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Grecia, vicini ad accordo su avanzo, Sud Europa ci appoggi - Tsipras 09/06/2015 08:59 - RSF
MILANO, 9 giugno (Reuters) - Grecia e creditori internazionali sono vicini ad un accordo sugli obiettivi di avanzo primario per i prossimi anni, mentre il governo ellenico non intende operare tagli alle pensioni più basse o imporre altre misurerecessive.
Lo dice il premier greco Alexis Tsipras in un'intervista al Corriere della Sera, in cui invita i Paesi del Sud Europa, Italia compresa, ad appoggiare la posizione di Atene nel loro proprio interesse.
"Penso siamo molto vicini adun accordo sull'avanzo primario per i prossimi anni. Basta che ci sia un atteggiamento positivo sulle proposte alternative al taglio delle pensioni o all'imposizione di misure recessive", afferma Tsipras.
Dall'incontro di domani con ilcancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande il premier ellenico si aspetta discussioni di merito e la definizione di tempi chiari per un accordo sul programma di riforme che sblocchi gli aiuti finanziari necessari adevitare il default del Paese e una probabile conseguente uscita dall'euro, dopo quattro mesi di infruttoso negoziato.
Secondo il leader di Syriza lo scetticismo manifestato da Ue, Bce e Fmi rispetto alle proposte avanzate dal governo greco inalternative ai tagli e a nuove strette fiscali é sintomo della resistenza a riconoscere il fallimento delle riforme operate negli ultimi cinque anni dalla Grecia su mandato delle tre istituzioni.
"Non è una decisione facile, dobbiamo pensare peròal costo di una crisi perpetua, o peggio ancora al costo storico di un fallimento", avverte.
Quest'ultima eventualità per Tsipras, che esclude nuove elezioni, "sarebbe l'inizio della fine della zona euro", e porterebbe i mercati immediatamente acercare la prossima vittima.
Tra le più esposte ci sarebbero economie dalle dimensioni ben maggiori di quella greca, come Spagna e Italia, con il suo debito da 2.000 miliardi, ma il fallimento della trattativa sarebbe un danno enorme per tutti i contribuenti europei, aggiunge il premier.
"Se la Grecia otterrà qualcosa di buono da questa trattativa - ad esempio minore austerità - la strada si aprirà per tutti. Per questo, specialmente i Paesi del Sud, dovrebbero appoggiare la posizione greca, nel loro proprio interesse".
MILANO, 9 giugno (Reuters) - Grecia e creditori internazionali sono vicini ad un accordo sugli obiettivi di avanzo primario per i prossimi anni, mentre il governo ellenico non intende operare tagli alle pensioni più basse o imporre altre misurerecessive.
Lo dice il premier greco Alexis Tsipras in un'intervista al Corriere della Sera, in cui invita i Paesi del Sud Europa, Italia compresa, ad appoggiare la posizione di Atene nel loro proprio interesse.
"Penso siamo molto vicini adun accordo sull'avanzo primario per i prossimi anni. Basta che ci sia un atteggiamento positivo sulle proposte alternative al taglio delle pensioni o all'imposizione di misure recessive", afferma Tsipras.
Dall'incontro di domani con ilcancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande il premier ellenico si aspetta discussioni di merito e la definizione di tempi chiari per un accordo sul programma di riforme che sblocchi gli aiuti finanziari necessari adevitare il default del Paese e una probabile conseguente uscita dall'euro, dopo quattro mesi di infruttoso negoziato.
Secondo il leader di Syriza lo scetticismo manifestato da Ue, Bce e Fmi rispetto alle proposte avanzate dal governo greco inalternative ai tagli e a nuove strette fiscali é sintomo della resistenza a riconoscere il fallimento delle riforme operate negli ultimi cinque anni dalla Grecia su mandato delle tre istituzioni.
"Non è una decisione facile, dobbiamo pensare peròal costo di una crisi perpetua, o peggio ancora al costo storico di un fallimento", avverte.
Quest'ultima eventualità per Tsipras, che esclude nuove elezioni, "sarebbe l'inizio della fine della zona euro", e porterebbe i mercati immediatamente acercare la prossima vittima.
Tra le più esposte ci sarebbero economie dalle dimensioni ben maggiori di quella greca, come Spagna e Italia, con il suo debito da 2.000 miliardi, ma il fallimento della trattativa sarebbe un danno enorme per tutti i contribuenti europei, aggiunge il premier.
"Se la Grecia otterrà qualcosa di buono da questa trattativa - ad esempio minore austerità - la strada si aprirà per tutti. Per questo, specialmente i Paesi del Sud, dovrebbero appoggiare la posizione greca, nel loro proprio interesse".