Idee e grafici. - Cap. 1 (6 lettori)

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FibMaster

Forumer storico
Ciao.Ti invito a leggere il post odierno di Fib. Non sono tanto pratico di figure tecniche......Secondo una certa conta Elliott su sp500 saremmo dentro una 3 di III che starebbe x finire, diciamo non oltre 1400

mah elliott non fornisce mai una cifra esatta .. quindi gann e fibonacci troverebbero un'accordo a 1362/1363 come dal grafico che ho postato

dai vediamo se ci prendo
:ciao:
 

FibMaster

Forumer storico
per terminare il discorso sulla grecia penso che la UE abbia una paura fottuta delle elezioni greche
già una volta hanno voluto e ottenuto la sostituzione del presidente che,se vi ricordate,voleva che i greci decidessero sulla permanenza nell'area euro....e l'hanno ottenua...mettendo al governo chi faceva comodo a loro...

a metà marzo andranno a votare,vedrete che voteranno NO e quindi ci sarà il rischio che il nuovo governo dica "niente aiuti e i debiti li paghiamo quando vogliamo" così facendo le banche francesi,piene di titoli,la prenderanno nel...beeepp...
e l'euro prenderà una mazzata
....ben gli starebbe!!!!

amen
ciao
 

visione

Forumer storico
:up:


sarebbero con chiusura suoeriore,sinceramente i ribassistidifenderannola quota 710 fino alla morte



ho sparatoa caso il targhet sui massimi dell'anno scorso però non si dovrebbero fare paragoni con altri indici
sicuramente il nostro indice è il peggiore d'europa quindi dubito che salga...

cone ho già detto l'sp500 e il dow da martedì ritracciano
poi vedremolunedì cosa farà l'europa con ws chiusa

sicuramente andrà a seguire le borse asiatiche


a proposito,il CME che orari fa con ws chiusa?
fino alle 17:30 come al solito?

lo chiedo perchè vorrei combinare il lavoro con un eventuale short sul minisp
scrivete che luned' vi leggerò
thanks

Si mercati Usa chiusi e futures scambiano fino alle 17.30. Riguardo alla mia sparata di 15000 di Dow intendevo che nel lungo performiamo in negativo rispetto agli Usa: e se loro scendono come si deve, noi di certo, visto il passato, molleremmo di brutto.Solo una pazzesca performance americana ci potrebbe condurre oltre i 21-22K....
 
Ultima modifica:

MATLEY

Forumer storico
per terminare il discorso sulla grecia penso che la UE abbia una paura fottuta delle elezioni greche
già una volta hanno voluto e ottenuto la sostituzione del presidente che,se vi ricordate,voleva che i greci decidessero sulla permanenza nell'area euro....e l'hanno ottenua...mettendo al governo chi faceva comodo a loro...

a metà marzo andranno a votare,vedrete che voteranno NO e quindi ci sarà il rischio che il nuovo governo dica "niente aiuti e i debiti li paghiamo quando vogliamo" così facendo le banche francesi,piene di titoli,la prenderanno nel...beeepp...
e l'euro prenderà una mazzata
....ben gli starebbe!!!!

amen
ciao

buon giorno fib,
buon giorno a tutti,
come hanno trovato il modo di impedire un democratico referendum... troveranno il modo di impedire elezioni democratiche...oppure, nelle elezioni, non ci saranno candidati politici che sosterranno i NO...

ahinoi...la democrazia è ormai un lusso d'altri tempi...
 

dondiego49

Forumer storico
News

18/02/2012 10:00
Analisi tecnica e quadro macroeconomico settimanale
Sante Leone
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Settimana confusa quella appena trascorsa, con mercati che hanno risentito da un lato della forza trainante degli Usa (arrivati ai massimi storici) e dall'altro delle notizie giunte dal fronte Bce/Grecia. Questo mix ha determinato una sorta di paura sia a entrare long (a prezzi certamente non scontati), sia a entrare short in un mercato che, per molti versi, appariva ingessato e poco adatto al trader intraday. Le materie prime (petrolio in particolare) hanno messo a segno rialzi che bene non fanno alla ripresa economica e sembrano volersi scorrelare dall'andamento dei listini. Per quanto riguarda i cambi, EURJPY ha sicuramente dato il suo contributo alla salita (o alla mancata discesa) delle borse, mentre il cambio EURUSD ha fatto da catalizzatore per l'incertezza che ha dominato l'ottava. Arriviamo così alla vigilia dell'Eurogruppo di lunedì con un Fib che, chiudendo in area 16500, resta un po' alla finestra per capire meglio le intenzioni future. Dal punto di vista grafico, ci troviamo sempre a ridosso della media mobile exp. a 200 gg. e della trendline alta del canale rialzista di medio periodo partito a fine settembre dello scorso anno, con una rising window di fine settimana che dovrebbe preludere ad una continuazione del trend rialzista, ma che ha lasciato aperto un doppio gap in zona 16400/16450 che non si può non coprire prima della ripartenza. Gran confusione, quindi, per gli analisti tecnici anche perché questi movimenti confusi hanno, comunque, portato gli oscillatori a scaricarsi un po' (Stoch 46, Rsi 63, CCi-s 59, Mfi 63) allontanandoli dalla zona di ipercomprato. La volatilità misurata dall'ATR (329) è diminuita ancora una volta, ma la cosa che più risalta all'occhio è la enorme compressione di volatilità misurata dalle bande di Bollinger che testimonia che siamo vicini ad un movimento direzionale importante. La componente rialzista del trend ha perso forza questa settimana, portandosi a 57 (dai massimi) senza passare il testimone alla componente ribassista che è rimasta sullo zero. Ciò può essere interpretato come consolidamento delle posizioni. Il Dax si avvicina ai 7000 punti ma il clima che si respira resta sornione, forse perché, dopo tanto tempo di crisi, sembra difficile pensare ad una risoluzione definitiva della crisi europea. Sinceramente, avremmo preferito vedere segnali più chiari da parte delle valute correlate alle borse, cosa che magari è rimandata alle prossime sedute, ma che ci lascia perplessi sulla possibilità di un rialzo forte. Il ritracciamento necessario per garantire il ricambio dei compratori non c'è stato e gli indici americani ai massimi degli ultimi 11 anni non possono non mettere in allerta chi, come noi, segue i mercati quotidianamente cercando ci comprenderne le correlazioni e le dinamiche macroeconomiche. Attendiamo quindi la riunione dell'Eurogruppo di lunedì e gli sviluppi che ne seguiranno per prendere decisioni di investimento concrete, fermo restando che, con questi mercati, diventa difficile anche il trading intraday. Restiamo dell'idea che eventuali correzioni, vadano comunque comprate su livelli di supporto importante che privilegiamo rispetto ad un'entrata a breakout. Il superamento di area 16850, ad ogni modo, potrebbe significare prosecuzione del rialzo fino a 17250/17500. Fonte: News Trend-online
 

il cartomante

Forumer storico
grazie troppo buono

ora passiamo al fib

la figura che vedete è un'ipotetica dragon fly...libellula CON CODA E ALA SX se...e dico se...supera la quota 16775 (top dell'ala sx) forma l'ala dx

questo pattern è potenzialmente rialzista e ha target al rialzo di tutto rispetto...direi oltre i massimi dellanno scorso...

se invece la nega la figura potenzialmente in atto e scende sotto 16440 (minimo dell'ala sx) negherebbe la figura rialzista e si scateneranno le forze ribassiste ...e stavolta saranno azzi amari!!!!

1329551794aalla.jpg


qsto post e' molto significativo, e' una grande analisi e mi trova pienamente daccordo:up:
 

il cartomante

Forumer storico
GERMANIA E FRANCIA IN CAMBIO DEGLI AIUTI
di Claudio Messora - 13 febbraio 2012
La troika Bce-Fmi-Ue sta riducendo la Grecia alla fame con misure da bollettino di guerra. Ma il Paese, ormai nel baratro, nel 2012 spenderà 7 miliardi di euro in armi. E' il prezzo da pagare a Merkel e Sarkozy per avere gli aiuti





11 milioni di persone ridotte in schiavitù dall'asse franco-tedesco, i cui sistemi bancari detengono rispettivamente 47,9 e 18,6 miliardi di dollari di debito greco. Le pretese che la troika Bce-Fmi-Ue, per mano del suo fantoccio Papademos, ha fatto approvare sono da bollettino di guerra. Drastica deregulation del mercato del lavoro. Una diminuzione di oltre il 20% del salario minimo garantito. 150mila lavoratori licenziati, di cui 15mila subito. Taglio netto delle pensioni. Drastica economia di spesa, soprattutto sui farmaci, sugli ospedali e sulle autonomie locali. Vendita delle quote pubbliche in petrolio, gas, acqua e lotteria.

Fame nera. In cambio di cosa? Di 130 milardi di aiuti e di una rinegoziazione del debito con le banche estere del 70% in meno. Siamo sicuri che siano aiuti? Il debito pubblico greco ammonta a 365,6 miliardi di euro. Con l'abbattimento dei crediti bancari potrebbe scendere a 265. Con i 130 miliardi di prestiti (+ 15 salva banche) correrebbe nuovamente verso i 400. Nuovo debito per dare l'illusione di liberarsi di quello vecchio.

E intanto i creditori continuano a fare affari. Nel 2012 la spesa militare ellenica ammonterà a 7 miliardi di euro. La gente è disperata ma si dilapideranno 7mila mlioni di euro. A vantaggio di chi? Ma della Merkel e di Sarkozy, naturalmente. Armi vecchie, di seconda mano, in cambio di nuovo debito.

La Grecia è ormai ridotta ad area periferica di sfruttamento, estrazione e colonizzazione. E indovinate chi si era opposto? Papandreou. Quello che aveva anche osato parlare di referendum. Quello subito rimosso e sostituito dal banchiere della Commissione Trilaterale, amico di Monti, che a sua volta sta facendo più o meno le stesse cose qui da noi.

Italiani: che aria tira, lì, sul pero? Fa un bel fresco?

FREGATE, SOTTOMARINI E CACCIA
Quelle pressioni di Merkel e Sarkò per ottenere commesse militari

CORRIERE DELLA SERA - 13/02/2012 - p.5. I greci sono alla fame, ma hanno gli arsenali bellici pieni. E continuano a comprare armi. Quest'anno bruceranno il tre per cento del Pil (prodotto interno lordo) in spese militari. Solo gli Stati Uniti, in proporzione, si possono permettere tanto. Ma cosa spinge Atene a sperperare montagne di soldi? La paura dei turchi? No, è l'ingordigia della Merkel e di Sarkozy. I due leader europei mettono da mesi il governo greco con le spalle al muro: se volete gli aiuti, se volete rimanere nell'euro, dovete comprare i nostri carri armati e le nostre belle navi da guerra.

Le pressioni di Berlino sul governo di Atene per vendere armi sono state denunciate nei giorni scorsi da una stampa tedesca allibita per il cinismo della Merkel, che impone tagli e sacrifici ai cittadini ellenici e poi pretende di favorire l'industria bellica della Germania. Fino al 2009 i rapporti fra Atene e Berlino andavano a gonfie vele, il governo greco era presieduto da Kostas Karamanlis (centrodestra), grande amico della Merkel. Gli anni di Karamanlis sono stati una vera manna per la Germania. «In quel periodo - ha calcolato una rivista specializzata - i produttori di armi tedeschi hanno guadagnato una fortuna». Una delle commesse di Atene riguardò 170 panzer Leopard, costati 1,7 miliardi di euro, e 223 cannoni dismessi dalla Bundeswehr, la Difesa tedesca.

Nel 2008 i capi della Nato osservavano meravigliati le pazze spese in armamenti che facevano balzare la Grecia al quinto posto nel mondo come nazione importatrice di strumenti bellici. Prima di concludere il suo mandato di premier, Karamanlis fece un ultimo regalo ai tedeschi, ordinò 4 sottomarini prodotti dalla ThyssenKrupp. Il successore, George Papandreou, socialista, si è sempre rifiutato di farseli consegnare. Voleva risparmiare una spesa mostruosa. Ma Berlino insisteva. Allora il leader greco ha trovato una scusa per dire no. Ha fatto svolgere una perizia tecnica dai suoi ufficiali della Marina, i quali hanno sentenziato che quei sottomarini non reggono il mare. Ma la verità, ha tuonato il vice di Papandreou, Teodor Pangalos, è che «ci vogliono imporre altre armi, ma noi non ne abbiamo bisogno». Gli ha dato ragione il ministro turco Egemen Bagis che, in un'intervista allo Herald Tribune, ha detto chiaro e tondo: «I sottomarini della Germania e della Francia non servono né ad Atene né ad Ankara».

Tuttavia, Papandreou, alla disperata ricerca di fondi internazionali, non ha potuto dire di no a tutto. L'estate scorsa il Wall Street Journal rivelava che Berlino e Parigi avevano preteso l'acquisto di armamenti come condizione per approvare il piano di salvataggio della Grecia. E così il leader di Atene si è dovuto piegare. A marzo scorso dalla Germania ha ottenuto uno sconto, invece dei 4 sottomarini ne ha acquistati 2 al prezzo di 1,3 miliardi di euro. Ha dovuto prendere anche 223 carri armati Leopard II per 403 milioni di euro, arricchendo l'industria tedesca a spese dei poveri greci. Un guadagno immorale, secondo il leader dei Verdi tedeschi Daniel Cohn-Bendit. Papandreou ha dovuto pagare pegno anche a Sarkozy. Durante una visita a Parigi nel maggio scorso ha firmato un accordo per la fornitura di 6 fregate e 15 elicotteri. Costo: 4 miliardi di euro. Più motovedette per 400 milioni di euro.

Alla fine la Merkel è riuscita a liberarsi di Papandreou, sostituito dal più docile Papademos. E i programmi militari ripartono: si progetta di acquisire 60 caccia intercettori. I budget sono subito lievitati. Per il 2012 la Grecia prevede una spesa militare superiore ai 7 miliardi di euro, il 18,2 per cento in più rispetto al 2011, il tre per cento del Pil. L'Italia è ferma a meno dello 0,9 per cento del Pil.

Siccome i pagamenti sono diluiti negli anni, se la Grecia fallisce, addio soldi. Ma un portavoce della Merkel è sicuro che «il governo Papademos rispetterà gli impegni». Chissà se li rispetterà anche il Portogallo, altro Paese con l'acqua alla gola e al quale Germania e Francia stanno imponendo la stessa ricetta: acquisto di armi in cambio di aiuti.

I produttori di armamenti hanno bisogno del forte sostegno dei governi dei propri Paesi per vendere la loro merce. E i governi fanno pressione sui possibili acquirenti. Così nel mondo le spese militari crescono paurosamente: nel 2011 hanno raggiunto i 1800 miliardi di dollari, il 50 per cento in più rispetto al 2001.
 
Stato
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