Per chi pensa che con il M5S la democrazia sia in pericolo, riporto, in sintesi, questo interessante articolo di Andrea Cangini, sul Quotidiano Nazionale, sul concetto di democrazia
auspicato da Monti.
"Intervistato da Enrico Mentana su La7, Mario Monti ha dichiarato: «
L’espressione campagna elettorale mi fa un po’ ribrezzo». Prendiamo allora il Devoto-Oli, alla voce ‘ribrezzo’ scrive: «Violenta impressione, fisica o morale, di repulsione e di schifo». Non è la prima volta che il Professore entra dialetticamente in conflitto con i capisaldi della democrazia, o i suoi luoghi comuni.
«Se i governi si facessero vincolare dalle decisioni dei loro parlamenti, una disintegrazione dell’Europa sarebbe probabile», disse lo scorso agosto suscitando sdegnate reazioni perfino tedesche. Non sono gaffe,
Monti è realmente convinto che la volontà generale sia fallace mentre pressoché infallibile sarebbe il parere dei «competenti». Ne risulta il conflitto oggi in corso in Italia tra élite tecnocratiche ed élite politiche.
L’Europa nasce sulla spinta ideale di Jean Monnet, il quale già nel 1952 teorizzava:
«Le nazioni europee dovrebbero essere guidate verso un superstato senza che le loro popolazioni si accorgano di quanto sta accadendo». L’euro è nato così. Ed è di pochi giorni fa il Two Pack, l’accordo che impone agli stati membri di
sottoporre alla Commissione europea i propri bilanci per un’approvazione che emblematicamente
preceda il vaglio dei parlamenti nazionali. Analogo spirito appartiene alle élite finanziarie riunite nei loro club esclusivi, dal Bilderberg alla Trilaterale. William Vincent Shannon, ambasciatore americano ai tempi di Carter, così ne spiegò i fini: «
I membri del Bilderberg stanno costruendo l’era del post nazionalismo:
un’economia globale; un governo mondiale (selezionato piuttosto che eletto) e una religione universale. Per essere sicuri di raggiungere questi obiettivi, si concentrano su un “approccio maggiormente tecnico” e una minore consapevolezza da parte del pubblico in generale».
Non è un mistero che Mario Monti appartenga ad entrambe le èlite, europeista e finanziaria; più o meno direttamente responsabili delle nostre fragilità attuali."
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