dondiego49
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28/02/2012 13:39
Evidenze empiriche sul grafico mensile dello S&P500 e del T-Notes10Y
TradingRoomRoma - Guido Gennaccari
Nei principali testi di finanza, quando si tratta il tema della correlazione azionario-obbligazionario, viene descritto come i flussi finanziari nel momento di crisi dei mercati dell’equity i volumi si spostano sul mercato dei bond, determinando un aumento della domanda sul mercato obbligazionario e quindi prezzi in aumento cui corrispondono rendimenti in diminuzione (tranne il caso in cui ci fosse un aumento dell’offerta pari e proporzionale a quello della domanda, in termini di volumi). Andando ad analizzare il grafico mensile del future azionario Usa, lo S&P500, e confrontandolo con il grafico del future sull’obbligazionario decennale Usa, il T-Notes, si ottengono le seguenti evidenze:
1) Il T-Notes mostra un trend di fondo rialzista che parte dagli inizi del 2000 da 95 fino ad oggi; l’indice azionario americano si è mosso ciclicamente tra i valori 800-1600 punti
2) Nel mercato equity la volatilità cresce notevolmente quando i prezzi scendono (panic selling) e rimane bassa in situazioni di mercato al rialzo o laterale; nel caso del future T-Notes la volatilità dal 2000 sembra muoversi più ciclicamente e sale anche in mercati al rialzo (oltre che in ribasso) e diminuisce nelle fasi laterali
3) Le Bollinger Bands e l’ATR per lo s&P500 indicano che i prezzi, nelle fasi di trend, seguono le bande di Bollinger cavalcandole mentre l’ATR (Avarage True Range) è alto solo nei casi di violenti ribassi; i prezzi del T-Notes seguono per poco tempo le bande di Bollinger e spesso se ne staccano, mentre l’ATR è basso dal 2003 al 2007 (azionario saliva e obbligazionario laterale).
Cosa significa tutto ciò? Che i prezzi del T-Notes seguono un trend di fondo al rialzo con oscillazioni più irregolari e ampie delle singole candele mensili; lo S&P500 invece ha un andamento ciclico ma con accelerazioni direzionali molto forti ma ben definite e pochissime situazioni di trading range (su grafico mensile). Può perdurare una situazione di rialzo di entrambi i mercati nel lungo periodo?
Effettivamente dallo scoppio della bolla high tech il mercato azionario si è sgonfiato e l’obbligazionario è cresciuto nelle quotazioni e viceversa dal 2003 la 2007; nuovamente dal 2007 con la crisi subprime è sceso l’azionario e risalito l’obbligazionario. Dai minimi del marzo 2009 lo S&P500 è salito e il T-Notes è iniziato a scendere fino a…gennaio 2010, il conclamarsi della crisi greca e quindi europea. Dal 2010 ad oggi i due mercati sono rialzisti, come se l’effetto cambio abbia annullato la sempre valida correlazione inversa tra azionario e obbligazionario (quindi anche i fondamentali macroeconomici). Non volendo dare spunti operativi sui due mercati arriviamo all’indicazione più importante: il mercato cambia sempre e ciò che era ovvio ieri oggi non vale più, è necessario studiare le dinamiche dei prezzi tutti giorni e guardare al passato perché “la storia dei mercati è ciclica e si ripete nel tempo…ma spesso cambiano radicalmente le regole”
Guido Gennaccari
[email protected]
0669921276 - 392622099
Fonte: Analisi dei mercati e tecniche operative
28/02/2012 13:39
Evidenze empiriche sul grafico mensile dello S&P500 e del T-Notes10Y
TradingRoomRoma - Guido Gennaccari
Nei principali testi di finanza, quando si tratta il tema della correlazione azionario-obbligazionario, viene descritto come i flussi finanziari nel momento di crisi dei mercati dell’equity i volumi si spostano sul mercato dei bond, determinando un aumento della domanda sul mercato obbligazionario e quindi prezzi in aumento cui corrispondono rendimenti in diminuzione (tranne il caso in cui ci fosse un aumento dell’offerta pari e proporzionale a quello della domanda, in termini di volumi). Andando ad analizzare il grafico mensile del future azionario Usa, lo S&P500, e confrontandolo con il grafico del future sull’obbligazionario decennale Usa, il T-Notes, si ottengono le seguenti evidenze:
1) Il T-Notes mostra un trend di fondo rialzista che parte dagli inizi del 2000 da 95 fino ad oggi; l’indice azionario americano si è mosso ciclicamente tra i valori 800-1600 punti
2) Nel mercato equity la volatilità cresce notevolmente quando i prezzi scendono (panic selling) e rimane bassa in situazioni di mercato al rialzo o laterale; nel caso del future T-Notes la volatilità dal 2000 sembra muoversi più ciclicamente e sale anche in mercati al rialzo (oltre che in ribasso) e diminuisce nelle fasi laterali
3) Le Bollinger Bands e l’ATR per lo s&P500 indicano che i prezzi, nelle fasi di trend, seguono le bande di Bollinger cavalcandole mentre l’ATR (Avarage True Range) è alto solo nei casi di violenti ribassi; i prezzi del T-Notes seguono per poco tempo le bande di Bollinger e spesso se ne staccano, mentre l’ATR è basso dal 2003 al 2007 (azionario saliva e obbligazionario laterale).
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Cosa significa tutto ciò? Che i prezzi del T-Notes seguono un trend di fondo al rialzo con oscillazioni più irregolari e ampie delle singole candele mensili; lo S&P500 invece ha un andamento ciclico ma con accelerazioni direzionali molto forti ma ben definite e pochissime situazioni di trading range (su grafico mensile). Può perdurare una situazione di rialzo di entrambi i mercati nel lungo periodo?
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Effettivamente dallo scoppio della bolla high tech il mercato azionario si è sgonfiato e l’obbligazionario è cresciuto nelle quotazioni e viceversa dal 2003 la 2007; nuovamente dal 2007 con la crisi subprime è sceso l’azionario e risalito l’obbligazionario. Dai minimi del marzo 2009 lo S&P500 è salito e il T-Notes è iniziato a scendere fino a…gennaio 2010, il conclamarsi della crisi greca e quindi europea. Dal 2010 ad oggi i due mercati sono rialzisti, come se l’effetto cambio abbia annullato la sempre valida correlazione inversa tra azionario e obbligazionario (quindi anche i fondamentali macroeconomici). Non volendo dare spunti operativi sui due mercati arriviamo all’indicazione più importante: il mercato cambia sempre e ciò che era ovvio ieri oggi non vale più, è necessario studiare le dinamiche dei prezzi tutti giorni e guardare al passato perché “la storia dei mercati è ciclica e si ripete nel tempo…ma spesso cambiano radicalmente le regole”
Guido Gennaccari
[email protected]
0669921276 - 392622099
Fonte: Analisi dei mercati e tecniche operative
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