK also guaranteed new issues of bank debt and expanded its liquidity facilities. The European Central Bank may need to expand the duration of its emergency dollar and euro facilities still further, and the EFSF may need to guarantee term debt to re-open senior unsecured debt markets. Without this kind of comprehensive package, bank recapitalisations could be an expensive waste of time.


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CONTEXT NEWS
-- Stricter rules surrounding the treatment of European banks that receive state aid will be delayed beyond the end of this year, the EU's competition commission said on Sept 15.

-- Joaquin Almunia told delegates at the Eurofi conference in Wroclaw, Poland, that tightening the rules would not be safe in the current environment.

-- For previous columns by the author, Reuters customers can click on
(Editing by Chris Hughes and David Evans)
 
REHN NON SI ASPETTA CHE ITALIA ABBIA BISOGNO DI PRESTITI EMERGENZA DA UE/FMI
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Reuters - 22/09/2011 16:32:06

:corna:

Lo si è detto per l'Irlanda ed è finita col cappello in mano davanti alla Troika.
Lo si è detto per il Portogallo e ha fatto la stessa fine.
Ora tocca a noi.
Oggi abbiamo toccato il record assoluto di spread col btp a oltre 400 pb.
E sfioriamo il 6% di yield.
Non è il record assoluto dello yield sopra il 6% sul decennale, a cui siamo giunti i primi di agosto, perchè nel frattempo il benchmark bund è finito a livelli infimi.
Ma lo spread oggi ha toccato il record.
I btp il mercato non li compra. Li vende. :rolleyes:
 
:corna:

Lo si è detto per l'Irlanda ed è finita col cappello in mano davanti alla Troika.
Lo si è detto per il Portogallo e ha fatto la stessa fine.
Ora tocca a noi.
Oggi abbiamo toccato il record assoluto di spread col btp a oltre 400 pb.
E sfioriamo il 6% di yield.
Non è il record assoluto dello yield sopra il 6% sul decennale, a cui siamo giunti i primi di agosto, perchè nel frattempo il benchmark bund è finito a livelli infimi.
Ma lo spread oggi ha toccato il record.
I btp il mercato non li compra. Li vende. :rolleyes:

Il massimo a quanto era?
 
solo oggi:
credit agricole - 8,76%
societè generale - 7,19%

Ieri un analista commentava che il governo Francese potrebbe pensare in futuro di fondere SG e BNP e di nazionalizzarle, diluendo gli azionisti.
In questa fase è veramente difficile definire quando un prezzo sia a sconto.
Dipende tutto dagli scenari futuri che ci si prospetta.
 
Stato
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