GREXIT: Si o No ?

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Vima newspaper reports Tsipras under pressure from some ministers, including Deputy PM Dragasakis to accept Juncker deal
 
Grecia. Si riapre il dialogo. Tsipras riconsidera offerta Juncker
Oggi scade il termine per il rimborso di 1,7 miliardi all'Fmi che Atene non intende rispettare:lol::lol:

okkio qua siamo nel surreale:eek: .....i greci si stanno cagando addosso :help:


x ninjaxx : sono solo le ultimora ansia.it :D niente pompe:-o
 
Interessante perchè di una mente aperta e non è un discorso
del giorno dopo.
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Negli anni novanta, Krugman si dedicò soprattutto ad un'analisi delle politiche economiche, negli articoli del New York Times e in Peddling Prosperity. Nel corso del decennio avanzò forti critiche riguardo al progetto di un'unione monetaria europea (EMU), affermando, tra l'altro, che essa non aveva lo scopo di giovare a tutti i paesi europei, bensì di tornare a vantaggio della Germania, cosa di cui l'Italia, disse, avrebbe risentito fortemente[1][2].
Nel 2007 uscì The conscience of a liberal (La coscienza di un liberal), in cui all'interno di una disamina della storia politica ed economica degli Stati Uniti, analizzava le ragioni dell'accentuazione del divario tra le classi sociali, auspicando l'attuazione di un altro new deal da parte della nuova amministrazione democratica. Vinse il Premio Nobel 2008 per l'economia con la seguente motivazione: "Premiato per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell'attività economica".
Nel 2012 pubblicò End this depression now! (ed. it. "Fuori da questa crisi, adesso!"), nel quale ripercorrendo le cause della recente crisi finanziaria, proponeva nuovamente l'idea di un ritorno dello Stato quale attore economico decisivo.
 
Interessante perchè di una mente aperta e non è un discorso
del giorno dopo.
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Negli anni novanta, Krugman si dedicò soprattutto ad un'analisi delle politiche economiche, negli articoli del New York Times e in Peddling Prosperity. Nel corso del decennio avanzò forti critiche riguardo al progetto di un'unione monetaria europea (EMU), affermando, tra l'altro, che essa non aveva lo scopo di giovare a tutti i paesi europei, bensì di tornare a vantaggio della Germania, cosa di cui l'Italia, disse, avrebbe risentito fortemente[1][2].
Nel 2007 uscì The conscience of a liberal (La coscienza di un liberal), in cui all'interno di una disamina della storia politica ed economica degli Stati Uniti, analizzava le ragioni dell'accentuazione del divario tra le classi sociali, auspicando l'attuazione di un altro new deal da parte della nuova amministrazione democratica. Vinse il Premio Nobel 2008 per l'economia con la seguente motivazione: "Premiato per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell'attività economica".
Nel 2012 pubblicò End this depression now! (ed. it. "Fuori da questa crisi, adesso!"), nel quale ripercorrendo le cause della recente crisi finanziaria, proponeva nuovamente l'idea di un ritorno dello Stato quale attore economico decisivo.

...esatto, infatti era l'uniko modo per "far fuori" il loro principale kompetitor a livello di esportazioni....NOI...:)
 

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