Signore e signori, ecco la democrazia a 
Cinque Stelle. Grillo presidente, suo nipote Enrico vicepresidente ed Enrico Maria Nadasi segretario. 
         
		
		
	
	
    
        
Sono questi i vertici del Movimento. Alla faccia del motto  "uno vale uno", loro tre valgono più di tutti. Il Movimento 5 Stelle è  un affare di famiglia che si spartiscono zio e nipote. Andrea Bassi,  dell'
Huffington Post,  ha scovato a Cogoleto l'atto costitutivo della creatura politica  dell'ex comico genovese, depositato il 18 dicembre scorso davanti al  notaio Filippo D’Amore. 
In pubblico sbandierano il
 non statuto,  ma chiuso nel cassetto tengono l'atto notarile. Alla faccia della  trasparenza. 
Uno statuto grazie al quale il Movimento ha diritto ai  rimborsi elettorali, ai quali poi rinuncerà come più volte è stato  dichiarato.
 L'atto costitutivo e lo statuto chiariscono che il titolare del simbolo dei cinque stelle e del blog 
beppegrillo.it è lo  stesso comico: "Spettano quindi al signor Giuseppe Grillo titolarità,  gestione e tutela del contrassegno; titolarità e gestione della pagina  del blog". 
Nello statuto si legge anche che «gli eletti eserciteranno le loro  funzioni senza vincolo di mandato». 
Una contraddizione con recenti  dichiarazioni di Grillo, che sul suo blog si è scagliato contro  l'articolo 67 della Costituzione, che prevede proprio il divieto del  vincolo di mandato.
Insomma Grillo è il proprietario, è lui ad avere le chiavi in  mano. 
Di 
Gianroberto Casaleggio, in questo documento, non c'è nessuna traccia. 
 Il M5S, recita lo Statuto, vuole determinare la politica nazionale  "mediante la presentazione alle elezioni di candidati e liste di  candidati indicati secondo le procedure di diretta partecipazione  attuate attraverso la rete internet". 
Un po' meno diretta, e  trasparente, la gestione degli affari interni. Vediamo cosa dirà il  sempre critico popolo grillino...