Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Ora la questione aperta mi sembra essere quella italiana, più che quella greca.. come era prevedibile.

Una piccola strigliata e Berlusconi prenderà i provvedimenti necessari.
Tra Grecia e Italia l'unica correlazione possibile è quella sull'evasione fiscale, oltre ai peccatucci comuni a tutto il Club Med ...
 
Una piccola strigliata e Berlusconi prenderà i provvedimenti necessari.
Tra Grecia e Italia l'unica correlazione possibile è quella sull'evasione fiscale, oltre ai peccatucci comuni a tutto il Club Med ...
Crisi del debito: i passi del week end (FONTE INTESASANPAOLO)


Poco è trapelato dagli incontri del fine settimana, così come scarsi dettagli emergono dai comunicati stampa conclusivi pubblicati dal Consiglio Europeo e dall’Eurogruppo. Le decisioni finali saranno comunicate, a meno di ulteriori posticipi, al termine delle nuove riunioni in agenda per mercoledì 26 ottobre. Dei tre temi principali sul tavolo – ricapitalizzazione del sistema bancario, gestione del caso Grecia e ampliamento dell’EFSF – i leader europei sembrerebbero vicini a un accordo solo su primo.
Infatti, per quanto riguarda la ricapitalizzazione del sistema bancario, il Consiglio Europeo avrebbe deciso di chiedere un’iniezione di capitale pari a 109 miliardi di euro, stimato come l’ammontare complessivo di risorse necessarie alle principali banche europee che dovrebbero mettersi in regola in 6-9 mesi. L’obiettivo sarebbe portare il core Tier 1 al 9%; sembra che ci siano state alcune reticenze in merito a una quota di capitale così elevata ma al margine di una delle riunioni del fine settimana il Ministro delle Finanze spagnolo Elena Salgado avrebbe dichiarato che il 9% è un obiettivo "ragionevole" (ricordiamo che secondo gli stress test condotti in luglio una banca superava l'esame con un core Tier 1 superiore al 6%). I fondi dovrebbero essere trovati in primis dalle banche stesse sul mercato e poi dai singoli governi e solo da ultimo con il sostegno del fondo salva-stati. Meno chiare le ipotesi sottostanti i calcoli del capitale necessario. In particolare, una questione ancora molto aperta sembrerebbe il prezzo imputato ai titoli di stato nei portafogli delle banche che andrebbe assunto nella determinazione dei coefficienti di capitale: ricordiamo che ad oggi le banche possono contabilizzare i titoli di stato al prezzo di carico e non al prezzo di mercato (in linea di massima decisamente inferiore) se tali titoli sono inseriti in determinati portafogli (nei cosiddetti AFS, available for sale). Il tema della ricapitalizzazione del sistema bancario è tuttavia collegato agli altri due – Grecia ed EFSF – e non può essere sciolto indipendentemente. Infatti, la dimensione della ricapitalizzazione dipende in parte da quanto è grande l'haircut richiesto ai creditori privati della Grecia: maggiore è la decurtazione del valore dei titoli maggiore è la perdita che le banche europee potrebbero subire. E la capacità da parte dei governi di colmare il buco nei bilanci delle banche dipenderà a sua volta anche dalla potenza del fondo salva-stati, dal momento che i Governi che non potranno permettersi di ricapitalizzare da soli il proprio sistema bancario e dovranno rivolgersi ad esso per un prestito.
Sulla Grecia, l’unico punto fermo è la decisione da parte del Consiglio Europeo di erogare ad Atene la sesta tranche da 8 mld di euro del primo prestito entro la prima metà di novembre; l’esborso ora resta solo condizionato all’approvazione definitiva del Board del FMI. IL Fondo dovrà anche pubblicare nei prossimi giorni il rapporto conclusivo sulle analisi condotte dalla Troika (FMI, UE, BCE) nell’ultimo mese, dal quale dovrebbero essere molto più chiari i numeri effettivi delle finanze elleniche. Secondo diverse fonti di stampa, tale rapporto segnalerebbe la necessità di una decurtazione del debito detenuto da privati pari al 60% per mantenere i finanziamenti UE-FMI del secondo pacchetto di aiuti vicini ai 109 miliardi stimati in luglio e ottenere una stabilizzazione del rapporto debito/PIL intorno al 110% nel 2020. Di fatto, secondo indiscrezioni sempre trapelate nel fine settimana, l'entità della svalutazione in discussione sarebbe tra il 40% e il 60%. I Ministri delle finanze dell’area euro avrebbero dato mandato nel fine settimana al Presidente del Comitato Economico e Finanziario dell’Unione Europea, Grilli, di trattare direttamente con gli investitori (Grilli aveva avuto un ruolo decisivo nell’elaborazione dello swap presentato a fine luglio). Nel contempo Charles Dallara, direttore dell’IIF (Institute of International Finance), associazione che riunisce la maggiori banche mondiali e in prima linea nella trattativa sul coinvolgimento dei privati nel sostegno alla Grecia, avrebbe dichiarato che si sono fatti passi avanti nel fine settimana, senza tuttavia rilasciare dettagli. Ricordiamo che il principale obiettivo comune sembrerebbe ancora quello di mantenere il coinvolgimento dei privati su base volontaria in modo da evitare un default tecnico che implicherebbe l’attivazione dei contratti CDS sulla Grecia con effetti difficilmente prevedibili sul sistema bancario, già sotto pressione. Sempre in relazione alla Grecia, secondo il WSJ sarebbe aperta anche una trattativa su una rimodulazione ulteriore del prestito precedentemente concesso ad Atene: un funzionario del Governo greco avrebbe dichiarato che vi sono in atto discussioni per un prolungamento del periodo di rimborso e un ulteriore taglio del tasso di interesse.
Molto meno chiari i progressi in relazione all'ampliamento della potenza di fuoco dell’EFSF. Dopo la riunione dei Ministri delle Finanze di venerdì scorso le opzioni sarebbero ridotte a due. La prima è utilizzare i fondi dell’EFSF per assicurare parte dei titoli di stato di nuova emissione dei paesi considerati a rischio, come l'Italia. L’obiettivo sarebbe restituire la fiducia ai mercati in merito al debito sovrano di tali paesi ma alcuni aspetti lasciano aperti dubbi sull’efficacia del provvedimento: il fatto che la dotazione del fondo potrebbe garantire solo parte del debito (si è parlato del 20%) e solo per un periodo di tempo limitato porrebbe in dubbio la sua efficacia. La seconda ipotesi sarebbe quella di creare uno speciale veicolo separato per raccolta di fondi da investitori privati e altri soggetti (EFSF incluso), che raccoglierebbe così il denaro per comprare a sua volta debito dei paesi deboli. Secondo alcuni funzionari, le due opzioni potrebbero anche essere combinate. Inoltre, il comunicato del Consiglio Europeo sembrerebbe preludere a una richiesta di estendere il coinvolgimento del FMI, quando auspica che “il G20 dovrebbe assicurare al FMI risorse adeguate ad adempiere alle sue responsabilità sistemiche”.
Da ultimo nel fine settimana si sono fatte più pressanti le richieste all'Italia affinché decida in tempi stretti manovre efficaci per la crescita e il consolidamento fiscale.
 
Grecia: scarseggiano i rifornimenti sulle isole per sciopero traghetti

ultimo aggiornamento: 24 ottobre, ore 13:32






Atene, 24 ott. (Adnkronos/Dpa) - E' allarme nelle isole greche, dove iniziano a scarseggiare i rifornimenti di cibo, combustibile e medicinali per il prolungarsi dello sciopero dei traghetti. Da otto giorni infatti le navi sono ferme nei porti e questa sera' sara' presa una decisione su un eventuale estensione della protesta contro le misure di austerity varate dal governo.
 
EU Task Force Head To Visit Athens Tuesday, Wednesday



BRUSSELS (Dow Jones)--The head of the task force for Greece will visit Athens Tuesday and Wednesday, the European Commission said Monday.

Horst Reichenbach will meet the country΄s Finance Minister Evangelos Venizelos, as well as an adviser to the prime minister, the commission said in a statement.

"[The] focus will be on the follow-up of the coordination of the technical assistance requested by Greece and on discussions of the forthcoming first report of the Task Force," it said.

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Piano Marshall ...
 
A giudicare dai movimenti alla Borsa di Atene le società finanziarie si preparano al "taglio volontario" ... Ase a 735 punti - 6,01%

Spread sempre molto deboli e cedenti, ma in oscillazione stabile a 2298 pb.
 
A giudicare dai movimenti alla Borsa di Atene le società finanziarie si preparano al "taglio volontario" ... Ase a 735 punti - 6,01%

Spread sempre molto deboli e cedenti, ma in oscillazione stabile a 2298 pb.

Tommy, perdonami ma negli ultimi giorni ho voluto staccare la spima, questa genialata del taglio "lineare" del 50% è il frutto delle solite voci incontrollate oppure è una reale proposta sul tavolo dei cervelloni di Bruxelles. Se così fosse che differenza c'è dal fallimento...?
 
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