In effetti,
Tsipras sta costantemente cercando di rassicurare l’Europa, ma ha anche idee chiare sul futuro della Grecia. “Non dovete aver paura di noi. Syriza non sarà la fine dell’euro.
Sarà piuttosto la sua salvezza” dice alla Repubblica il leader politico della sinistra radicale greca, assicurando che “faremo decollare davvero il progetto di unione fiscale dell’Europa”. Il mantra delle ultime settimane è questo: “Non vogliamo uscire dall’euro e tornare a fare deficit”. Ma con un’aggiunta fondamentale: “Come primo passo chiederemo una conferenza internazionale per tagliare il nostro debito”. I due consiglieri economici di Syriza, Giorgios Stathakis e Yannis Milios, sono andati a Londra a incontrare investitori ed hedge fund e avrebbero illustrato, secondo quanto trapela, una proposta che non è inedita nella storia d’Europa: uno sconto sul debito, “come la Germania nel 1952”, un 62% in meno che
non andrebbe a penalizzare i crediti in mano ai privati, ma che dovrebbe essere concesso dalla Troika - Bce, Ue e Fmi - che hanno in tasca una fetta enorme del debito pubblico greco. Questo sarebbe il punto di partenza di una serie di riforme: elettricità gratuita e buoni pasto a 300 mila famiglie povere, ripristino della tredicesima per i pensionati sotto i 700 euro al mese, rialzo da 5 a 12 mila euro della fascia di reddito esentasse e da 586 a 751 euro al mese dello stipendio minimo. Più qualche miliardo di investimenti pubblici per creare lavoro. E le coperture? “Un libro dei sogni” secondo gli avversari. Possibile secondo Tsipras, che studia una supertassa sugli immobili di lusso e una battaglia contro l’evasione fiscale.
Tsipras “professa fedeltà all’euro, mentre il suo team economico tiene regolari conference call per rassicurare i gestori di fondi che un Governo di sinistra in Grecia affronterebbe il debito della Grecia e non si opporrebbe a investimenti stranieri”. Il Financial Times cita Yiangos Charalambous, ex numero due dell’Autorità di vigilanza greca sui mercati, secondo cui “Tsipras sta cambiando tattica e diventando più business-friendly”.