Venerdì, il punto: premetto che ho visto che ieri, dopo un paio di messaggi in cui dicevo la mia su cosa costituisca un default "controllato", ho visto ci sono stati circa 50 messaggi nel 3D Grecia che onestamente non ho molto tempo di andare a sfogliare.
Non ho avuto modo di leggere qundi tutti gli eventuali commenti, ma in soldoni, per chi servisse, ripeto che si tratterebbe di un default concordato con i creditori internazionali affinché, una volta tagliato il debito del 50%, questi creditori continuino a prestare soldi alla Grecia onde consentirle di stare a galla mentre insiste nel provare a risanare i conti restando nell'euro.
E' una impresa difficilissima questa, anche se il debito fosse tagliato del 50% con conseguente taglio del costo di servizio del debito, ma almeno teoricamente ipotizzabile: se la Grecia fa default, anche se eliminasse tutto il suo debito, non potrebbe poi fare funzionare lo Stato senza assistenza internazionale, se restasse nell'euro. Di qui la necessità del cd. default "controllato" (dalla comunità internazionale).
Ci tengo anche a confermare che non dispongo di sfera di cristallo, e dunque non so per quale soluzione si accorderanno alla fine i nostri politicanti europei: se premeranno per il default controllato, se per l'implementazione del piano di luglio, se per l'erogazione ancora di una tranche di aiuto ai greci, turandosi il naso... dico semplicemente a tutti coloro che hanno scelto di giocare nel pantano greco di tenere gli occhi bene aperti, dato che qui gli scenari di riferimento cambiano di continuo, anche perché i mercati sembrano avere perso la pazienza nei confronti dei giochini di politicanti e finanzieri...
Torno alla giornata di venerdì: per i tds greci, un'altra giornati di cali relativamente moderati (ripeto che per titoli a rating CC, un -2% in un giorno è da reputare un calo moderato), all'insegna del ribasso e verso un ritorno alle quote minime viste prima del rimbalzone di alcuni giorni fa...
Il calo tuttavia non ha colpito tutte le scadenze. Fra i titoli corti il marzo 2012 ha fatto bene ed ha visto prezzi al rialzo rispetto al giorno precedente chiudendo a quota 55,16, mentre i due maggio 2013 hanno ceduto molto terreno, chiudendo a 43,46 il 4,6%, e a 47,87 il 7,5%, così come anche il bond a scadenza agosto 2014 5,5%, che ha chiuso a 38,97.
Un po' meno forti i cali sulla parte mediana della curva, compresi fra gli 0,5 ed i 2 punti pct per scadenza fino al 2019, mentre sulla parte lunga si parte da sopra il punto pct, ma anche qui non si eccedono i 2 punti pct nella generalità dei casi.
Sui lunghissimi, il 2037 chiude a quota 31,45, il 2040 a quota 31,53, anche qui in leggero calo e diretti nuovamente verso i recenti minimi.