Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
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CRISI: PITTELLA, NO SVENDITA BENI PUBBLICI GRECI


(AGENPARL) - Roma, 15 nov - Il problema della solvibilità della Grecia non può essere risolto attraverso un gigantesco piano di privatizzazioni che avrebbe come unico risultato quello di usurpare e svendere a fini privatistici un inestimabile patrimonio di risorse. La sfida é invece quella di salvare questo patrimonio che é parte dei beni comuni europei. L'associazione Prima Persona nata anche per difendere e valorizzare i beni comuni europei, sostiene una soluzione alternativa alla privatizzazione selvaggia. Per questo il presidente dell'associazione e vicepresidente del PE Gianni Pittella, ha aderito al manifesto di Claudia Bettiol, "European Common Goods", che verrà presentato il 23 novembre prossimo al Parlamento europeo di Bruxelles.
 
GRECIA: PAPADEMOS LUNEDI' A BRUXELLES, INCONTRERA' BARROSO







(AGI) Atene - Il neo premier greco, Lucas Papademos, sara' lunedi' prossimo a Bruxelles per incontrare il presidente della Commissione Ue, Jose Manuel Barroso, e il presidente del Consiglio Herman Van Rompuy. Lo ha reso noto la presidenza del Consiglio greca. Papademos, appena nominato premier di un governo di coalizione in sostituzione di George Papandreou per far fronte a un seria crisi finanziaria del Paese, ha come obiettivo quello di convincere Ue, Bce e Fmi a sbloccare aiuti finanziari per fare fronte alle urgenti riforme interne. .
 
Simitis a Sarkozy: "La Grecia non ha imbrogliato per entrare nella zona euro"

Pubblicato: Martedì 15 novembre 2011

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"La Grecia non ha imbrogliato" è l'articolo intitolato dall'ex primo ministro Costas Simitis pubblicato oggi sul quotidiano Le Monde.

In questo articolo il Sig. Simitis ha risposto alle recenti dichiarazioni dal presidente francese Nicolas Sarkozy che il paese ha aderito alla zona euro con false informazioni.
Come Simitis, Grecia aderito all'area dell'euro sulla base di dati del 1999, mentre il governo è salito al potere nel 2004 (K. Karamanlis) ha cambiato come la spesa militare, che in ultima analisi, "gonfiato" i dati provenienti anni.
"Il fatto che il condannato in diverse occasioni ed è davvero triste che Sarkozy ha fatto ricorso allo stesso argomento, invece di indagare l'integrità dei servizi della Commissione e della BCE", ha aggiunto.


(Ta Nea)
 
15:04 - Crisi: spread Francia, Spagna e Belgio su nuovi record
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 15 nov - Mercati
finanziari nella bufera. Mentre lo spread italiano, vale a
dire il differenziale di rendimento tra i titoli di stato a
10 anni italiani e quelli tedeschi ha rallentato il passo a
514 punti, dopo un top di giornata a 532 punti, continuano a
salire gli spread della Spagna, della Francia e anche del
Belgio, raggiungendo livelli critici. Lo spread francese di
attesta a 189 punti, dopo essere arrivato a segnare il
record di 191 punti. Il differenziale spagnolo, inoltre, e'
pari a 453 punti dopo il record a 457 punti, e quello del
Belgio segna 314 punti, dopo il record di 318 punti.
emi-


(RADIOCOR) 15-11-11 15:04:31 (0296) 3 NNNN



15:05 - Crisi: Van Rompuy, per Italia e' il momento della verita'-2-
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Strasburgo, 15 nov - Van Rompuy
ha aggiunto che Mario Monti e' una personalita' brillante,
ma ha ricordato che ogni decisione del nuovo governo avra'
bisogno del sostegno della maggioranza del parlamento. In
Italia come in altri paesi sotto i colpi della crisi e'
necessario tagliare la spesa pubblica ma il lavoro "piu'
difficile" e' rilanciare la crescita e l'occupazione.

Aps-y-

(RADIOCOR) 15-11-11 15:05:12 (0297) 5 NNNN



Roumpy, che fai, ti cach| addosso?
 
CRISI: PITTELLA, NO SVENDITA BENI PUBBLICI GRECI


(AGENPARL) - Roma, 15 nov - Il problema della solvibilità della Grecia non può essere risolto attraverso un gigantesco piano di privatizzazioni che avrebbe come unico risultato quello di usurpare e svendere a fini privatistici un inestimabile patrimonio di risorse. La sfida é invece quella di salvare questo patrimonio che é parte dei beni comuni europei. L'associazione Prima Persona nata anche per difendere e valorizzare i beni comuni europei, sostiene una soluzione alternativa alla privatizzazione selvaggia. Per questo il presidente dell'associazione e vicepresidente del PE Gianni Pittella, ha aderito al manifesto di Claudia Bettiol, "European Common Goods", che verrà presentato il 23 novembre prossimo al Parlamento europeo di Bruxelles.

European Common Goods

Strad'accordo sul grassetto, varrà anche per noi oltre che per la Grecia.

Pur se anche questa apprezzabile e forse ingenua iniziativa si configura come ennesima riprova di quanto siamo alla canna del gas, stavolta dietro ci sono un'idea ed un concetto fondamentali che avranno un'importanza cruciale per il futuro se entreranno, e ci devono entrare, nella testa di tutti ancor prima e indipendentemente dal fatto che potranno concretizzarsi o meno in questa forma.
 
Debito greco: 206 mld.
Obiettivo: recuperare 100 mld.
Proposta di swap a grandi linee così strutturata: hair cut 50% e restante 50% diviso tra 15% cash e 35% in titoli a lunga scadenza.
Adesione realisticamente ipotizzata allo swap: 75% dei bondholder (sostanzialmente banche e istituzionali).
Debito destinato allo swap (il 75% di 206 mld) 154 mld.
Il 50% di 154 mld: 77 mld cancellati dal debito tramite hair cut.
Il restante 50% (77 mld) convertiti per il 35% (27 mld) in titoli a lunga scadenza.

77 mld (debito cancellato da hair cut) + 27 mld (convertiti in titoli a lunga scadenza) = 104 mld

Ovviamente il calcolo è approssimativo e presuppone la partecipazione allo swap del 75% dei bondholder. Mi sembra comunque un'ipotesi abbastanza realistica anche in base alle proposte di swap che sono state postate pochi msg fa.
 
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IL MANIFESTO DELL'EUROPEAN COMMON GOODS



La crisi che colpisce l'economia mondiale e di conseguenza l'euro in questi mesi richiede una risposta radicalmente diversa da quelle attualmente programmate e realizzate. Il modo in cui l'Europa, i suoi governi e gli elettori si occuperanno della crisi greca creerà un precedente importante per la prossima crisi ed i connessi rischi di default nazionali.



Le decisioni probabili del governo greco, praticamente lasciato solo, come altri governi in simili crisi di debito, si basano sulla massiccia vendita di beni pubblici a compratori non meglio identificati in modo da raccogliere il denaro necessario per garantire prestiti ulteriori.

Questa decisione è sbagliata non solo sul piano politico, ma anche in termini pratici.

Politicamente abbiamo avuto ampie dimostrazioni nel quarto di secolo passato che la deregulation e le privatizzazioni non sono sinonimo di efficienza, investimenti, modernizzazione e competitività.

Al contrario, c'è un lungo elenco in Europa e nel mondo, di clamorosi fallimenti e di distruzione di valore da parte di quelle stesse forze di mercato che erano invece state celebrate come portatrici di soluzioni durature a tutti i problemi dell'economia nazionale e internazionale

.

L'ultima crisi economica e finanziaria del mercato globale ha dimostrato oltre ogni dubbio che i mercati da soli non sono in grado di governarsi, che non esiste la mano invisibile che bilancia i diversi interessi e che il denaro pubblico ha salvato gli stessi oligopoli che in teoria non avrebbero dovuto esistere in un ambiente competitivo sano, favorito da un mercato liberalizzato. Ma come non ci sono pranzi gratis, così non esiste un mercato deregolato che pensi al bene comune.

Noi crediamo fortemente, ispirati da una visione politica ed etica nonché dall’esperienza pratica, che le politiche pubbliche non possono solo limitarsi a regolamentare il neolaissez-faire, a sostenere interessi privati in nome di una presunta competitività nazionale o limitarsi a ridistribuire un reddito in diminuzione.



Le politiche pubbliche devono tutelare gli interessi pubblici , sotto controllo democratico, il che significa che hanno il compito di promuovere beni pubblici e investimenti a lungo termine, sostenuti da una gestione efficiente e da una tassazione sensata che tenda al bene della società.



Invece di lasciare che le proprietà pubbliche della Grecia siano svendute a prezzi ridicoli a grandi potenze, che hanno un forte interesse a controllare i mercati per rinforzare la loro competitività (fatalmente a discapito dei nostri interessi), o ad investitori privati che sono totalmente irresponsabili verso la società, gli elettori e gl’interessi nazionali, proponiamo di utilizzare in modo più efficace il denaro pubblico che abbiamo già impegnato nei prestiti della UE e del Fondo Monetario Internazionale, oltre che nelle misure di sostegno della BCE.



I beni pubblici greci, come quelli di altri paesi a rischio, dovrebbero essere venduti ad un raggruppamento economico europeo, pubblico o partecipato da quota di maggioranza pubblica, in modo da ottenere il denaro necessario direttamente da governi e istituzioni internazionali.


Questo permette di proteggere due interessi vitali a livello europeo e nazionale:



* I beni saranno rimborsabili da parte del paese interessato nei tempi necessari ed a condizioni ragionevoli o produrranno profitti proporzionali ai governi, ma la loro gestione avverrà tenendo conto delle esigenze economiche e sociali. Se esistono i fondi sovrani, non si vede perché imprese pubbliche, adeguatamente gestite e vigilate, siano inconcepibili.


* I beni rimarrebbero patrimonio economico e industriale europeo, invece di essere dispersi nel mondo, soggetti ad futuro molto incerto. L'Europa ha creato una formidabile entità integrata, soprattutto a livello economico: sarebbe un suicidio se, nei momenti di massima emergenza, l'Europa si rifiutasse di attuare una politica industriale di semplice buon senso.


***
E' palese a tutti che una privatizzazione, ai prezzi attuali, sarebbe una svendita più che una cessione di beni.
La Grecia si priverebbe poi delle basi per la successiva fase di ripartenza.
Quindi privatizzare, ma non regalare ...
 
Ultima modifica:
IL MANIFESTO DELL'EUROPEAN COMMON GOODS

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* I beni rimarrebbero patrimonio economico e industriale europeo, invece di essere dispersi nel mondo, soggetti ad futuro molto incerto. L'Europa ha creato una formidabile entità integrata, soprattutto a livello economico: sarebbe un suicidio se, nei momenti di massima emergenza, l'Europa si rifiutasse di attuare una politica industriale di semplice buon senso.


***
E' palese a tutti che una privatizzazione, ai prezzi attuali, sarebbe una svendita più che una cessione di beni.
La Grecia si priverebbe poi delle basi per la successiva fase di ripartenza.
Quindi privatizzare, ma non regalare ...

Questo riguarda i beni, diciamo, fruttiferi.
Lo stato greco possiede, tuttavia, una certa quantità di beni infruttiferi, cioè terreni, diritti esclusivi, immobili non affittati, ecc.
Credo che se una parte di questi, certamente alienabile, fosse data in garanzia o in parziale rimborso dei bonds ciò non costituirebbe affatto uno scandalo. Avere una compartecipazione in un centro turistico da crearsi su spazi ex-demaniali, per esempio, mi darebbe meno fastidio che vedere i miei prestiti non onorati. Se poi il tutto fosse ceduto ad una società russa o cinese allo scopo di rimborsarmi, me ne farei una ragione ... :fiu:
 
Questo riguarda i beni, diciamo, fruttiferi.
Lo stato greco possiede, tuttavia, una certa quantità di beni infruttiferi, cioè terreni, diritti esclusivi, immobili non affittati, ecc.
Credo che se una parte di questi, certamente alienabile, fosse data in garanzia o in parziale rimborso dei bonds ciò non costituirebbe affatto uno scandalo. Avere una compartecipazione in un centro turistico da crearsi su spazi ex-demaniali, per esempio, mi darebbe meno fastidio che vedere i miei prestiti non onorati. Se poi il tutto fosse ceduto ad una società russa o cinese allo scopo di rimborsarmi, me ne farei una ragione ... :fiu:

Purtroppo, ed è un buco nero, su questi beni demaniali non si conosce l'esatto valore e neppure la reale entità di possesso.
Ci sono poi tante società di servizio dalle Ferrovie all'Ente Elettrico.
Ovvio che alcune sono appetibili, altre solo un peso.
Un buon punto di partenza sarebbe il "piano Eureca", ma è scomparso dal dibattito ...
 
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