i consigli di LUCA

E' un titolo che non ha ostacoli a salire, perchè non c'è nessuno che esce a certi prezzi. Il primo vero ostacolo potrebbe essere il massimo storico, sopra dunque i 40.00.
 
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 19 apr - L'asta scelta
dalla Banca d'Italia per cedere la quota di controllo di
Bonifiche Ferraresi e' il modo migliore per valorizzare il
potenziale della societa' e l'interesse di tutti gli
azionisti. Cosi' il rappresentante della Banca d'Italia
durante l'assemblea di bilancio di Bonifiche Ferraresi
interpellato dagli altri soci sulla decisione presa venerdi'
dal Governatore Ignazio Visco di cedere la storica
partecipazione di maggioranza (62,37%) nella societa'
agricola. Il titolo Bonifiche Ferraresi da un prezzo di 19
euro venerdi' prima dell'annuncio della decisione e' balzato
a quasi 31 euro ha ricordato in assemblea il
presidente della societa' Vincenzo Pontolillo. "I soci
possono attendersi valori superiori perche' ci sara' il
premio di maggioranza" ha detto Pontolillo riferendosi
all'opa obbligatoria che dovra' lanciare l'acquirente della
quota di via Nazionale.


chi è interessato a rilevare BF


ha iniziato le danze....ne vedremo delle belle!
 
Sbtf in vendita, sorpresa e un po’ di preoccupazione
JOLANDA DI SAVOIA. Ha colto di sorpresa tutti, alla Sbtf, l’annuncio che la Banca d’Italia ha deciso di vendere la quota di maggioranza dell’azienda, detenuta addirittura dall’inizio degli anni...

JOLANDA DI SAVOIA. Ha colto di sorpresa tutti, alla Sbtf, l’annuncio che la Banca d’Italia ha deciso di vendere la quota di maggioranza dell’azienda, detenuta addirittura dall’inizio degli anni Quaranta del secolo scorso. «Non ne sapevo assolutamente nulla, dalla direzione non ci sono arrivate informative nè avvisi - commenta Aldo Nova, delegato aziendale Cisl - E’ la prima volta che il Fondo pensioni di Bankitalia, il nostro azionista, fa un annuncio del genere, in questi giorni l’azienda sta tra l’altro avviando imporanti investimenti: segnali di disimpegno da parte della proprietà non ce n’erano». L’investimento di cui si parla è relativo ai pannelli fotovoltaici da montare sui capannoni di Jolanda: il cantiere dovrebbe partire dall’inizio della prossima settimana. L’azienda è considerata un piccolo gioiello nell’ambito di un settore in difficoltà come quello agricolo, macina utili producendo seminativi e frutta, e garantisce occupazione: i dipendenti fissi sono 25 solo a Jolanda, suddivisi tra operai e impiegati, più altri 4 a Ferrara e 1 a Mirabello, senza parlare della realtà toscana. Gli avventizi sono una sessantina, ed è su questi lavoratori che si addensano gli interrogativi in vista del passaggio di proprietà: i dipendenti fissi sono in ogni caso garantiti, mentre sugli avventizi le tutele sono meno forti.
Non ci sono al momento indicazioni su eventuali acquirenti, anche perché la procedura scelta da Bankitalia non è ancora partita: si parte da un’asta per il 62% di proprietà pubblica, cui seguirà l’obbligo di un’Opa sul rimanente capitale allo stesso prezzo dell’asta, una procedura più unica che rara e che serve a tutelare i piccoli azionisti. Di soldi ce ne vorranno parecchi, diverse decine di milioni, e quindi non sono molti sulla carta i potenziali compratori: si va da gruppi finanziari a conglomerati, ma potrebbero entrare in gioco anche gruppi ferraresi. La procedura sarà comunque lunga, almeno un annetto.
 

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