Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

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Chiusa ad ulteriori risposte.
Nonostante queste dichiarazioni su tlx ho visto solo un leggerissimo aumento di quantità denaro sulla marzo 2012 e prezzi costanti sia sulla marzi che sulla maggio...
Il segnale è incoraggiante, certo, ma il mercato aspetta i fatti....

Al momento sono parole di circostanza.
Ora vediamo il voto del Parlamento di Atene e stasera l'incontro tra Merkel/Papandreou.
 
Efsf, non c'è dibattito formale su utilizzo leva - Commissione Ue

martedì 27 settembre 2011 12:56






BRUXELLES, 27 settembre (Reuters) - I funzionari dell'Unione europea non hanno ancora iniziato una discussione formale sui modi per moltiplicare la capacità del fondo di salvataggio della zona euro.
E' quanto spiega il portavoce della Commissione europea.
"Non c'è nulla di formale in questa fase... nessuna discussione formale è stata intrapresa su questo tema" ha detto il portavoce della Commissione Ue Amadeu Altafaj.
Gli Stati uniti stanno facendo pressione sui paesi della zona euro affinchè considerino il finanziamento del fondo attraverso la leva, ampliando in questo modo la capacità dell'Efsf di acquistare i titoli di stato dei paesi in difficoltà, senza incrementare la somma nelle disponibilità del fondo e richiedere maggiori garanzie.
Ma i paesi della zona euro vogliono che prima il fondo veda ratificati i nuovi poteri di intervento entro metà ottobre, prima che siano introdotti ulteriori cambiamenti.
 
Solitamente la rilevazione di Bloomberg, sugli spead decennali, era più alta rispetto a Reuters.
Oggi invece la prima segna 2137 pb. mentre la seconda (quella che seguiamo abitualmente) 2.176 pb.
Entrambe, comunque, in lieve fase di restringimento.
 
Nonostante queste dichiarazioni su tlx ho visto solo un leggerissimo aumento di quantità denaro sulla marzo 2012 e prezzi costanti sia sulla marzi che sulla maggio...
Il segnale è incoraggiante, certo, ma il mercato aspetta i fatti....

la lettera sulle medie è salita di 1-2 punti rispetto a questa mattina
 
Merkel si sottopone alla tortura della tv per lanciare la sua offensiva - [ Il Foglio.it › La giornata ]
27 settembre 2011
Merkel si sottopone alla tortura della tv per lanciare la sua offensiva


L’euro è come una bomba. A orologeria. E’ questa l’immagine che lo Spiegel ha scelto per il numero in edicola da ieri, nella settimana in cui il Bundestag dovrà approvare l’ampliamento dei poteri del Fondo salvastati europeo e il secondo bailout alla Grecia (il voto è previsto per il 29 settembre). Il dossier dello Spiegel vuole spiegare un dettaglio non da poco: com’è che un paese piccolo come la Grecia è riuscito a mettere in crisi tutto un continente?

La cancelliera, Angela Merkel, lo deve aver letto con attenzione (e in anteprima), questo dossier. Perché nel faccia a faccia a cui si è sottoposta domenica sera – un’ora con il conduttore Günther Jauch, su Ard, uno dei canali della tv pubblica – Merkel sembrava rispondere punto per punto alle provocazioni lanciate dallo Spiegel. La cancelliera ha deciso di andare all’offensiva usando persino uno strumento che non ama molto. In quei sessanta minuti la Kanzlerin ha parlato al paese, ha parlato ai suoi deputati, ai suoi elettori, probabilmente all’Europa intera. “Soltanto se resteremo uniti potremo affermarci – ha detto Merkel – L’Europa non è solo una questione di guerra o pace, ma anche uno strumento di affermazione nel mondo”. Per questo, tornando all’appuntamento del 29 settembre, quello che conta è innanzitutto che le misure salvaeuro volute dal governo di Berlino passino. A Jauch, che non molla e vuole sapere che cosa sarà della coalizione se la legge passerà soltanto grazie ai voti dell’opposizione, Merkel ribatte: “Confido nel fatto che ciò non avvenga, ma comunque sia, la maggioranza assoluta è richiesta soltanto in alcuni casi, e questa legge non è tra questi”. Merkel non solo deve difendere la sua linea – “in una situazione così grave va valutato attentamente ogni passo. Prendiamo il fallimento di Lehman Brothers, nessuno pensava che avrebbe poi causato i danni che ha causato” – ma vuole riportare la calma nel dibattito sempre più caotico sul destino dell’euro. Jauch (come lo Spiegel) le ricorda le recenti critiche rivoltele dall’ex cancelliere Helmut Kohl: questa coalizione sembra senza una guida salda.

Merkel all’inizio replica con diplomazia, com’è nel suo stile: “Kohl ha ragione, quando dice che c’è bisogno di una bussola”. Poi, più avanti, parlando del Patto di Maastricht, lancia il suo affondo, com’è nel suo stile: ricorda che il patto evidenzia molte lacune strutturali, tra cui quella di non aver previsto la possibilità che un paese si possa trovare in tali difficoltà da contagiare anche gli altri. Lo Spiegel avanza dubbi più inquietanti: racconta di come gli architetti dell’euro abbiano scientemente chiuso gli occhi di fronte alle manchevolezze greche, e a quelle italiane. Tant’è che Jannos Papantoniou, l’ex ministro delle Finanze greco ai tempi del’ingresso nell’euro del suo paese, ribatte oggi: “Abbiamo fatto esattamente quello che hanno fatto tutti gli altri”. L’economista americano Kenneth Rogoff, riguardo all’ingresso dell’Italia, racconta che gli architetti dell’euro hanno fatto rientrare nella valutazione sull’economia reale del nostro paese anche il sommerso. Allora si era convinti che maggiore fosse il numero dei membri dell’eurozona, maggiore sarebbe stato il profitto per tutti. Ma i tedeschi oggi vogliono sapere perché devono pagare i conti altrui e, soprattutto, da dove arrivano i miliardi di euro stanziati per il Fondo salvastati.

Per Merkel si tratta di una domanda mal posta: “Mettiamo in chiaro una cosa. Stiamo parlando di garanzie, non di soldi reali. Personalmente, poi, non credo che a queste garanzie dovrà seguire un reale esborso, anche se ovviamente non lo posso escludere. Altro malinteso da fugare: il Fondo non viene ampliato perché la Grecia è in difficoltà, ma per garantire la nostra stabilità”.
Sul Fondo si addensano però nubi sempre più cariche di scetticismo, tant’è che lo stesso ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble, ha lasciato intendere che potrebbe essere sostituito ancora prima della scadenza pattuita, cioè a metà del 2013, dal Meccanismo di salvataggio permanente. Merkel non entra nello specifico della tempistica ma spiega: “Con l’introduzione del Meccanismo di salvataggio permanente ci viene finalmente messo a disposizione uno strumento attraverso il quale potremo compiere quel passo che con l’attuale normativa non ci è permesso: e cioè in caso estremo avviare per un paese la procedura di insolvenza”.

Merkel non si stanca di ricordare che anche la Germania ha contribuito ad arrivare alla situazione critica di oggi. Certo non il suo governo, ma quello rosso-verde di Gerhard Schröder, che non solo votò a favore dell’ingresso della Grecia, ma insieme con la Francia infranse ripetutamente il Patto di stabilità. Per l’ex cancelliere socialdemocratico l’euro non era un granché visto che – ricorda impietoso lo Spiegel – lo definiva “parto prematuro”.
Ma che sarà della Grecia, dunque dell’euro? A leggere analisti, commentatori, economisti più o meno noti, quasi tutti tracciano scenari apocalittici riguardo la solvibilità di Atene. Mai e poi mai, così il comune sentire, il paese sarà in grado di saldare i propri debiti. Merkel ascolta e tira fuori le unghie: “Abbiamo istituito questa troika affinché tracci un serio piano di risanamento del paese. Io in prima persona ho voluto che vi fosse incluso anche il Fondo monetario internazionale, per la sua lunga e comprovata esperienza, perché non ero sicura che l’Europa potesse farcela da sola, e temevo finisse per essere troppo indulgente. Fino a oggi la troika non ha mai affermato che Atene non ce la possa fare. Per me questa parola vale. Soltanto il giorno che la troika dovesse arrivare a un’altra conclusione dovremmo prendere nuovi provvedimenti”.

Merkel mette le mani avanti: “Attualmente non esiste un’istituzione europea che abbia il potere di intervenire se uno stato non si attiene ai patti. Dobbiamo modificare i trattati e fare in modo che un paese che infrange le regole possa essere portato davanti alla Corte europea e costretto a rinunciare a parte della propria sovranità”. Non è vero che a lei manca il coraggio. Non è vero che non ha visioni. A Jauch che la provoca dicendo “lei è una fisica, dovrebbe saper far di conto” Merkel ricorda ancora il caso Lehman Brothers: “Tutti erano convinti che con il suo fallimento si fosse risolto il problema. E invece la crisi si è rafforzata, propagata. Qual è la lezione da trarre dal caso Lehman? La lezione è che possiamo solo fare i passi i cui effetti sono sotto il nostro controllo”. Merkel ascolta gli economisti, legge i rapporti, si appoggia al consiglio dei saggi che l’affianca, poi decide e se ne assume la responsabilità: “Le opinioni si possono cambiare, le decisioni una volta prese sono definitive. E io sono la cancelliera della Repubblica federale tedesca, mi devo assumere le responsabilità per la politica di questo governo”.

© - FOGLIO QUOTIDIANO
di Andrea Affaticati
 
Groupama: Fitch taglia i rating con outlook negativo

Pesa esposizioni ad azioni e bond Paesi Sud Europa (Il Sole 24 Ore Radiocor)


- Parigi, 27 sett - Fitch declassa Groupama. L'agenzia ha abbassato a 'BBB' da 'A-' il rating di solidita' finanziaria di Groupama Sa e di 4 controllate e ha ridotto a 'BBB-' da 'BBB+' la valutazione di emittente di lungo termine di Groupama Sa. Scende anche il rating sul debito subordinato a 'BB' da 'BBB-', che resta in watch negativo. Sono inoltre negativi gli outlook di tutti i rating. La bocciatura - spiega Fitch in una nota - riflette il peggioramento dell'adeguatezza patrimoniale di Groupama, per effetto della volatilita' dei mercati, a causa della continua esposizione del gruppo a classi di asset volatili, incluse le azioni. Fitch mette in evidenza anche il calo dei ratio di solvency del gruppo assicurativo francese. I rating - precisa peraltro l'agenzia - sono sostenuti dal profilo di rischio di Groupama che beneficia dell'ampia diversificazione del business e del rischio e prendono anche in considerazione la solida posizione di business e il miglioramento della redditivita' tecnica. Fitch "monitorera' attentamente la capacita' di Groupama di ristabilire la sua adeguatezza patrimoniale, tramite la non distribuzione degli utili" per compensare l'aumento delle minusvalenze. L'agenzia ritiene che la principale sfida per Groupama sia quella di gestire in modo ordinato la riduzione della sua esposizione alle azioni e ai titoli di Governo dell'Europa del sud, in particolare della Grecia.

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Per Russiabond.
 
Groupama: Fitch taglia i rating con outlook negativo

Pesa esposizioni ad azioni e bond Paesi Sud Europa (Il Sole 24 Ore Radiocor)

- Parigi, 27 sett - Fitch declassa Groupama. L'agenzia ha abbassato a 'BBB' da 'A-' il rating di solidita' finanziaria di Groupama Sa e di 4 controllate e ha ridotto a 'BBB-' da 'BBB+' la valutazione di emittente di lungo termine di Groupama Sa. Scende anche il rating sul debito subordinato a 'BB' da 'BBB-', che resta in watch negativo. Sono inoltre negativi gli outlook di tutti i rating. La bocciatura - spiega Fitch in una nota - riflette il peggioramento dell'adeguatezza patrimoniale di Groupama, per effetto della volatilita' dei mercati, a causa della continua esposizione del gruppo a classi di asset volatili, incluse le azioni. Fitch mette in evidenza anche il calo dei ratio di solvency del gruppo assicurativo francese. I rating - precisa peraltro l'agenzia - sono sostenuti dal profilo di rischio di Groupama che beneficia dell'ampia diversificazione del business e del rischio e prendono anche in considerazione la solida posizione di business e il miglioramento della redditivita' tecnica. Fitch "monitorera' attentamente la capacita' di Groupama di ristabilire la sua adeguatezza patrimoniale, tramite la non distribuzione degli utili" per compensare l'aumento delle minusvalenze. L'agenzia ritiene che la principale sfida per Groupama sia quella di gestire in modo ordinato la riduzione della sua esposizione alle azioni e ai titoli di Governo dell'Europa del sud, in particolare della Grecia.

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Per Russiabond.

è già postata di là
cmq Russia ha già un 10% sui prezzi di acquisto :up:

solo questi muli di tds stanno qui
 
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