Val
Torniamo alla LIRA
Il Giappone ha la sovranità monetaria. Non sarà un problema per loro. Hanno gli strumenti per difendersi e reagire. Beati loro.
Salvo altri fattori fortemente esogeni ed incontrollabili.
Siamo piuttosto noi ignoranti italici appartenenti alla nEUROdeliri ad avere sicuramente molti problemi, a breve. Sicuramente.
Preoccupiamoci del nostro. Che non siamo ancora riusciti a risolverlo visto che tutti i politici attuali al governo sono europeisti convinti.
Senza dimenticare le imposte e tasse previste dal MEF in arrivo a pioggia un po' per tutti, specie per le fasce di reddito medio-basse.
Sembra che a tutelarci dai danni europei rimanga solo la Meloni. Sembra, al momento....
Il PIL Giapponese del IV trimestre 2019 segna una caduta praticamente verticale con un bel -1,6%, come potete vedere dal successivo grafico:
Il coronavirus Covid-19 però questa volta non c’entra proprio nulla perchè questo PIL si riferisce ad un periodo precedente,
in quanto il Covid-19 è divenuto di pubblico dominio a gennaio 2020. In questo caso il colpevole è Shinzo Abe.
Infatti a cadere verticalmente sono i consumi (-2,9%) e le spese delle aziende (-3,7%),
mentre la spesa pubblica è cresciuta ad un tasso inferiore (+0.,2% contro il +0,7% dell’anno precedente).
Insomma un bel disastro messo in luce dalle spese delle famiglie calate di un 11%.
Un bel disastro, e, tra l’altro, un bel disastro annunciato, perché ogni volta che il Giappone ha toccato l’IVA i consumatori,
per un paio di mesi, hanno dato dei bei tagli ai consumi, anche in modo irrazionale.
Shinzo Abe aveva parlato della necessità di raffreddare i consumi, di avere una spesa più responsabile,
di contenere il deficit pubblico e quindi ha avuto questa fantastica idea di aumentare l’IVA dal primo ottobre 2019,
dopo aver rinviato più volte questa decisione, ha applicato l’aumento del 2% dell’IVA, portandola al 10%.
Una mossa inutile, perché l’inflazione giapponese, nonostante l’iniezione continua di denaro da parte della Banca Centrale,
è rimasta al livello del 0,8%, ben lontana dal target del 2%, quindi c’era ben poco da raffreddare.
Molti consiglieri avevano proposto di dividere l’aumento, per renderlo meno sensibile,
ma ormai Abe aveva preso un impegno e quindi lo ha voluto portare a termine.
I risultati li vediamo sopra: i consumatori hanno smesso di comperare.
Ora, solitamente, il Giappone si riprende da queste batoste nell’arco di qualche mese, ma questa volta si inserisce la complicazione del Covid-19,
che ha colpito proprio il trimestre successivo, mandando al diavolo le reti logistiche dell’industria e diffondendo una giustificata paura nella popolazione.
Quindi difficilmente ci sarà una ripresa, e per veder tempi migliori bisognerà aspettare il secondo se non addirittura il terzo trimestre 2020, con le Olimpiadi di Tokio.
Sempre che queste si tengano…..
Salvo altri fattori fortemente esogeni ed incontrollabili.
Siamo piuttosto noi ignoranti italici appartenenti alla nEUROdeliri ad avere sicuramente molti problemi, a breve. Sicuramente.
Preoccupiamoci del nostro. Che non siamo ancora riusciti a risolverlo visto che tutti i politici attuali al governo sono europeisti convinti.
Senza dimenticare le imposte e tasse previste dal MEF in arrivo a pioggia un po' per tutti, specie per le fasce di reddito medio-basse.
Sembra che a tutelarci dai danni europei rimanga solo la Meloni. Sembra, al momento....
Il PIL Giapponese del IV trimestre 2019 segna una caduta praticamente verticale con un bel -1,6%, come potete vedere dal successivo grafico:
Il coronavirus Covid-19 però questa volta non c’entra proprio nulla perchè questo PIL si riferisce ad un periodo precedente,
in quanto il Covid-19 è divenuto di pubblico dominio a gennaio 2020. In questo caso il colpevole è Shinzo Abe.
Infatti a cadere verticalmente sono i consumi (-2,9%) e le spese delle aziende (-3,7%),
mentre la spesa pubblica è cresciuta ad un tasso inferiore (+0.,2% contro il +0,7% dell’anno precedente).
Insomma un bel disastro messo in luce dalle spese delle famiglie calate di un 11%.
Un bel disastro, e, tra l’altro, un bel disastro annunciato, perché ogni volta che il Giappone ha toccato l’IVA i consumatori,
per un paio di mesi, hanno dato dei bei tagli ai consumi, anche in modo irrazionale.
Shinzo Abe aveva parlato della necessità di raffreddare i consumi, di avere una spesa più responsabile,
di contenere il deficit pubblico e quindi ha avuto questa fantastica idea di aumentare l’IVA dal primo ottobre 2019,
dopo aver rinviato più volte questa decisione, ha applicato l’aumento del 2% dell’IVA, portandola al 10%.
Una mossa inutile, perché l’inflazione giapponese, nonostante l’iniezione continua di denaro da parte della Banca Centrale,
è rimasta al livello del 0,8%, ben lontana dal target del 2%, quindi c’era ben poco da raffreddare.
Molti consiglieri avevano proposto di dividere l’aumento, per renderlo meno sensibile,
ma ormai Abe aveva preso un impegno e quindi lo ha voluto portare a termine.
I risultati li vediamo sopra: i consumatori hanno smesso di comperare.
Ora, solitamente, il Giappone si riprende da queste batoste nell’arco di qualche mese, ma questa volta si inserisce la complicazione del Covid-19,
che ha colpito proprio il trimestre successivo, mandando al diavolo le reti logistiche dell’industria e diffondendo una giustificata paura nella popolazione.
Quindi difficilmente ci sarà una ripresa, e per veder tempi migliori bisognerà aspettare il secondo se non addirittura il terzo trimestre 2020, con le Olimpiadi di Tokio.
Sempre che queste si tengano…..