dondiego49
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News
06/03/2012 16:00
Propensione al rischio in procinto di eclissarsi
ACM
Una serie di notizie e voci sul coinvolgimento del settore privato (PSI) in Grecia ha frenato lo slancio positivo per gli asset legati al rischio. Durante la seduta europea, la notizia secondo cui l'Institute for International Finance (IFF) prevede circa mille miliardi di euro di perdite ha messo gli operatori in agitazione. In un documento ottenuto da Reuters, la IIF dice che "sussistono alcune ramificazioni molto importanti e dannose che deriverebbero da un default disordinato sul debito pubblico della Grecia. È complicato sommare tutte le eventuali passività con una certa precisione, anche se è difficile pensare che non superino i mille miliardi". Il documento, ottenuto da una fonte di mercato, è datato 18 febbraio e reca il titolo "Nota interna IIF: Riservato". Dalla pubblicazione di questa notizia c'è stata una progressiva erosione della propensione al rischio. Inoltre, si fanno sempre più insistenti le voci secondo cui la partecipazione del settore privato è largamente inferiore al 70% e il governo greco rimanderà la scadenza a mercoledì prossimo. Poiché nelle prossime due settimane si terranno le riunioni di politica monetaria di sei banche centrali e l'8 marzo dovrebbero essere resi noti i risultati dello swap del debito greco, gli operatori sono più che disposti a ignorare gli aspetti di breve termine e considerare il quadro più ampio. Il ministro delle finanze greco Venizelos ha dato risalto alla preoccupazione principale del momento, affermando che la Grecia è "pronta ad attivare le CAC se necessario". Secondo la rivista tedesca Der Spiegel, la Grecia potrebbe aver bisogno di altri 50 mld di euro in aiuti, e ha aggiunto che la BCE prevede una bassa partecipazione del PSI allo swap del debito e che saranno attivate le CAC. L'articolo dello Spiegel arriva poco dopo l'avvertimento lanciato dal cancelliere austriaco Werner Faymann, secondo cui la Grecia avrà bisogno di ulteriori aiuti e la dotazione dell'ESM dovrà essere aumentata. Se permangono preoccupazioni comprensibili sulla Grecia e la scadenza dell'8 marzo, è anche vero che i rendimenti dei titoli sovrani europei hanno continuato a scendere senza il supporto della BCE, che ha annunciato di non essere intervenuta sul mercato secondario nelle ultime tre settimane. Mentre i mercati digeriscono la seconda operazione LTRO, la propensione al rischio dovrebbe rimanere costante. Detto questo, per il secondo giorno consecutivo l'Euribor è sceso bruscamente, e ciò significa che l'iniezione di euro ha smosso i finanziamenti e la moneta unica è diventata il primo candidato per alimentare operazioni di carry trade. Gli indici PMI europei pubblicati ieri dipingono un quadro contrastato. , Come previsto, Germania e Francia hanno conseguito buoni risultati, anche se l'indicatore complessivo è stato rivisto al ribasso a 48,48 da 49,4. L'analisi generale fa intendere che l'attività economica si aggirerà intorno ai 50 punti ma non potrà che tradursi in una contrazione nel primo trimestre. In Australia, la RBA ha deciso di mantenere i tassi invariati al 4,50% per il secondo mese consecutivo come previsto. Il governatore della RBA Glenn Stevens ha dichiarato che la crescita economica dell'Australia si avvicina al trend e che l'inflazione si muove all'interno della fascia prevista del 2%-3%. Stevens ha aggiunto che "molti paesi europei registreranno esiti molto deboli ma per l'economia USA continua una moderata espansione." Ha poi rilevato che, nonostante "le recenti informazioni indichino che l'economia mondiale crescerà a un ritmo inferiore al trend quest'anno, esse non suggeriscono un'imminente flessione profonda". Ieri, negli USA, anche l'indice ISM manifatturiero ha superato le attese, salendo a 57,3 da 56,0 punti. In vista del dato sulle buste paga di venerdì, non sembrano esserci elementi nel dato ISM che potrebbero indicare un capovolgimento delle previsioni, che parlano di un incremento pari a 210.000 unità (Bloomberg). Fonte: News Trend Online Fonte: News Trend-online
06/03/2012 16:00
Propensione al rischio in procinto di eclissarsi
ACM
Una serie di notizie e voci sul coinvolgimento del settore privato (PSI) in Grecia ha frenato lo slancio positivo per gli asset legati al rischio. Durante la seduta europea, la notizia secondo cui l'Institute for International Finance (IFF) prevede circa mille miliardi di euro di perdite ha messo gli operatori in agitazione. In un documento ottenuto da Reuters, la IIF dice che "sussistono alcune ramificazioni molto importanti e dannose che deriverebbero da un default disordinato sul debito pubblico della Grecia. È complicato sommare tutte le eventuali passività con una certa precisione, anche se è difficile pensare che non superino i mille miliardi". Il documento, ottenuto da una fonte di mercato, è datato 18 febbraio e reca il titolo "Nota interna IIF: Riservato". Dalla pubblicazione di questa notizia c'è stata una progressiva erosione della propensione al rischio. Inoltre, si fanno sempre più insistenti le voci secondo cui la partecipazione del settore privato è largamente inferiore al 70% e il governo greco rimanderà la scadenza a mercoledì prossimo. Poiché nelle prossime due settimane si terranno le riunioni di politica monetaria di sei banche centrali e l'8 marzo dovrebbero essere resi noti i risultati dello swap del debito greco, gli operatori sono più che disposti a ignorare gli aspetti di breve termine e considerare il quadro più ampio. Il ministro delle finanze greco Venizelos ha dato risalto alla preoccupazione principale del momento, affermando che la Grecia è "pronta ad attivare le CAC se necessario". Secondo la rivista tedesca Der Spiegel, la Grecia potrebbe aver bisogno di altri 50 mld di euro in aiuti, e ha aggiunto che la BCE prevede una bassa partecipazione del PSI allo swap del debito e che saranno attivate le CAC. L'articolo dello Spiegel arriva poco dopo l'avvertimento lanciato dal cancelliere austriaco Werner Faymann, secondo cui la Grecia avrà bisogno di ulteriori aiuti e la dotazione dell'ESM dovrà essere aumentata. Se permangono preoccupazioni comprensibili sulla Grecia e la scadenza dell'8 marzo, è anche vero che i rendimenti dei titoli sovrani europei hanno continuato a scendere senza il supporto della BCE, che ha annunciato di non essere intervenuta sul mercato secondario nelle ultime tre settimane. Mentre i mercati digeriscono la seconda operazione LTRO, la propensione al rischio dovrebbe rimanere costante. Detto questo, per il secondo giorno consecutivo l'Euribor è sceso bruscamente, e ciò significa che l'iniezione di euro ha smosso i finanziamenti e la moneta unica è diventata il primo candidato per alimentare operazioni di carry trade. Gli indici PMI europei pubblicati ieri dipingono un quadro contrastato. , Come previsto, Germania e Francia hanno conseguito buoni risultati, anche se l'indicatore complessivo è stato rivisto al ribasso a 48,48 da 49,4. L'analisi generale fa intendere che l'attività economica si aggirerà intorno ai 50 punti ma non potrà che tradursi in una contrazione nel primo trimestre. In Australia, la RBA ha deciso di mantenere i tassi invariati al 4,50% per il secondo mese consecutivo come previsto. Il governatore della RBA Glenn Stevens ha dichiarato che la crescita economica dell'Australia si avvicina al trend e che l'inflazione si muove all'interno della fascia prevista del 2%-3%. Stevens ha aggiunto che "molti paesi europei registreranno esiti molto deboli ma per l'economia USA continua una moderata espansione." Ha poi rilevato che, nonostante "le recenti informazioni indichino che l'economia mondiale crescerà a un ritmo inferiore al trend quest'anno, esse non suggeriscono un'imminente flessione profonda". Ieri, negli USA, anche l'indice ISM manifatturiero ha superato le attese, salendo a 57,3 da 56,0 punti. In vista del dato sulle buste paga di venerdì, non sembrano esserci elementi nel dato ISM che potrebbero indicare un capovolgimento delle previsioni, che parlano di un incremento pari a 210.000 unità (Bloomberg). Fonte: News Trend Online Fonte: News Trend-online
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