Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis

Buongiorno :-o
Piccola divagazione :rolleyes:

Sal, ricordi plt l'anno scorso nell'altra casa..dai cuigini, quando il cecchino rompeva le @@ con catastrofismi, parmalat era sui 1,8 e puntava sempre più in alto? lui martellava: TORNA A 1,5 sarà un bagno si sangue...è blabla bla.
Bene, 3 giorni orsono mi ripresento dai cugini nel quel di F perchè ero in attesa d'un suo rimbazo e chi mi trovo? Il cecchino che paro paro ripete la stessa tarantella postando pure grafici con trend senza ne capo ne coda. Naturalmente non sono stato zitto davanti a cotanta "ignoranza" mah.... bumm.. succede quanto sospettavo. I miei post vengono cancellati mentre il cogl..ne poteveva continuare a scrivere i suoi catastrofismi. Il bello è che, ora F sta a +13 e lui (fatto il suo dovere), si autocensura per aver gridato ai 4 venti previsioni sbagliate. In aggiunta, viene pure difeso dai sui "colleghi" con consigli del tipo: mettetelo nella lista ignora... (ma lasciamolo scrivere sicuramente qualche POLLO lo ascolterà).:wall::wall:
Ora vengo al punto.;)
A QUESTI BASHER GLI STRAPPEREI LE @@.:-o
OPPS..QUESTI NON LE TENGONO.:-o
CONSIGLIO: OCIO GENTE..... AI FALSI!!:-o:-o:-o:-o:-o

SE VEDEMO!!:ciao::ciao:

Buonasera.

Io sono convinto che l'operazione Parmalat potrebbe essere giusta, anche se ho qualche perplessità.

Ritengo sempre che il destino finale di Parmalat sarà il delisting, quando Lactalis disporrà delle risorse finanziarie.

Forse adesso le ha a disposizione.

Per il resto i mercati sono imballati.

Io onestamente consiglio di arrivare all'appuntamento delle nuove elezioni in Grecia assolutamente liquidi.

Questo in quanto è evidente che i politici stanno menando il can per l'aia nell'attesa che l'evento (dissoluzione dell'euro) si compia.

Qualcuno si illude che con gli Eurobond si risolverebbero molti problemi.

Qualcuno si illude che la Germania dovrebbe accettare gli Eurobond, trasferendo così risorse finanziarie ad altri Stati membri, senza avere peraltro alcuna garanzia sull'utilizzo di queste risorse.

Così, ovviamente, non è e non sarà.

Io ritengo che la disgregazione dell'euro sia più vicina di quanto si possa immaginare e che la prossima crisi sarà quella finale.

Insomma non vedo alcuna possibilità perchè si possa evitare la fine dell'euro.

La fuga di capitali dall'area euro è la testimonianza più tangibile di quanto sostengo.

Il segnale della fine verrà dalla Francia.
 
Insomma tutto questo per dire che in questo momento è perfettamente inutile, a mio modo di vedere, affannarsi a vedere i mercati, e i titoli, sotto l'aspetto fondamentale e tecnico.

Penso, infatti, che nessuno sia in grado di stimare quelli che saranno gli effetti di un'eventuale dissoluzione dell'euro e, quindi, di valutare se essi siano o meno incorporati nei prezzi dei vari asset.

Che l'euro sia destinato alla fine per me, e per molti analisti, è scontato.

Temo, purtroppo, che così continuando, sarà la corsa agli sportelli bancari a segnare tristemente la fine di quella che ho sempre definito una follia, l'euro.
 
Se l' euro sparirà io festeggerò.
Peccato però che ci aspettano anni duri.

Sal, sull' analisi tecnica ti sbagli. E' l' unica guida possibile.
 
Coma Volevasi Di8mostrare

anche i freancesi vengono in Italia e fanno i furbi...
e si liberano della loro succursale americana rimettendo la Parmalat italiana nel fango


Parmalat: Sapelli, acquisizione Lactalis Usa e' stata uno scippo (MF)
MILANO (MF-DJ)--"Sono abituato a usare un linguaggio piu' tecnico, ma non mi discosterei dal concetto di scippo. L'operazione particolare con cui Parmalat ha comprato le attivita' americane di Lactalis getta una luce sinistra, in quanto rappresenta lo svuotamento delle disponibilita' finanziarie di Collecchio".
Lo ha affermato Giulio Sapelli, docente di storia economica all'Universita' Statale di Milano, che in una intervista rilasciata a MF ha commentato l'operazione con cui Parmalat per 904 milioni di dollari (708 milioni di euro) ha rilevato Lactalis America Group, la societa' statunitense controllata dal big alimentare francese che detiene anche l'83% di Collecchio. "Generalmente le acquisizioni si fanno con i soldi della holding, quindi avrebbe dovuto essere effettuata dalla casa madre francese. Potremmo dire che rappresenta un caso di scuola di come non si devono fare acquisizioni. A meno che, appunto, l'obiettivo non sia esclusivamente quello di mettere le mani sulla liquidita' di Parmalat", ha aggiunto.
Per quanto riguarda un eventuale intervento della Consob, Sapelli precisa che "interventi di questo tipo sono difficili, se l'operazione e' stata approvata dal cda di Parmalat, in cui sono presenti anche i rappresentanti delle minoranze e consiglieri indipendenti, e se le norme relative alle operazioni con parti correlate sono state rispettate. Il problema non e' di natura legale. Piuttosto, e' tornato a galla il peccato originale del capitalismo italiano e del movimento cooperativo. La scorsa primavera le coop, ben piu' che il gruppo Ferrero, avrebbero dovuto acquistare Parmalat, visto che avevano la liquidita' per farlo, e trasformare Collecchio in una cooperativa. Trovo spaventoso che il movimento cooperativo ai tempi non l'abbia fatto, mentre ora, con il caso Unipol-FonSai, sborsa fior di quattrini per salvare i Ligresti nell'ambito di una fusione assicurativa che non ha senso industriale alcuno. Insomma, il problema non e' quello che oggi combina Lactalis, ma e' la debolezza del contesto economico italiano, che non sa difendere le proprie aziende. Lo dimostra anche il caso Edison e non solo. E la cosiddetta campagna d'Italia, vi assicuro, non e' finita qui". red/lab
(END) Dow Jones Newswires
May 24, 2012 02:34 ET (06:34 GMT)
 
Coma Volevasi Di8mostrare

anche i freancesi vengono in Italia e fanno i furbi...
e si liberano della loro succursale americana rimettendo la Parmalat italiana nel fango


Parmalat: Sapelli, acquisizione Lactalis Usa e' stata uno scippo (MF)
MILANO (MF-DJ)--"Sono abituato a usare un linguaggio piu' tecnico, ma non mi discosterei dal concetto di scippo. L'operazione particolare con cui Parmalat ha comprato le attivita' americane di Lactalis getta una luce sinistra, in quanto rappresenta lo svuotamento delle disponibilita' finanziarie di Collecchio".
Lo ha affermato Giulio Sapelli, docente di storia economica all'Universita' Statale di Milano, che in una intervista rilasciata a MF ha commentato l'operazione con cui Parmalat per 904 milioni di dollari (708 milioni di euro) ha rilevato Lactalis America Group, la societa' statunitense controllata dal big alimentare francese che detiene anche l'83% di Collecchio. "Generalmente le acquisizioni si fanno con i soldi della holding, quindi avrebbe dovuto essere effettuata dalla casa madre francese. Potremmo dire che rappresenta un caso di scuola di come non si devono fare acquisizioni. A meno che, appunto, l'obiettivo non sia esclusivamente quello di mettere le mani sulla liquidita' di Parmalat", ha aggiunto.
Per quanto riguarda un eventuale intervento della Consob, Sapelli precisa che "interventi di questo tipo sono difficili, se l'operazione e' stata approvata dal cda di Parmalat, in cui sono presenti anche i rappresentanti delle minoranze e consiglieri indipendenti, e se le norme relative alle operazioni con parti correlate sono state rispettate. Il problema non e' di natura legale. Piuttosto, e' tornato a galla il peccato originale del capitalismo italiano e del movimento cooperativo. La scorsa primavera le coop, ben piu' che il gruppo Ferrero, avrebbero dovuto acquistare Parmalat, visto che avevano la liquidita' per farlo, e trasformare Collecchio in una cooperativa. Trovo spaventoso che il movimento cooperativo ai tempi non l'abbia fatto, mentre ora, con il caso Unipol-FonSai, sborsa fior di quattrini per salvare i Ligresti nell'ambito di una fusione assicurativa che non ha senso industriale alcuno. Insomma, il problema non e' quello che oggi combina Lactalis, ma e' la debolezza del contesto economico italiano, che non sa difendere le proprie aziende. Lo dimostra anche il caso Edison e non solo. E la cosiddetta campagna d'Italia, vi assicuro, non e' finita qui". red/lab
(END) Dow Jones Newswires
May 24, 2012 02:34 ET (06:34 GMT)
Parmalat: Uila, Lactalis non rispetta impegni assunti ROMA (MF-DJ)--Lactalis non sta rispettando gli impegni assunti e sta invece imboccando la strada sbagliata.
Lo afferma in una nota la Uila-Uil commentando l'acquisto da parte di Parmalat di Lactalis Usa. "Quasi un anno fa, il 16 maggio 2011, le Segreterie Nazionali Fai, Flai e Uila incontrarono il gruppo Lactalis per condividere le linee guida del progetto industriale alla base dell'acquisizione di Parmalat da parte del gruppo francese. In una dichiarazione congiunta con i sindacati, Lactalis esprimeva la volonta' di operare per lo sviluppo di Parmalat, attraverso la crescita delle sue aree di attivita', al fine di farla diventare il principale operatore globale nel mercato del latte confezionato, valutando l'opportunita' di far confluire in Parmalat le proprie attivita' nel settore e portando, quindi, sede, organizzazione e testa in Italia", dichiarata il segretario nazionale della Uila-Uil Tiziana Bocchi. "Dopo un anno, mentre siamo ancora in attesa di conoscere il piano industriale attraverso il quale Lactalis avrebbe dovuto mantenere gli impegni assunti, apprendiamo dai giornali che il gruppo ha deciso di cambiare strategia, impegnandosi, sempre piu', verso una diversificazione produttiva orientata al mercato dei formaggi e che il "tesoretto" di Parmalat (1,4 mld di euro) e' andato a rafforzare attivita' industriali intergruppo fuori dall'Italia".
"Se queste sono le modalita' attraverso le quali Lactalis intende gestire le relazioni sindacali con Fai, Flai e Uila, deve sapere che e' la strada sbagliata e che gli impegni assunti, e poi ribaditi nel corso dell'anno, dovranno essere rispettati, a partire da quello della correttezza e della trasparenza dei rapporti tra le Parti. Parmalat rappresenta un patrimonio produttivo e occupazionale che non siamo disposti a mettere in discussione, se non in una logica di sviluppo, a partire proprio da quello del perimetro industriale italiano. Nell'augurarci che anche il Governo italiano intenda muoversi in questa direzione, ribadiamo a Lactalis che, insieme a Fai e Flai, metteremo in campo tutte le iniziative utili a tutelare e difendere Parmalat Italia", sottolinea la sindacalista. com/mur [email protected]
(END) Dow Jones Newswires
May 23, 2012 10:43 ET (14:43 GMT)
 
Coma Volevasi Di8mostrare

anche i freancesi vengono in Italia e fanno i furbi...
e si liberano della loro succursale americana rimettendo la Parmalat italiana nel fango


Parmalat: Sapelli, acquisizione Lactalis Usa e' stata uno scippo (MF)

MILANO (MF-DJ)--"Sono abituato a usare un linguaggio piu' tecnico, ma non mi discosterei dal concetto di scippo. L'operazione particolare con cui Parmalat ha comprato le attivita' americane di Lactalis getta una luce sinistra, in quanto rappresenta lo svuotamento delle disponibilita' finanziarie di Collecchio".
Lo ha affermato Giulio Sapelli, docente di storia economica all'Universita' Statale di Milano, che in una intervista rilasciata a MF ha commentato l'operazione con cui Parmalat per 904 milioni di dollari (708 milioni di euro) ha rilevato Lactalis America Group, la societa' statunitense controllata dal big alimentare francese che detiene anche l'83% di Collecchio. "Generalmente le acquisizioni si fanno con i soldi della holding, quindi avrebbe dovuto essere effettuata dalla casa madre francese. Potremmo dire che rappresenta un caso di scuola di come non si devono fare acquisizioni. A meno che, appunto, l'obiettivo non sia esclusivamente quello di mettere le mani sulla liquidita' di Parmalat", ha aggiunto.
Per quanto riguarda un eventuale intervento della Consob, Sapelli precisa che "interventi di questo tipo sono difficili, se l'operazione e' stata approvata dal cda di Parmalat, in cui sono presenti anche i rappresentanti delle minoranze e consiglieri indipendenti, e se le norme relative alle operazioni con parti correlate sono state rispettate. Il problema non e' di natura legale. Piuttosto, e' tornato a galla il peccato originale del capitalismo italiano e del movimento cooperativo. La scorsa primavera le coop, ben piu' che il gruppo Ferrero, avrebbero dovuto acquistare Parmalat, visto che avevano la liquidita' per farlo, e trasformare Collecchio in una cooperativa. Trovo spaventoso che il movimento cooperativo ai tempi non l'abbia fatto, mentre ora, con il caso Unipol-FonSai, sborsa fior di quattrini per salvare i Ligresti nell'ambito di una fusione assicurativa che non ha senso industriale alcuno. Insomma, il problema non e' quello che oggi combina Lactalis, ma e' la debolezza del contesto economico italiano, che non sa difendere le proprie aziende. Lo dimostra anche il caso Edison e non solo. E la cosiddetta campagna d'Italia, vi assicuro, non e' finita qui". red/lab
(END) Dow Jones Newswires
May 24, 2012 02:34 ET (06:34 GMT)

Parmalat: sindacati chiedono incontro a Passera ROMA (MF-DJ)--"Le Federazioni Sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, profondamente preoccupate dalla notizia dell'acquisto da parte del Gruppo Parmalat, gia' controllata dal gruppo francese Lactalis, della Lactalis American Group Ing., hanno deciso di richiedere un incontro al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera affinche' il Governo apra un tavolo di confronto sul piano industriale di Parmalat".
Con l'operazione, si legge in una nota delle tre sigle sindacali, la Lactalis sposta oltre 700 mln euro destinati agli investimenti per Parmalat Italia che potevano essere finalizzati a migliorare la produttivita' nei siti ed a sviluppare processi di innovazione di prodotto, verso un'acquisizione estera senza alcuna ricaduta produttiva nel nostro Paese.
Le Federazioni Sindacali considerano "il futuro di Parmalat strategico per tutta la filiera del latte nel nostro Paese" e non possono "rimanere inerti di fronte ad un disimpegno di queste proporzioni che rischia di porre il nostro Paese nella condizione di un ulteriore impoverimento industriale". com/mur [email protected]
(END) Dow Jones Newswires
May 24, 2012 05:58 ET (09:58 GMT)
 
Buona sera :-o
DJ ha trovato un supporto e sembra capace d'invertire il trend.
DAX ancora prigioniero del down. La candela odierna (una doji che indica incertezza), in realtà ha semplicemente chiuso il range che aveva a disposizione.
S'è fermato sul lato UP del canale pronto a partire violentemente :down:.

OCIO... l'unica possibilità :up: è, che venga trascinata dal DJ.

Mah!!:-?:-?
 

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Buongiorno.

Io, sinceramente, ho notevoli difficoltà a seguire il discorso sui mercati e sui titoli in termini di AT e AF.

Infatti, come si sarà capito, stiamo andando verso terreni in parte sconosciuti.

Mi riferisco alla fine dell'euro, che penso sia prossima.

Troppi capitali stranieri, che possiamo definire divisioni, si sono schierati in tal senso, posizionandosi in terra tedesca.

E non pensiate che i Capi di Stato Maggiore se ne stiano con le mani in mano.

Cercheranno di influenzare le elezioni e le opinioni pubbliche sulla necessita' di mettere la parola fine all'euro.

Dopodiché questi capitali torneranno in patria per fare incetta di asset, nel frattempo super svalutati.


Questo e' lo scenario che vedo.

La scintilla che farà scoccare il tutto, come per le guerre, sarà un qualsiasi evento.

Potranno essere i Greci, come potrà essere il rifiuto tedesco sugli eurobond seguito da campagne di stampa nazionalistiche, ma interessate, che faranno salire l'indignazione della gente sull'egoismo dei tedeschi ecc.
 
Ultima modifica:
Quindi penso che, con tutti i dubbi del caso, occorrera' pensare attentamente a come posizionarsi in attesa dell'evento.

Anche se, ormai, stiamo in grave ritardo.

Infatti per il bund e' tardi, ed e' tardi forse anche per andare sul dollaro.

Per fortuna, pero', qualche idea ce l'ho su come sfruttare l'eventuale avveramento di questo evento, la dissoluzione dell'euro, che ritengo probabile, rebus sic stantibus, all'80%.
 

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