Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
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wowww finalmente che piacere leggere questo minfin belga.
mi ero abituato alle stoccate del minfin schauble....

Certo che se a questo punto non aiutano un paese sull'orlo di una guerra civile... credo che l'europa si spacchi in due... con i piBigs ed da un lato ed il resto dall'altro.

p.s. bisogna capire cosa intende per aiutarla... haircut per i possessori di ggb?

A proposito di Schäuble: leggevo questo fine settimana un articolo su "Der Spiegel" che ne analizzava mosse e motivazioni.
Ne esce l'immagine di un ministro delle finanze molto più europeista del suo governo che non esita a ricorrere a mezzi indiretti e alla manipolazione anche nei confronti dei suoi compagni di partito per realizzare il proprio fine ultimo: Stati Uniti d'Europa.

Un esempio della sua strategia comunicativa:
1. parla brevemente di proposte per ottenere l'effetto leva all'interno dell'EFSF con finanziamenti BCE;
2. la stampa e i politici tedeschi si gettano contro tale idea, preoccupati che la BCE possa essere utilizzata per monetizzare il debito;
3. interviene nuovamente Schäuble, respingendo fermamente ogni ipotesi di leva con finanziamento BCE;
4. alla fine di un discorso in cui sembra appoggiare le posizioni dei falchi tedeschi, aggiunge brevemente che parlare di leva BCE non solo è dannoso, ma non è nemmeno necessario, visto che ci sono altri modi per ottenere lo stesso effetto (p.e. garanzia EFSF sul 20% o 25% del debito, acquistato poi da istituzionali).

Effetto:
EFSF a leva BCE silurato (ma probabilmente non era mai nei piani), invece
l'idea verso la quale lavorava (EFSF a leva) non è più tabù...

Direi quindi che dobbiamo cercarci un'altra bête noire, Schäuble non è del tutto adatto al ruolo. :D
 
Ultima modifica:
Weltonline
20:08| EU-Diplomaten

Griechenland erhält weiter Hilfsgelder

Luxemburg (dpa) - Griechenland muss vorerst nicht fürchten, von den internationalen Hilfsgeldern abgeschnitten zu werden - und das trotz seiner verfehlten Sparziele. Nach Angaben von EU-Diplomaten wäre eine solche Schlussfolgerung verfrüht. Eine Expertengruppe von EU, Europäischer Zentralbank und Internationalem Währungsfonds ist derzeit in Athen. Diese «Troika» werde zunächst berechnen, welche Auswirkungen die Rezession der griechischen Wirtschaft auf die vereinbarten Sparziele habe. Dann sei klar, ob der Wirtschaftseinbruch wirklich an den verfehlten Zielen Schuld sei.
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TRaduzione automatica
Grecia non deve temere per il momento, per essere - tagliato fuori dall'assistenza internazionale e che, nonostante i suoi obiettivi mancati risparmi. Secondo diplomatici EU, tale conclusione sarebbe prematuro. Un gruppo di esperti del fondo monetario internazionale e dell'Unione europea, Banca centrale europea è attualmente ad Atene. Questa «troika» prima calcolare quale impatto ha fatto la recessione dell'economia greca sugli obiettivi concordati risparmio. Quindi, è chiaro se la recessione economica davvero fu incolpata sugli obiettivi sbagliati.
 
L’Eurogruppo si riunisce in Lussemburgo per trovare una soluzione alla crisi dell’Eurozona, Atene comunica i nuovi dati su debito e deficit, rivedendoli al rialzo. Ora la sesta tranche di aiuti, pari a 8 miliardi di euro, è davvero a rischio. La troika (Ue, Bce, Fmi) sta valutando se e in che modo continuare con il programma di consolidamento fiscale ellenico. Il cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, ha infatti sottolineato che «l’Europa deve decidere cosa fare con la Grecia». Avanza l’ipotesi di non adottare il bailout da 109 miliardi di euro varato lo scorso 21 luglio. Di certo – e sono dati di oggi – il debito greco sta superando ogni soglia. (Source)

Questa notizia mette in allarme i mercati. Ed ecco finalmente, a mezzanotte, uscire Juncker il quale va a ribadire il sostegno nei confronti della Grecia, smentendo ipotesi di default e confermando il sostegno alla Grecia. Tutto bene? Tutto bene una cippa. E’ stata una classica scenetta fatta per tranquillizzare il mercato e per dire che il Meeting dell’Eurogruppo del 13 ottobre verrà cancellato.

Poi la parola passa a Olli Rehn il quale ammette la debolezza del sistema finanziario europeo.


The Council of European Union
 
Lussemburgo, 4 ott. (TMNews) - L'Eurogruppo ha chiesto ieri nuove iniziative economiche e nuove privatizzazioni alla Grecia per riempire i buchi di bilancio per gli anni 2013 e 2014 ed ha annunciato il rinvio della sua decisione sul pagamento di un prestito ritenuto determinante per il paese. "Chiediamo alla Grecia di accettare misure supplementari" per il 2013 ed il 2014, che vanno dunque al di là di quelle che saranno annunciati per quest'anno e il prossimo, ha dichiarato in Lussemburgo Jean-Claude Juncker, al termine della riunione dell'Eurogruppo.
La zona euro ha anche richiesto ulteriori privatizzazioni delle imprese greche per questi due anni. Juncker ha aggiunto che la riunione dell'Eurogruppo, prevista inizialmente per il 13 ottobre per sbloccare una parte dei prestiti internazionali di 8 miliardi di alla Grecia, è stata "annullata" in assenza di tutti gli elementi di valutazione necessari per sbloccare questa tranche di aiuti.
"L'Eurogruppo prenderà una decisione finale nel corso del mese di ottobre" sulla base delle conclusioni della missione della troika (Ue-Fmi-Bce) attualmente presente ad Atene per verificare i progressi realizzati dal governo, ha fatto sapere Juncker, che ha escluso il pericolo di default per la Grecia. "Sarà evitato", ha concluso.
 
SINTESI-Grecia,deficit deve scendere ancora, Efsf sia flessibile-Fmi

martedì 4 ottobre 2011 07:36






(Riscrive aggiungendo citazioni e background)
MILANO, 4 ottobre (Reuters) - A Milano ieri per un convegno presso l'Università Bocconi, Carlo Cottarelli, direttore del dipartimento per gli Affari Fiscali del Fondo monetario internazionale, ha raccomandato alla Grecia di proseguire il consolidamento fiscale, all'Europa di rendere più flessibile il fondo salva-stati e all'Italia di porre attenzione ai segnali in arrivo dai mercati.
Il governo ellenico, nella bozza per la Finanziaria 2012, ha indicato uno sforamento del deficit sia quest'anno che il prossimo rispetto ai target concordati con Bce/Fmi/Ue, lamentando una recessione più profonda di quanto previsto.
In Grecia, "il deficit deve scendere ulteriormente quest'anno e il prossimo" ha detto Cottarelli ieri a Reuters.
Pur riconoscendo che l'aggiustamento di bilancio realizzato l'anno scorso da Atene è stato molto forte e che il paese "ha preso il programma [di consolidamento] seriamente", il funzionario del Fondo ha detto: "è necessario che ci sia un ulteriore aggiustamento".
Secondo quanto indicato nella stesura preliminare della Finanziaria per il prossimo anno, la Grecia chiuderà il 2011 con un deficit di 8,5% del Pil e il 2012 con un disavanzo di 6,8%. Il piano di consolidamento concordato in cambio del sostegno finanziario internazionale prevedeva un deficit al 7,6% quest'anno e al 6,5% il prossimo. Gli obiettivi saranno mancati anche a causa di un andamento dell'economia rivisto verso il basso rispetto alle previsioni di qualche mese fa.
Il funzionario non ha risposto alla domanda se la recessione in corso possa portare ad accettare lo slittamento dei target, né ha voluto dire se le misure di bilancio aggiuntive varate da Atene settimana scorsa siano adeguate o meno rispetto al mutato scenario economico.
"C'è una discussione in corso con le autorità per decidere cosa sia necessario per completare l'aggiustamento" ha risposto Cottarelli.
Sulla probabilità che la sesta tranche di aiuti internazionali attesa entro ottobre sia pagata Cottarelli si è limitato a ricordare che "c'è un team che sta discutendo".



ESFS DIVENTI PIU' FLESSIBILE
Per fronteggiare la crisi del debito della zona euro sono necessari anche passi collettivi da parte dei paesi della moneta unica.
"Il fondo salva-stati Efsf deve diventare più flessibile", ha detto Cottarelli a margine del suo intervento al convegno, senza voler elaborare rispetto alla possibilità che venga usata la leva finanziaria per aumentarne le risorse. L'alto funzionario dell'Fmi ha sottolineato l'importanza che i governi della zona euro ratifichino rapidamente gli impegni assunti con i summit del 21 luglio in termini di potenziamento dell'Efsf e di sostenibilità dei piani di sostegno internazionali.
Cottarelli si è soffermato, poi, sui danni provocati dalla "cacofonia" che si registra tra le dichiarazioni dei politici europei.
"Spesso vengono fatte le cose giuste, ma vengono precedute e seguite da commenti che vanificano le cose fatte... è necessario che ci sia una migliore politica di comunicazione da parte dei paesi dell'area euro".




ITALIA, PREMATURO PARLARE DI MANOVRA AGGIUNTIVA
Quanto all'Italia, la necessità di una manovra aggiuntiva sui conti pubblici italiani dipenderà sia dall'andamento dei mercati sia da quello della crescita economica.
"E' prematuro decidere oggi se sia necessario fare una manovra per centrare lo zero [di deficit pubblico] nel 2013", ha detto Cottarelli.
"Se continua l'elevata pressione dei mercati sull'Italia, allora il paese dovrà puntare su obiettivi [fiscali] più stretti, ma se la pressione si riduce allora si potrà lasciar funzionare gli stabilizzatori automatici".
Nel Fiscal Monitor pubblicato il 20 settembre e redatto dal dipartimento guidato da Cottarelli, l'Fmi prevede che il deficit italiano sia pari all'1,1% del pil nel 2013. Il governo si è impegnato, invece, ad azzerrare il disavanzo nel 2013.
Cottarelli ha sottolineato come la differenza tra la stima per il deficit italiano del Fondo e il target del governo dipendano soprattutto da previsioni più caute di Washington sulla crescita.
La necessità di una manovra aggiuntiva "dipende anche dal tasso di crescita che si avrà affettivamente nel 2012 e nel 2013", aggiunge. L'Fmi vede un'espansione del Pil italiano del 0,3% l'anno prossimo, a fronte dello 0,6% del governo.
"Con la manovra [di bilancio] attuale si raggiunge un saldo primario sufficiente per evitare che il debito pubblico aumenti, pur in presenza di un differenziale [tra i Btp e i Bund] attorno ai 400 punti base", ha aggiunto l'economista.

(Francesca Landini)
 
Eurogruppo non scioglie nodi su Grecia, rafforzamento fondo Efsf

martedì 4 ottobre 2011 07:31






BRUXELLES, 4 ottobre (Reuters) - In una riunione di sette ore, i ministri delle finanze dei 17 paesi della zona euro hanno discusso ieri a Lussemburgo fino a notte inoltrata la situazione greca e varie opzioni per potenziare le capacità di prestito del fondo temporaneo salva-stati (EFSF) in modo da contenere il contagio della crisi e rassicurare i mercati finanziari, ma non hanno raggiunto conclusioni definitive.
Parlando al termine della riunione, il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha ribadito con chiarezza che "il volume dell'EFSF non sarà aumentato".
L'obiettivo a cui si lavora è quello di aumentare le capacità di prestito dell'EFSF senza però accrescere le garanzie fornite dagli stati dell'eurozona e senza abbassare il rating AAA del fondo, che consente di raccogliere liquidità sul mercato a prezzi contenuti. L'EFSF poggia al momento su garanzie di 780 miliardi di euro che consentono prestiti fino ad un massimo di 440 miliardi di euro (di cui 78,8 impegnati dall'Italia).
Stretti tra queste opposte esigenze, i ministri delle finanze hanno valutato una serie di opzioni, incluso un ruolo rafforzato della Banca Centrale europea, come accennato dal commissario Ue agli affari economici Olli Rehn prima dell'Eurogruppo.
Al termine della riunione, Juncker ha però precisato che un ruolo accresciuto della Bce nel rafforzamento dell'Efsf "non è la rotta privilegiata".
Sia Rehn che Juncker hanno comunque ribadito l'importanza di migliorare "l'efficienza" del fondo, ma non hanno fornito dettagli su come farlo.
Il fondo è stato già potenziato lo scorso luglio. La riforma, che deve ancora essere ratificata da tutti i paesi della zona euro, prevede che il fondo potrà acquistare titoli di paesi dell'eurozona in difficoltà, ricapitalizzare banche e fornire capitali in via precauzionale a stati non soggetti a programmi di salvataggio.
Al momento il fondo invece è stato attivato soltanto nel quadro dei piani di salvataggio di Portogallo e Irlanda, e sarà utilizzato per il secondo programma di prestiti alla Grecia (il primo programma di aiuti è finanziato senza fondi dell'EFSF).

AIUTI A GRECIA E GARANZIE PER FINLANDIA

I ministri hanno anche discusso lo sblocco della prossima tranche di aiuti alla Grecia per un totale di 8 miliardi di euro nell'ambito del primo programma di sostegno ad Atene, ma la decisione definitiva al riguardo verrà solo in una successiva riunione dell'eurogruppo.
L'eurogruppo attende infatti il ritorno da Atene degli esperti di Commissione europea, Bce e Fondo monetario internazionale (la cosiddetta "Troika") per dare il via libera definitivo al nuovo prestito.
In attesa dell'esito della missione della Troika, Juncker ha cancellato la riunione straordinaria dell'Eurogruppo inizialmente prevista per il 13 ottobre, senza fornire una data alternativa. "A quella data non avremo ancora i risultati", ha precisato il presidente dell'Eurogruppo.
Juncker ha anche detto che l'Eurogruppo "auspica che la Grecia adotti misure addizionali".
La questione delle garanzie addizionali richieste dalla Finlandia per i prestiti alla Grecia è inoltre stata definitivamente risolta dai ministri delle finanze dell'Eurogruppo. La Finlandia ha ottenuto maggiori garanzie ma in cambio ha accettato una serie di condizioni per ottenere tali garanzie.
Il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn si è detto "molto soddisfatto" per l'accordo. "Ogni stato dell'eurozona potrà richiedere tali garanzie," ha aggiunto l'amministratore delegato dell'Efsf Klaus Regling durante la conferenza stampa al termine dell'Eurogruppo.

RIFORMA ISTITUZIONI ZONA EURO

Sul tavolo dei ministri c'era anche la riforma dell'assetto istituzionale della zona euro, che sarà il tema forte del vertice europeo del 17 e 18 ottobre, quando i leader europei potrebbero istituzionalizzare vertici semestrali a livello di capi di stato e di governo dell'eurogruppo, finora tenuti solo in casi di emergenza.
Il Presidente dell'Eurogruppo Herman Van Rompuy potrebbe inoltre vedere il suo ruolo esteso a quello di "mister euro", con il compito di presiedere i vertici semestrali dell'euro zona. L'esito di questo dibattito resta comunque ampiamente aperto.
Il ministro delle finanze Giulio Tremonti ha partecipato alla riunione ma non ha rilasciato dichiarazioni.
 
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