Sai, quelli che fanno statistiche mi imbrogliano sempre ...

.
Nella mia ignoranza utilizzo solo due varianti di calcolo matematico... il "più" e il "meno".
Da quanto calcolato sul mio foglietto a quadretti, il mio portafoglio è risultato alquanto alleggerito dopo lo swap

.
Se poi mi spiegano che la perdita è inferiore ... e il mio meno è qualcosa in più ... resta sempre il rosso.
Sul fatto che resti sempre il rosso non c'è dubbio e tutti hanno la mia massima solidarietà. Anche io ho il foglio a quadretti (excel). Ti assicuro che in quel grafico di statistica ce n'è davvero poca, al massimo puoi attribuire una qualche variabilità al tasso di sconto applicato da cui deriva, ma quello applicato è coerente con i prezzi post swap.
Non voglio nella maniera più assoluta riaprire la querelle di FOL, per carità, non è che debba convincere nessuno di quanto riportato da GimmeLeverage pochi post fa e cioè l'esistenza del calcolo del VA (wikipedia) o di come si facciano certi calcoli (sempre wikipedia) da quando hanno inventato il rendimento composto, ma mi limito a suggerire (
visto che qui le cose si approfondiscono) che il grafico riportato in figura 5 non è frutto di uno (in realtà sono tre) sprovveduto o di uno che di finanza ci capisce meno di tutti quanti noi messi insieme. Tra l'altro non sono schierati dalla parte di quello o quell'altro e, vedendo la loro storia, hanno seguito la storia greca da prima che ci fossero problemi.
Per il resto quel grafichello deriva da ipotesi perfettamente spiegate, come la scelta del tasso di sconto e da concetti assolutamente basici, che,
scusate se l'ho fatto, ho voluto portare all'attenzione di quelli che magari, per curiosità, vogliano approfondirli.
E dimostra, tra l'altro, che chi stava su scadenze brevi
ha perso anche di più del 75%.
Semplicemente, il dato 75% è stato di "massima", perchè un conto sono gli articoli di giornale, un conto le pubblicazioni scientifiche. Un conto è a quanto il gestore CDS decide di rimborsare "per contratto" un conto sono i calcoli fatti con un certo criterio e ben argomentati.
Non è che esista qualcuno che possa convincermi che il modo di calcolare la differenza tra una nuova emissione e una vecchia NON si fa tenendo conto dei valori attuali con un certo tasso di sconto, perchè, a meno che i professori all'università non siano tutti imbecilli, è un metodo universalmente accettato. Con i suoi limiti, certo (che risiedono nella scelta del tasso di sconto, vedi bootstrapping di cui si parlava sempre con gimmeleverage) ma proprio la conoscenza dei limiti ti consente di dare, invece di un numero secco, un bel "range". Tra l'altro, anche molto vicino alla realtà.
Quindi quel grafico non vuole dire che uno non ha perso, ma approfondisce il discorso e ti dice più o meno "quanto" a seconda della scadenza. E te lo dice molto meglio di un numero secco derivato da uno scatto di CDS che non tutti avevano la fortuna di avere ( e quanto li avevano pagati? E' un po' come un'opzione put).
E qui mi taccio su questo discorso.
Anche perchè non capisco come ci si incazzi quando sente parlare di valore attuale. Che poi uno lancia accuse, contro accuse e non mi va di farlo (ci ricasco ogni tanto ma sempre + raramente).
P.S.
Nel documento sulle CAC, in appendix 1, c'è una tabella sintesi delle CAC EU (o come lo chiama Model CAC).
Poi faccio la sintesi delle differenze con quelle che vengono lì chiamate ICMA CAC applicate nei bond english law.