Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis (1 Viewer)

storm

Forumer storico
Con quali strumenti ?

se non hai nessun titolo long per essere assolutamente tranquillo relativamente ai divieti consob ti conviene shortare il dax future.
Se no dovresti cercare qualche etf short sulle banche americane. Tanto se vanno giù i Piigs crollano anche loro perchè tutto il mercato dei cds lo hanno in mano loro. Però shortare così senza avere alcuna posizione long e non avendo esperienza di questo tipo di operazioni non te lo consiglio anche perchè sul dax ogni contratto vale circa 140000 euro anche se puoi mettere un margine solo del 10%.
 
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Con quali strumenti ?

Sai, finora io ho operato solo su singoli titoli.

Comunque anche Mediobanca è d'accordo con me.:specchio::specchio:


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Banche Europa, più capitali solo dopo Euro bond - Mediobanca
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Reuters - 07/10/2011 17:29:43
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MILANO, 7 ottobre (Reuters) - La spinta alle banche europee perchè rafforzino il loro capitale è tardiva. Se avrebbe avuto un effetto rafforzare i patrimoni delle banche quando queste trattavano a premio sugli asset tangibili - e non è stato erroneamente fatto - farlo ora attraverso il fondo Efsf sarebbe un secondo errore.


Mediobanca torna sul tema delle banche europee con una nota di ricerca datata oggi dal titolo "Il doppio errore". Secondo lo studio, al settore servono capitali per 170 miliardi, cifra dovuta per metà all'impatto sui bilanci dei titoli di stato e per l'altra metà all'anticipazione dei requisiti stabiliti da Basilea 3.

Ma, si chiedono gli analisti di Mediobanca, perchè un investitore dovrebbe mettere risorse in una banca se prima non è stata risolta la questione dei titoli di Stato dell'area?
"Vediamo il rischio che capitali extra consentano semplicemente al mercato di prezzare uno sconto ancora maggiore sui titoli governativi".

Secondo lo studio, una soluzione al problema potrebbe essere non l'utilizzo del fondo Efsf ma la creazione di una roadmap verso gli Euro bond. "Solo a questo punto il capitale privato sarebbe disponibile per ricapitalizzare le banche".

Se questo non accadesse, e prevalesse l'idea di un euro-TARP come panacea, "potremmo dover riconsiderare la nostra opinione Neutral sul settore, specie se un piano efficace e realizzabile sul debito non sarà annunciato nello stesso tempo".

Nel frattempo Mediobanca prevede che il dibattito sulle preference shares (gli strumenti ibridi quasi-equity) riprenda. Non tenendo conto della lezione del passato, governi e banchieri cercheranno di nuovo di persuadere il mercato che esiste uno strumento in grado di assorbire le perdite e non diluitivo. Se questo sarà il dibattito nelle prossime settimane, concludono gli analisti, il titolo di questo studio è sbagliato. Invece che "Doppio errore", bisognerà leggere "Triplo errore".
ciao sal tutto bene?non ti vedo piu' scrivere sul fol

p.s ton78
 

storm

Forumer storico
Ovviamente se passa la soluzione che sembra profilarsi all'orizzonte, cioè quella di rafforzare le banche per metterle in grado di assorbire ingenti perdite.

Ingenti perdite che dovrebbero arrivare dai PIIGS, il che significa, quindi, implicitamente che si sarebbe deciso di mandare a mare i PIIGS e, quindi, il mondo intero.

Spero che non siano così miopi, ma temo proprio che lo siano.:wall::wall::wall:

Comunque staremo a vedere, e baseremo l'operatività sulle decisioni effettive.

Effettivamente circola quest'idea senza senso....
I tedeschi continuano a ragionare da free riders pensando di poterne uscire meglio degli altri e al comando in un Europa ridotta in macerie, ma secondo me sbagliano di grosso.
Bailouts or Bankruptcies? Europe Begins Working on Plan B for the Euro - SPIEGEL ONLINE - News - International
 

salcatal

Come i Panda
ciao sal tutto bene?non ti vedo piu' scrivere sul fol

p.s ton78

Ciao.

No, ogni tanto scrivo ancora sul thread UBI, ho scritto l'altro giorno.

Solo che sono uscito completamente dalle banche, e in realtà quasi da tutto l'azionario e anche l'obbligazionario.

Sto un pò in stand by, quindi non seguo più come prima.

Ora ho giusto qualche CCT e qualche titolo difensivo, tipo Sanofi, Fresenius e France Telecom, oltre che ovviamente Parmalat e relativi warrant.

Ma poca roba, sono molto liquido, e cerco di chiudere le operazioni in giornata.

Se non vengono assunte le decisioni giuste la situazione rischia di precipitare da un giorno all'altro.

Quindi meglio aspettare che la situazione si chiarisca, e l'occasione potrebbe essere il G20, anche se ci credo poco, dato che mi sembra che le divisioni fra i vari paesi e gruppi di paesi siano molto profonde e i risentimenti anche.

L'impressione è che ognuno vada in ordine sparso, come dimostrano le mosse della Banca Centrale Svizzera qualche tempo fa e quella odierna della Banca d'Inghilterra.

Per non parlare della BCE, che con la disoccupazione oltre il 10% in Europa e con i disastri in Grecia, Spagna, Portogallo ecc. ecc., continua a preoccuparsi dell'inflazione che sta oltre il 2%.:wall::wall::wall:

E da ultimo il tentativo di affrontare i problemi dalla coda.

Una serie di paesi euro rischiano una profonda recessione e disoccupazione, con effetti a cascata?

Bene, qual è la soluzione degli eurogeni?

Siete in difficoltà?

Arrangiatevi come potete, se potete.

Noi cerchiamo di fare in modo che non falliscano le nostre banche che hanno asset di quei paesi, fra l'altro facendolo in maniera contorta, cioè attraverso l'EFSF, al quale contribuiscono, per inciso, anche i PIIGS.:specchio::specchio:

Ma che senso ha che l'Italia abbia dovuto aiutare la Grecia, il Portogallo e l'Irlanda con svariati miliardi, per poi elemosinare qualche acquisto di BTP dalla BCE?

Una politica miope e senza senso, se di miopia si tratta e non di disegno politico criminoso vero e proprio, che definire sconcertante è veramente poco.

E' vero che noi, con Berlusconi e Tremonti, diamo un grande contributo a quanti vogliono vederci definitivamente al tappeto, ma non penso che dall'eventuale disastro dell'Italia qualcuno trarrà grandi giovamenti.

Se di disegno si tratta, la storia dovrebbe insegnare che una volta innescati alcuni processi degenerativi, questi rischiano di sfuggire di mano e diventare incontrollabili.
 
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salcatal

Come i Panda
Ecco un articolo molto chiaro che spiega i gravi rischi cui stiamo andando incontro con questa politica miope.


Curiamo la malattia non i sintomi

di Piepaolo BenignoCronologia articolo07 ottobre 2011
La crisi europea ha ormai una dinamica chiara e preoccupante. Da crisi "subprime" del debito greco si è estesa a crisi dei debiti sovrani. Ora è entrata nella fase di metamorfosi a crisi del sistema bancario. Non a caso ieri la Bce ha rilanciato il programma di acquisto dei covered bond per sostenere le banche francesi e tedesche.



Una scelta ormai obbligata per chi non ha voluto o potuto offrire garanzie illimitate per chiudere da subito la crisi di fiducia sui debiti sovrani. Siamo in attesa di capire quale sarà l'impatto sull'economia reale. Crisi dei debiti, delle banche e dell'economia si rinforzeranno a vicenda ed è facile intuire il risultato finale.
Dobbiamo solo scoprire i numeri su quanto pesante sarà la prossima recessione, quanto durerà il letargo europeo, quanto tempo ci vorrà per smaltire le tossine accumulate. Tuttavia è ancora possibile sperare in una svolta che minimizzi i danni. Ora è ritornato un po' di ottimismo a seguito delle voci di un possibile potenziamento del fondo salva-Stati. Voci dietro le quali si può facilmente individuare il pressing degli americani, innervositi dalla crisi europea e dalle ripercussioni che avrebbe sul loro sistema bancario e sulla loro già fragile economia.


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Ma anche all'interno delle proposte di potenziamento dell'Efsf ce ne sono alcune che possono essere risolutive e altre meno. C'è chi vede la possibilità di fornire garanzie illimitate per i debiti dei Paesi ancora solventi e allo stesso tempo ricapitalizzare le banche per attutire i colpi del default della Grecia. Insomma, secondo questa linea di pensiero la priorità è mantenere solventi Paesi come l'Italia e la Spagna e automaticamente salvare le banche. La Bce non può rifiutarsi di offrire liquidità all'Efsf. È contro-intuitivo pensare che la moneta che noi creiamo debba essere invece fornita da istituzioni sovranazionali, come l'Fmi.
C'è invece chi è più preoccupato della crisi bancaria e vuole innanzitutto ricapitalizzare le banche.

Curare i sintomi ma non la malattia. Ritiene in questo caso meno importante garantire la solvibilità dei Paesi sotto attacco, che andrebbe demandata a misure di maggiore austerità fiscale. Salviamo le banche e lasciamo gli Stati alle loro responsabilità e sorti.
Se prevarrà questa seconda linea, andremo alla deriva. Dare priorità alla ricapitalizzazione delle banche significa riconoscere che ci saranno prima o poi delle perdite e che quindi il percorso davanti a noi sarà pieno di default ordinati o disordinati. Ci sveglieremo un giorno scoprendo che era proprio vero che l'Italia non era solvente. Così forse le banche rimarranno in piedi - come zombie - con l'Europa che impiegherà un decennio prima di assorbire tutte le perdite.

Per capire quanto sia importante agire a monte, sui debiti sovrani, piuttosto che a valle, sulle banche, è utile rileggere il decorso della crisi finanziaria "subprime". Quando scoppiò, fu sorprendente per tutti osservare come una piccola frazione di mele marce potesse guastare un bel cestino di mele a tal punto da scoraggiare qualsiasi acquirente. E in effetti l'opacità con cui molti prodotti finanziari erano confezionati contribuiva a creare confusione. Per molto tempo ci si è posti il problema di come rivitalizzare il mercato di quei cestini per far sì che se ne scoprisse il vero valore. Il programma americano Tarp, che ora si vorrebbe adattare al fondo Efsf, avrebbe dovuto assolvere a questo compito. Ma cosa ne è stato? È sicuramente servito per ricapitalizzare le banche e permettere loro di rimanere in vita, per distribuire utili e bonus, ma poco ha fatto per far riprendere il valore a quei cestini di mele.
Oggi l'indice Abx dei titoli strutturati associati ai mutui e debiti di qualità migliore, con grado Aaa, quota 53,4 rispetto al 100 iniziale e al minimo di 30 nel marzo 2009. Quello dei titoli con grado inferiore, Bbb, quota 6,7 contro il 4 registrato a marzo 2009.



A tutti è ora chiaro che quei cestini hanno più mele marce che sane. Ma per arrivare a questa conclusione siamo passati attraverso il crollo dei prezzi delle case che ha trasformato una crisi confinata ai "subprime" a crisi generalizzata a tutti i mutuatari. La malattia non è stata ancora curata: i bilanci delle banche sono pieni di titoli tossici, molte famiglie sono sotto pressione con i mutui, le case in svendita, i tassi di default alti e gli investimenti in edilizia mai ripartiti. Solo ora ci si rende conto che bisogna tornare a monte a risolvere il problema della solvibilità dei mutui.
Tutto queste si traduce in Europa con un semplice parallelo. La crescita economica, invece che il prezzo delle case, è il fondamentale da guardare per capire se alcune mele sane diventeranno marce. E la recessione ci svelerà altre mele marce, oltre la Grecia. A quel punto ci daremo una ragione degli spread che abbiamo sotto gli occhi.
Prima che sia troppo tardi si può ancora fare qualcosa. Si pensi prima a fornire garanzie illimitate per i debiti sovrani con un fondo Efsf che faccia leva sulla liquidità della Bce. Ci sarà quindi meno bisogno di preoccuparsi di dare liquidità e nuovi capitali alle banche.




Curiamo la malattia non i sintomi - Il Sole 24 ORE


 

dariomilano

novellino
governments agree to nationalize 100% of dexia's belgian bank


da notare che intesa recentemente in una slide di presentazione a investitori americani ha elencato la posizione di IS nei confronti delle altre banche negli stress test.. fatto divertente: la prima posizione!
 

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PILU

STATE SERENI
governments agree to nationalize 100% of dexia's belgian bank


da notare che intesa recentemente in una slide di presentazione a investitori americani ha elencato la posizione di IS nei confronti delle altre banche negli stress test.. fatto divertente: la prima posizione!

e qs ci fa capire che oggi è toccato a dexia ma domani può capitare ad altri .. ovvero il sistema è marcio.... quindi che famo ? tiriamo una riga e partiamo da zero con nuove regole o continuiamo ad arrampicarci sui vetri .... e a sostenerci sul nulla ?

:specchio::specchio:
 

PILU

STATE SERENI
Ecco un articolo molto chiaro che spiega i gravi rischi cui stiamo andando incontro con questa politica miope.


Curiamo la malattia non i sintomi

di Piepaolo BenignoCronologia articolo07 ottobre 2011
La crisi europea ha ormai una dinamica chiara e preoccupante. Da crisi "subprime" del debito greco si è estesa a crisi dei debiti sovrani. Ora è entrata nella fase di metamorfosi a crisi del sistema bancario. Non a caso ieri la Bce ha rilanciato il programma di acquisto dei covered bond per sostenere le banche francesi e tedesche.



Una scelta ormai obbligata per chi non ha voluto o potuto offrire garanzie illimitate per chiudere da subito la crisi di fiducia sui debiti sovrani. Siamo in attesa di capire quale sarà l'impatto sull'economia reale. Crisi dei debiti, delle banche e dell'economia si rinforzeranno a vicenda ed è facile intuire il risultato finale.
Dobbiamo solo scoprire i numeri su quanto pesante sarà la prossima recessione, quanto durerà il letargo europeo, quanto tempo ci vorrà per smaltire le tossine accumulate. Tuttavia è ancora possibile sperare in una svolta che minimizzi i danni. Ora è ritornato un po' di ottimismo a seguito delle voci di un possibile potenziamento del fondo salva-Stati. Voci dietro le quali si può facilmente individuare il pressing degli americani, innervositi dalla crisi europea e dalle ripercussioni che avrebbe sul loro sistema bancario e sulla loro già fragile economia.


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Ma anche all'interno delle proposte di potenziamento dell'Efsf ce ne sono alcune che possono essere risolutive e altre meno. C'è chi vede la possibilità di fornire garanzie illimitate per i debiti dei Paesi ancora solventi e allo stesso tempo ricapitalizzare le banche per attutire i colpi del default della Grecia. Insomma, secondo questa linea di pensiero la priorità è mantenere solventi Paesi come l'Italia e la Spagna e automaticamente salvare le banche. La Bce non può rifiutarsi di offrire liquidità all'Efsf. È contro-intuitivo pensare che la moneta che noi creiamo debba essere invece fornita da istituzioni sovranazionali, come l'Fmi.
C'è invece chi è più preoccupato della crisi bancaria e vuole innanzitutto ricapitalizzare le banche.

Curare i sintomi ma non la malattia. Ritiene in questo caso meno importante garantire la solvibilità dei Paesi sotto attacco, che andrebbe demandata a misure di maggiore austerità fiscale. Salviamo le banche e lasciamo gli Stati alle loro responsabilità e sorti.
Se prevarrà questa seconda linea, andremo alla deriva. Dare priorità alla ricapitalizzazione delle banche significa riconoscere che ci saranno prima o poi delle perdite e che quindi il percorso davanti a noi sarà pieno di default ordinati o disordinati. Ci sveglieremo un giorno scoprendo che era proprio vero che l'Italia non era solvente. Così forse le banche rimarranno in piedi - come zombie - con l'Europa che impiegherà un decennio prima di assorbire tutte le perdite.

Per capire quanto sia importante agire a monte, sui debiti sovrani, piuttosto che a valle, sulle banche, è utile rileggere il decorso della crisi finanziaria "subprime". Quando scoppiò, fu sorprendente per tutti osservare come una piccola frazione di mele marce potesse guastare un bel cestino di mele a tal punto da scoraggiare qualsiasi acquirente. E in effetti l'opacità con cui molti prodotti finanziari erano confezionati contribuiva a creare confusione. Per molto tempo ci si è posti il problema di come rivitalizzare il mercato di quei cestini per far sì che se ne scoprisse il vero valore. Il programma americano Tarp, che ora si vorrebbe adattare al fondo Efsf, avrebbe dovuto assolvere a questo compito. Ma cosa ne è stato? È sicuramente servito per ricapitalizzare le banche e permettere loro di rimanere in vita, per distribuire utili e bonus, ma poco ha fatto per far riprendere il valore a quei cestini di mele.
Oggi l'indice Abx dei titoli strutturati associati ai mutui e debiti di qualità migliore, con grado Aaa, quota 53,4 rispetto al 100 iniziale e al minimo di 30 nel marzo 2009. Quello dei titoli con grado inferiore, Bbb, quota 6,7 contro il 4 registrato a marzo 2009.



A tutti è ora chiaro che quei cestini hanno più mele marce che sane. Ma per arrivare a questa conclusione siamo passati attraverso il crollo dei prezzi delle case che ha trasformato una crisi confinata ai "subprime" a crisi generalizzata a tutti i mutuatari. La malattia non è stata ancora curata: i bilanci delle banche sono pieni di titoli tossici, molte famiglie sono sotto pressione con i mutui, le case in svendita, i tassi di default alti e gli investimenti in edilizia mai ripartiti. Solo ora ci si rende conto che bisogna tornare a monte a risolvere il problema della solvibilità dei mutui.
Tutto queste si traduce in Europa con un semplice parallelo. La crescita economica, invece che il prezzo delle case, è il fondamentale da guardare per capire se alcune mele sane diventeranno marce. E la recessione ci svelerà altre mele marce, oltre la Grecia. A quel punto ci daremo una ragione degli spread che abbiamo sotto gli occhi.
Prima che sia troppo tardi si può ancora fare qualcosa. Si pensi prima a fornire garanzie illimitate per i debiti sovrani con un fondo Efsf che faccia leva sulla liquidità della Bce. Ci sarà quindi meno bisogno di preoccuparsi di dare liquidità e nuovi capitali alle banche.




Curiamo la malattia non i sintomi - Il Sole 24 ORE



bel discorso a parole ... ma in qs casi pompare mild su mld ... crediti "ILLIMITATI" salvare a dx e a sx ... cazzu cazzu :D:lol: che bel mondo ... ma alla fini chi paga ? le stampanti ? no perchè se per salvare tizio e caio deve pagare solo sempronio .. il discorso non regge .... basta vedere i numeri di dexia ... per salvare la parte belga si parla del 55 % del pil belga .... quindi prima di scrivere certe minchi.ate qs signori abbiano un minimo di pudore .... in qs ultimi anni ho visto che i mld sono diventiti le mille lire di una volta .. vista la facilità con cui vengono citati ... e promessi ...:wall::wall: e meno male che so mld di euro e no di lire ...:D:(
 

dariomilano

novellino
With the zEURQ.BB surging, it appears nothing can possibly rain on Europe's parade today. Nothing, perhaps, except for the poorest country in the Eurozone, Slovakia, which as we detailed over the weekend appears poised to destroy the Eurozone, the Euro, and force a fresh restart, one that actually works. As Reuters reports, "Slovakian coalition leaders meet on Monday in a last-ditch bid to reach agreement on widening the mandate of the euro zone's bailout fund, under increasing pressure from turmoil in euro zone banks and a shift in public opinion at home. The small liberal Freedom and Solidarity (SaS) party argues that, as the zone's second poorest member, Slovakia should not have to bail out other euro zone countries, but it says it is still open to talks. The coalition parties called a meeting for 4 p.m. (1400 GMT) ahead of a vote on the EFSF in parliament on Tuesday, a spokesman for the SaS said. The party has so far said it will vote against the EFSF expansion." Alas, that was 4 hours ago. We just got an update from Bloomberg: Slovak SAS Party Says Won’t Change Position on EFSF. It may be time to book those EURUSD profits and sit it out for the rest of the day as it can get quite messy.
 

salcatal

Come i Panda
Buonasera.

Gli stress test, caro Dario, non vanno valutati in quanto, come detto, non considerano svalutazioni sui titoli sovrani detenuti nel banking book.

Quindi sono falsati.

Per quanto riguarda Dexia, ma penso che il discorso valga anche per le altre banche, penso che sia un problema di liquidità e di scorrelazione tra asset.

Nel senso che ha molti investimenti a medio lungo termine, mentre la raccolta è a breve.

Nel momento in cui ha dovuto rifinanziare il passivo è andata in difficoltà, in quanto sono cominciate a circolare voci negative sulla sua situazione.

In questi casi la banca si avvita in quanto non riesce a procurarsi la liquidità presso altre banche, nè a emettere bond, mentre i clienti ritirano i depositi.

Quindi per finanziarsi è costretta a vendere frettolosamente gli asset, incamerando perdite notevoli.

Potrebbe ricorrere ai finanziamenti della BCE, e penso l'abbia fatto finora.

Ma questi sono a breve termine e, quindi, possono sopperire solo temporaneamente alle esigenze di rifinanziamento.

Penso che sia un problema comune a tutte le banche dell'area euro, un pò meno per le italiane che, però, non a caso formalmente sono le meno redditizie.

A proposito di banche italiane hanno fatto segnare un rally notevole, totalmente ingiustificato a mio modo di vedere rispetto ai fondamentali.

Infatti nelle attuali condizioni in cui versa l'economia italiana (è di ieri la notizia dell'ulteriore incremento delle sofferenze) non riesco a vedere un solo motivo per comprare azioni di banche, per quanto bassi siano i corsi azionari.

Ma il mercato è bello proprio per questo, perchè va per i fatti suoi, o magari valorizza elementi che noi non vediamo, quali una serie di operazioni straordinarie (acquisizioni, fusioni ecc.).

Infatti le banche italiane hanno un grande punto di forza, per il quale fanno gola all'estero.

Ed è la raccolta retail, cioè i depositi bancari.:):)
 
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