Guerra


La pista russa
Ma vediamo ora perché non possiamo escludere la pista russa. In molti si sono chiesti che interesse mai avrebbero potuto avere i russi nel distruggere una infrastruttura strategica costata miliardi di dollari, con la quale, sebbene il flusso di gas da Nord Stream 1 fosse già stato interrotto e da Nord Stream 2 non fosse mai partito, mantenevano comunque la loro leva energetica nei confronti dell’Europa e in particolare della Germania.

Volendo far restare l’Europa senza gas, gli sarebbe bastato chiudere i rubinetti, come avevano già fatto, non c’era bisogno di danneggiare irreparabilmente l’infrastruttura.

Sembra un’osservazione sensata, ma in realtà semplicistica. Primo, perché non basta chiudere i rubinetti. Ci sono dei contratti da rispettare, delle penali che si può essere chiamati a corrispondere. Il sabotaggio pone fine in un colpo solo a polemiche e contenziosi su presunti guasti usati come pretesto per giustificare la decisione, in realtà politica, di interrompere la fornitura.

Secondo, dopo il sabotaggio dei Nord Stream restano i gasdotti ucraini per far arrivare il gas russo in Europa. Gasdotti che però sono in zone di guerra, quindi potrebbe essere un atto propedeutico all’interruzione totale delle forniture causa forza maggiore, visto che l’Europa sta cercando altri fornitori e tra qualche mese Mosca potrebbe ritrovarsi senza questa leva.

Ma a far pensare che possa essere stata opera di Mosca è il fatto che mentre entrambe le linee del Nord Stream 1 sono state irreparabilmente sabotate, solo una delle due linee del Nord Stream 2 è stata colpita. L’altra è ancora in grado di esportare gas. Difficile immaginare che sia stata risparmiata per puro caso. E certamente, se gli Usa si fossero assunti un tale rischio, avrebbero perlomeno portato a termine il lavoro.

Chi ha compiuto l’attacco invece ha deliberatamente lasciato una capacità di 27,5 miliardi di metri cubi l’anno sui complessivi 55 del gasdotto. Non pochi. Dunque, Putin può ancora far leva sull’apertura del Nord Stream 2, della linea che resta, per risolvere la crisi energetica europea. Anzi, a maggior ragione: l’argomento a favore dell’apertura del Nord Stream 2 è ora rafforzato dalla distruzione del Nord Stream 1.

Ma c’è un’altra ipotesi che non può essere scartata e che porta al Cremlino. Immaginiamo infatti che a Mosca si siano ormai convinti che l’hub energetico russo-tedesco sia perduto, irrecuperabile, e di dirottare il proprio export di gas verso la Cina.

In questa direzione va il recente avvio del progetto del gasdotto Power of Siberia 2, che porterà il gas russo in Cina attraverso la Mongolia, di fatto sostituendo Nord Stream 2 (50 miliardi di metri cubi l’anno).

In questa prospettiva, il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream renderebbe irreversibile la svolta verso Pechino, alla quale ormai è strettamente legata la stessa permanenza al potere di Vladimir Putin.

Se infatti il sistema di potere russo non fosse così compatto, se qualcuno a Mosca non volesse bruciare i ponti con l’Europa, se volesse salvare l’hub del gas russo-tedesco, dovrebbe come prima cosa far cessare la guerra e liberarsi di Putin. Finché Putin è al potere, è impensabile un reset energetico tra Russia e Germania.

Facendo saltare Nord Stream il presidente russo toglie di mezzo questa prospettiva. Chiaro il suo messaggio alla ipotetica fronda interna: “Non ci sarà alcun ritorno allo status quo ante”, scordatevi che si possano normalizzare i rapporti con l’Europa e l’Occidente e smettetela di provarci.
 
comunque la gente ha la memoria corta. ecco chi è stato a sabotare il condotto

Biden non ha voluto citare il gasdotto nel suo intervento, ma alla domanda se il Nord Stream 2 rientrerà tra le sanzioni di una eventuale invasione russa dell'Ucraina, il leader Usa ha risposto che in caso di "tank e truppe (di Mosca, ndr) che attraversano il confine, non ci sarà più Nord Stream 2, noi vi metteremo fine".

Articolo di qualche mese fa quando scholz è andato in visita alla casa bianca.
 
comunque la gente ha la memoria corta. ecco chi è stato a sabotare il condotto

Biden non ha voluto citare il gasdotto nel suo intervento, ma alla domanda se il Nord Stream 2 rientrerà tra le sanzioni di una eventuale invasione russa dell'Ucraina, il leader Usa ha risposto che in caso di "tank e truppe (di Mosca, ndr) che attraversano il confine, non ci sarà più Nord Stream 2, noi vi metteremo fine".

Articolo di qualche mese fa quando scholz è andato in visita alla casa bianca.
"vi metteremo fine" nel senso che non verrà messo in funzione, non che verrà bombardato :d:
Ti rendi conto di cosa significa se venisse fuori che sono stati gli americani? Praticamente fine della Nato e chissà che altro. Io non ci credo, hanno troppo da perdere.
 
Per me è possibilissimo che siano stati gli americani. Non mi stupirei affatto. La guerra è guerra, e piuttosto che stare con uno, Putin, che ti strangola lentamente è meglio un colpo secco. Io avrei chiuso il rubinetto dalla parte nostra. Cosi hanno solo fatto un lavoretto più cattivello.
 
Per me è possibilissimo che siano stati gli americani. Non mi stupirei affatto. La guerra è guerra, e piuttosto che stare con uno, Putin, che ti strangola lentamente è meglio un colpo secco. Io avrei chiuso il rubinetto dalla parte nostra. Cosi hanno solo fatto un lavoretto più cattivello.
ma ti strangola in che senso? prima della guerra all'ucraina qualcuno si era mai lamentato di putin? a me non risulta
 
"vi metteremo fine" nel senso che non verrà messo in funzione, non che verrà bombardato :d:
Ti rendi conto di cosa significa se venisse fuori che sono stati gli americani? Praticamente fine della Nato e chissà che altro. Io non ci credo, hanno troppo da perdere.
il concetto è stato ribadito e sottolineato da varie autorità americane, poi se come al solito vogliamo scegliere l'interpretazione più comoda, ok
 

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