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30/03/2012 14:00
Non c'è ancora un segnale di resa delle forze rialziste
Alberto Susic
Di seguito riportiamo l'intervista sull'indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Carlo Corradin, Analista di B&SJoint. L'indice Ftse Mib ha subito un pesante affondo ieri che lo ha spinto al di sotto di area 16.000. Come cambia ora lo scenario del mercato alla luce anche della violazione della base del canale laterale? La fase laterale è stata decisamente interrotta e la giornata di ieri ha creato un punto di rottura e ora rischia di portare il nostro indice a dover testare quota 15.650/15.700 in primis e nella peggiore delle ipotesi anche i 15.450. Se poi la negatività dovesse proseguire i 15.000 punti non sono poi così distanti e anche solo con due giornate come quella di ieri ci si arriverebe in poco tempo. Come improvvisamente si sono attivate le vendite, facciamo molta attenzione al recupero di area 16.250/16.350 punti, oltre la quale buona parte della negatività che abbiamo visto ieri verrebbe disinnescata, in favore di ritorni sui 16.800 punti. In seguito si potrà tornare a guardare ai 17.000/17.050 nella migliore delle ipotesi. La candela di ieri è sicuramente brutta, però non è ancora un segnale di resa da parte delle forze rialziste. Ci sono rischi al ribasso, ma è meglio attendere prima una seduta di conferma prima di fasciarsi la testa. Cosa può dirci dell'impostazione degli altri indici? Quali riflessioni si possono fare per gli altri mercati? Diamo un'occhiata all'Eurostoxx50 che aveva approcciato un'area abbastanza forte quella tra i 2.575/2.600 punti, da cui è stato respinto. Ora sarà importante guardare ai 2.400 punti, la tenuta dei quali sarà basilare per evitare peggioramenti significativi. Un consolidamento su questi valori creerà le condizioni per poter risalire sui recenti massimi, ricordando che dopo un periodo di costante crescita una pausa di riflessione è più che fisiologica. , Spostando lo sguardo in America, per l'indice S&P500 segnaliamo l'area dei 1.385 punti, sotto cui si amplierebbe la correzione verso 1.350/1.340 dove avremo un primo test probante. Per il momento non possiamo parlare neanche di correzioni, visto che si tratta solo di consolidamenti e sarà solo 1.385 che si attiverà una discesa più consistente. Alla luce del forte ribasso registrato da Piazza Affari, quali sono i titoli che devono essere seguiti più di altri ora? Un occhio di riguardo bisogna darlo ai bancari che con il movimento di ieri da una parte segnalano di essere sempre i primi ad essere colpiti in caso di peggioramento del sentimenti, dall'altra non dimentichiamo che possono sempre offrire opportunità di acquisto in un secondo momento. Tra gli altri guarderei a Intesa Sanpaolo che già con la giornata di mercoledì aveva dato un piccolo segnale di debolezza, scendendo sotto la soglia di 1,46/1,45 euro. Con l'abbandono di 1,43 euro la debolezza diventerà ancora più evidente e ora il segnale è abbastanza chiaro. Ci potrà essere correzione fino a 1,26/1,24 euro, sotto cui non potremo più mantenere quella tendenza lateral-positiva di medio periodo e neutrale di lungo. Influisce significativamente la discesa sotto la media mobile a 200 periodi ed è un peccato perchè il recupero avviato a febbraio poteva essere un ottimo trampolino di lancio verso livelli abbandonati a giugno-luglio dello scorso anno, ossia in area 1,84,/1,86. Per il momento è bene rimanere alla finestra per capire se questo pesante sell-off avrà margini per poter proseguire. Unicredit si mantiene sopra i minimi fatti segnare nella seconda metà di febbraio e tra 3,8 e i 3,74 euro c'è un'ampia area di consolidamento. Sono gli ultimi livelli prima di ulteriori cedimenti verso i 3,45/3,4 euro, andando a rivedere i 3,11 euro nella peggiore delle ipotesi. , Il recupero dei 3,8/3,82 andrebbe a ricreare le condizioni in primis per un ritorno in area 4,2 euro e nella migliore delle ipotesi per andare a rivedere i massimi visti nella prima decade di febbraio in area 4,5 euro. Anche ieri Finmeccanica si è mosso in controtendenza rispetto al mercato, estendendo il poderoso rally delle due sessioni precedenti. Quali indicazioni ci può fornire per questo titolo? Finmeccanica non era una causa persa prima e se anche non ha risolto i suoi problemi, di fatto ha creato una bella base di consolidamento tra i 3,35 e i 3,45 euro, da dove è decollato a febbraio. In seguito si è avuta una discesa, ma nelle ultime sedute si è avuta una ripartenza con forti volumi di scambio. Ora sarà fondamentale il superamento di area 4,25/4,5 euro, per poter innescare un segnale non solo di breve ma anche di medio periodo. Recuperare i 4,45 euro significherà rientrare nella fase laterale che il titolo aveva vissuto tra agosto e inizio novembre del 2011 e quindi andrebbe ad ampliare i margini di manovra verso i 5,5 euro. Ci sono altri titoli che meritano di essere seguiti in questa fase di mercato? Diamo un cenno a Mediaset che è sceso sotto i 2,15/2,1 euro e ora è necessario essere prudenti perchè il titolo sta mettendo nel mirino i minimi di novembre scorso. Massima attenzione sul recupero dei 2,15 che andrebbe a configurare un falso segnale. Gli indicatori di forza come l'RSI non sono così negativi, e il titolo aveva anche dato un cenno di miglioramento, ma l'andamento è peggiorato nelle ultime tre sedute. Sopra i 2,15 euro primo target sui 2,31/2,34 euro. Fonte: News
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