un'opa all'italiana?
Un’altra OPA in corso su cui iniziamo a porre la nostra attenzione riguarda il Gruppo Coin, controllato dall’omonima famiglia veneta e proprietario delle catene Coin e Oviesse.
La famiglia Coin negli ultimi anni, dopo alcuni pessimi investimenti all’estero, ha più volte cercato partners finanziari di minoranza tra i fondi di private equity. Alla fine i due fratelli Vittorio e Piergiorgio Coin si sono rassegnati a cedere il controllo della società, mantenendo però una quota di minoranza. Inizialmente il prezzo richiesto era più alto, ma il fondo PAI, che si è aggiudicato la gara, ha spuntato una somma inferiore al previsto. Per i piccoli azionisti, tutto questo si traduce in un’OPA obbligatoria al prezzo fissato dalla Consob a 2,42 euro.
Tralasciamo in questa sede i discorsi, pur interessanti, sul futuro di Coin e sulle prospettive del settore della grande distribuzione in Italia. L’OPA avviene ad un prezzo certamente basso rispetto alle possibilità di valorizzazione della società e di solito la prospettiva di questi fondi specializzati è quella di risistemare l’azienda nell’arco di 2-3 anni e poi rivenderla. Ci limitiamo ad alcune considerazioni meramente tecniche per chi intendesse ottenere qualcosa dall’OPA in corso (è iniziata ieri, 20 giugno).
L’offerta del fondo PAI ha come obiettivo il cosiddetto “delisting”, cioè l’eliminazione dal listino del titolo. Questo potrà avvenire attraverso un’OPA residuale se PAI supererà il 90 % delle quote azionarie, la qual cosa appare del tutto improbabile al momento, in assenza di un aumento del prezzo offerto. Se invece il 90 per cento non venisse raggiunto, il titolo rimarrebbe quotato.
A nostro avviso, il prezzo offerto non è congruo e quindi si può tentare un acquisto ai 2,42 euro dell’OPA, evitando poi di consegnare i titoli a PAI e attendendo gli sviluppi, magari un ritocco del prezzo. La stampa specializzata in questo periodo farà il suo dovere come sempre, consigliando di aderire senza porsi domande, ma la minaccia della revoca dal listino è ormai un classico che accompagna ogni “OPA all’italiana” e abbiamo smesso di crederci già da qualche anno.
In ogni caso, Coin è un titolo a bassa capitalizzazione e non è il caso di investire grandi somme nell’operazione.
Milano, 21 giugno 2005
l'ho preso qui
http://www.corrieredeititoli.com/index.php?page=COIN
Spero che nessuno le dia in opa.....