Lunedì, il punto: giornata di storni, ma non particolarmente consistenti, dato che la notizia del referendum greco sugli accordi è giunta a mercati chiusi.
A fronte del tracollo che taluni titoli stanno vivendo oggi (il marzo 2012 crolla sotto quota 50/100 sui mercati retail tedeschi, con un calo medio del 15-16%) i prezzi di ieri sera paiono risalire a ere geologiche fa.
D'altronde, non si rammenta mai abbastanza che per titoli a rating CC, per i quali un +/-2% è un movimento di portata modesta, un +10% o un -15% fanno parte dell'ordinaria amministrazione.
Proverei quindi a dare una rapida occhiata ai mercati retail oggi, sebbene su molti titoli, salvi quelli cortissimi, si sia in condizioni di assoluta illiquidità, determinate dall'essere quello odierno giorno festivo in gran parte d'Europa.
La caduta dei prezzi è quindi determinata dalla presenza di maggiore/minore liquidità sui titoli, piuttosto che dalle scadenze. Così, non c'è ragione per cui il 2040 vada a cadere di 15 punti pct su Stoccarda, mentre il 2037, sui retail tedeschi è fermo, mentre perde 6 punti pct sul MOT con scambi modestissimi.
La medesima situazione si vive su altre scadenze dalle caratteristiche analoghe, si tratti di titoli corti, medi, lunghi...