Piazza Affari non riesce a mantenere il ribasso entro limiti accettabili e il suo indice principale affonda perdendo oltre due punti percentuali, segno inequivocabile che la fiducia, tanto sbandierata, nei confronti del nostro Paese, se mai c'è stata, si è completamente dissolta. E così eccoci di nuovo con i nostri titoli bancari che subiscono tracolli impensabili fino a pochi giorni fa, Unicredit (-4,97%) è tornato in area 3,5 euro e Intesa (-4,73%) a 1.27 euro, ma i due nostri "giganti dai piedi di argilla" sono solo l'emblema della bandiera bianca che deve ammainare il nostro Paese. Il timore, ed è bene dirla tutta, è che le "cure" della Merkel, per i Paesi periferici, siano molto somiglianti alle procedure di eutanasia, forse è ancora presto per dirlo, ma meglio giocare d'anticipo, occorre gridare ad alta voce che l'Italia non intende fare la fine della Grecia. Se l'Ecofin invia (perché questo accade) rapporti "confidenziali" al Financial Times in cui si ipotizza che la recessione superiore alle attese renderà debole il piano di risanamento in atto nel nostro Paese e si renderà così necessaria una nuova manovra, ebbene, questa è eutanasia. Perché se non si capisce che una nuova manovra non farà altro che accrescere nuovamente la recessione in una spirale senza uscita, allora non si è capito nulla, le manovre suicide già deliberate dal governo Monti non sono ancora entrate in vigore che stanno già togliendo ossigeno alle famiglie italiane, potete immaginare cosa accadrà quando produrranno tutti i loro putridi effetti. L'Italia ha già dato molto ed ora non può dare di più. Basta! Per completare la debacle del settore bancario odierno riportiamo le altre performance: Banco Popolare (-6,75%), Banca Popolare di Milano (-6,60%), Bper (-3,77%), Mediobanca (-3,55%), Ubi Banca (-3,21%) e Banca MPS (-2,82%). , Ma non basta, altri due titoli "pesanti" per il nostro indice principale, hanno chiuso con ribassi consistenti, ci riferiamo a Generali (-3,03%) che termina sul minimo di giornata a 11,21 euro e Telecom Italia (-2,89%) il cui rialzo della vigilia è risultato quindi assolutamente effimero. Così il nostro Ftse Mib (-2,03%) è risultato di gran lunga il peggiore del Vecchio Continente, ma ormai cosa ci si attende è chiaro a tutti, o si fanno due monete differenti o meglio chiudere qui la deleteria e sciagurata scelta della moneta unica. C'è però qualche titolo che, nonostante tutto, ha terminato la giornata con un rialzo, ed è giusto rimarcarlo: Salvatore Ferragamo (+2,69%) che stabilisce anche il proprio record storico arrivando a quota 16,41 euro. Bene anche Autogrill (+2,36%) tornato sopra il livello degli 8 euro ed inviando un messaggio rassicurante al mercato. Non smette di stupire Luxottica (+0,77%) un record storico davvero esaltante per il leader mondiale dell'occhialeria. Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro Fonte: News
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