La Russia si sta preparando alla Terza Guerra Mondiale
giugno 06
12:452016
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by Informare per resistere 0 Comments
Analizziamo ciò che la Russia sta facendo in risposta alle crescenti minacce dell’Occidente. Prima di tutto ridefiniamo il contesto in cui la Russia si trova ad operare.
Ho appena postato un articolo
dove cerco di sfatare alcuni miti riguardanti la guerra moderna. A giudicare dai tanti commenti che ho ricevuto in risposta all’articolo, devo dire che i miti in questione sono vivi e vegeti e che, evidentemente, non sono riuscito a convincere molti lettori. Quello che mi propongo oggi è di analizzare ciò che la Russia sta facendo in risposta alle crescenti minacce dell’Occidente. Ma, prima di tutto, devo definire, o meglio ridefinire, il contesto in cui la Russia si trova ad operare. Cominciamo con il dare uno sguardo alla politica degli Anglo-Sionisti nei confronti della Russia.
Le azioni dell’Occidente
La prima della lista è, naturalmente, la conquista da parte della NATO di tutta l’Europa Orientale. Parlo di conquista perché questo è esattamente ciò che è, una conquista ottenuta secondo le regole di guerra del 21° secolo, che definisco come 80% di informazione, 15% economiche e 5% militari. Sì, lo so, la brava gente dell’Europa Orientale non aveva altro sogno che quello di farsi sottomettere da USA/NATO/UE/ecc…e allora? Chiunque abbia letto Sun-Tzu capirà immediatamente che questo profondo desiderio di essere “incorporati” nel “Borg” Anglo-Sionista, altro non è che il risultato di una mancanza di identità, di un profondo complesso di inferiorità, ed è perciò una resa ottenuta senza ricorso ai mezzi militari. Alla fine della fiera, non fa alcuna differenza quello che la gente del posto pensa di ottenere, ora sono tutti sudditi dell’Impero e le loro nazioni sono diventate colonie più o meno irrilevanti ai confini dell’Impero Anglo-Sionista. Come sempre, le elites compradore locali sono tutte orgogliose per il fatto di essere state accettate (o almeno così pensano) da pari a pari dai loro nuovi padroni (pensate a Poroshenko, Tusk o Grybauskaite) e la cosa dà loro il coraggio di abbaiare a Mosca stando dentro il recinto della NATO. Buon per loro.
In secondo luogo c’è la completa colonizzazione dell’Europa Occidentale da parte dell’Impero. Mentre la NATO avanzava a oriente, gli Stati Uniti prendevano sempre più il controllo dell’Europa Occidentale, che attualmente è governata da quelli che l’ex sindaco di Londra una volta definì come “
grandi gelatine servili, protoplasmatiche e invertebrate“, anonimi burocrati come Francois Hollande o Angela Merkel.
Terzo, l’Impero ha dato il suo totale appoggio a creature semi-demoniache che vanno da al-Khattab a Nadezhda Savchenko. La politica occidentale è semplice e cristallina fino all’estremo: se sei anti-russo, ti sosteniamo. Il miglior esempio di questa politica è dato dalla campagna di demonizzazione di Putin e della Russia, che, secondo me, è peggiore e molto più isterica di quelle che si vedevano durante la Guerra Fredda.
Quarto, l’Occidente ha fatto un certo numero di mosse che, dal punto di vista militare, sono molto pericolose, compreso il dispiegamento nell’Europa Orientale dei primi elementi di un sistema anti-missile, l’invio di diversi reparti di forze di reazione rapida, lo schieramento di alcune unità corazzate, ecc. La NATO dispone ora di posti-comando avanzati che possono essere usati per sostenere l’azione di una forza di reazione rapida.
Che cosa comporta tutto questo?
Fino ad ora, in realtà non molto. Certo, la mossa della NATO di spingersi fin sul confine della Russia è assai provocatoria, ma sopratutto in termini politici. In termini esclusivamente militari, questa non solo è una cattiva idea (vedere lo stereotipo n°6
qui), ma la dimensione del contingente attualmente in loco è veramente minuscola: il sistema ABM dislocato fino ad ora può sperare, al meglio, di intercettare qualche missile (10-20, a seconda delle ipotesi) e per quanto riguarda le forze convenzionali, queste sono a livello di battaglione (circa 600 uomini, più le unità di supporto). Per cui, in questo momento, non c’è assolutamente nessun pericolo militare per la Russia.
E allora, perché i Russi sono così palesemente arrabbiati?
Perchè le attuali mosse USA/NATO potrebbero benissimo essere i primi passi di una preparazione su ampia scala che, con il tempo, potrebbe diventare un pericolo reale per la Russia.
Inoltre, il tipo di retorica che arriva ora dall’Occidente non è solo militaristico e russofobo, molto spesso è addirittura messianico. L’ultima volta che l’Occidente ha avuto un sussulto della sua millenaria “sindrome messianica” la Russia ha perso 20 (o 30) milioni di persone. Per cui i Russi possono essere scusati se fanno molta attenzione a quello che attualmente dice di loro la propaganda anglo-sionista.
I Russi sono sopratutto costernati dalla ricolonizzazione dell’Europa Occidentale. Sono lontani i giorni in cui persone come Charles de Gaulle, Helmut Schmidt o Francois Mitterand avevano nelle mani il futuro dell’Europa. Nonostante tutti i loro errori, questi uomini erano almeno dei veri patrioti e non degli amministratori di colonie americane. La “perdita” dell’Europa Occidentale è per i Russi molto più preoccupante del fatto che le ex colonie sovietiche dell’Europa Orientale sono ora sotto l’amministrazione coloniale americana. Come mai?
Guardiamolo dal punto di vista russo.
Tutti i Russi si rendono conto che la potenza americana è in declino, e che il dollaro, prima o poi, gradualmente o all’improvviso, perderà il suo ruolo di riserva principale e di valuta di scambio mondiale (questo processo è già iniziato). In parole povere, a meno che gli Stati Uniti non trovino un modo per cambiare drasticamente l’attuale dinamica internazionale, l’Impero Anglo-Sionista è destinato a collassare. I Russi credono che ciò che gli Americani stanno facendo sia, nella migliore delle ipotesi, usare le tensioni con la Russia per rivitalizzare una sonnolenta Guerra Fredda 2.0 e, al peggio, iniziarne una reale in Europa.
Così abbiamo un Impero in declino che ha disperatamente bisogno di una grossa crisi, un’Europa Occidentale senza spina dorsale, incapace di fare i suoi stessi interessi, un’Europa Orientale sottomessa, che non chiede altro che diventare un campo di battaglia fra Est e Ovest, e una retorica messianica, rabbiosamente russofoba che fa da sfondo all’aumento della mobilitazione militare sul confine russo.
C’è qualcuno di realmente sorpreso dal fatto che i Russi prendano tutto ciò molto, molto seriamente anche se, per ora, la minaccia militare è praticamente inesistente?
La reazione russa
Esaminiamo ora la reazione russa alla posizione dell’Impero.
In primo luogo, i Russi vogliono togliere agli Americani ogni illusione sul fatto che una guerra totale in Europa sarebbe come la Seconda Guerra Mondiale, con il territorio degli Stati Uniti attaccato in maniera solo minima e quasi simbolica dal nemico. Dal momento che una guerra totale in Europa metterebbe in serio pericolo la stessa esistenza dello stato e della nazione russa, i Russi stanno prendendo tutte le misure per essere sicuri che, in un simile scenario, gli Americani paghino un prezzo altissimo per un attacco del genere.
In secondo luogo, i Russi stanno evidentemente pensando che un attacco di tipo convenzionale da parte dell’Occidente potrebbe verificarsi in un prossimo futuro. Stanno perciò prendendo tutte le misure necessarie per controbattere una minaccia convenzionale.
Terzo, dal momento che gli Stati Uniti sembrano fortemente determinati a dispiegare i sistemi anti missili balistici non solo in Europa, ma anche in Estremo Oriente, i Russi stanno prendendo le misure necessarie sia per annientare che per bypassare tali sistemi.
Lo sforzo russo è vasto e complesso e copre quasi tutti gli aspetti della pianificazione militare, ma ci sono quattro esempi che, secondo me, illustrano al meglio la determinazione russa affinché non si verifichi nuovamente un 22 giugno 1941:
* La ricostituzione della Prima Armata Corazzata della Guardia (in corso)
* Il dispiegamento del sistema missilistico tattico-operativo Iskander-M (fatto)
* Il dispiegamento del sistema ICBM Sarmat (in corso)
* Il dispiegamento del siluro strategico Status-6 (in corso)
La ricostituzione della Prima Armata Corazzata della Guardia
È difficile da credere, ma il fatto è che fra il 1991 e il 2016, di grosse formazioni (a livello di divisione e oltre), nel suo Distretto Militare Occidentale, la Russia non ne ha avuta neanche una. Un po’ di brigate, reggimenti e battaglioni che costituivano un'”armata” solo di nome. In parole povere, la Russia di certo non credeva che una minaccia militare di tipo convenzionale potesse arrivare da occidente e perciò non aveva ritenuto opportuno dispiegare una forza militare significativa per difendersi da un pericolo inesistente. Per inciso, tutto questo vi dice quanto c’è da sapere sui piani russi per invadere l’Ucraina, la Polonia o gli Stati Baltici: tutte stupidaggini. Ma ora le cose sono radicalmente cambiate.
La Russia ha ufficialmente annunciato la ricostituzione della Prima Armata Corazzata della Guardia (1TGA) (
una formazione dalla storia prestigiosa e ricca di simbolismi). Questa Armata Corazzata della Guardia comprenderà ora la 4° Divisione Corazzata della Guardia “Kantemirov”, la 2° Divisione della Guardia di Fanteria Motorizzata “Taman”, la 6° Brigata Corazzata, la 27° Brigata della Guardia di Fanteria Motorizzata “Sebastopoli” e molte unità di supporto. Il Quartier Generale dell’Armata sarà dislocato a Odinstovo, nei sobborghi di Mosca. Attualmente l’Armata dispone, come carri armati pesanti, dei T-72B3 e dei T-80, ma questi verranno sostituiti dai moderni e rivoluzionari
T-14 Armata, mentre gli attuali veicoli corazzati da supporto fanteria e trasporto truppa saranno rimpiazzati dai nuovi
APC e
IFV. Dal cielo, queste unità corazzate saranno protette e sostenute dagli elicotteri da attacco Mi-28 e Ka-52. Non fatevi ingannare, questa sarà una forza enorme, esattamente quello che ci vuole per sfondare le difese di un nemico in attacco (tra l’altro, la 1TGA era presente alla battaglia di Kursk). Sono abbastanza sicuro che quando la 1TGA sarà pronta e organizzata costituirà la più potente formazione corazzata fra l’Atlantico e gli Urali, sopratutto in termini qualitativi. Se lo stato di tensione attuale dovesse continuare o anche peggiorare, i Russi potrebbero anche potenziare la 1TGA, trasformandola in una “Armata d’assalto” da 21° secolo, con maggiore mobilità e specializzata nel penetrare in profondità nelle difese nemiche.
Il dispiegamento del sistema missilistico tattico-operativo Iskander-M
Il nuovo sistema missilistico tattico-operativo Iskander-M è un’arma formidabile sotto tutti gli aspetti. Anche se tecnicamente è un missile tattico a corto raggio (sotto i 1000 km., l’Iskander-M ha una portata ufficiale di 500 km.), il sistema può lanciare anche il missile R-500, che ha la possibilità di colpire in un range operativo definito intermedio (oltre i 1000 km., l’R-500 ha un raggio d’azione di 2000 km.). È estremamente preciso, ha avanzate capacità anti-ABM, vola a velocità supersonica e praticamente non è possibile localizzarlo da terra (vedere
qui per maggiori dettagli). Questo sarà il missile destinato a distruggere tutte le unità e i mezzi che Stati Uniti e NATO hanno dislocato in posizione avanzata nell’Europa dell’Est e, se necessario, a spianare la strada alla 1TGA.
Il dispiegamento del sistema ICBM Sarmat
Nè l’1TGA, né il missile Iskander-M costituiscono in alcun modo una minaccia per il territorio americano. La Russia ha perciò bisogno di un qualche tipo di arma che faccia veramente paura al Pentagono e alla Casa Bianca, così come la faceva il famoso RS-36 Voevoda (“Satan” nella classificazione americana) durante la Guerra Fredda. L’SS-18, il più potente ICBM mai realizzato era abbastanza spaventoso. L’RS-28 “Sarmat” (
SS-X-30 nella classificazione NATO) porta il terrore ad un livello completamente nuovo.
Il Sarmat è assolutamente stupefacente.
È in grado di trasportare 10-15 testate
MIRVed, che vengono immesse in una traiettoria “depressa” (sub-orbitale) e che rimangono manovrabili anche a velocità supersoniche. Il missile non è costretto ad usare la tipica traiettoria polare, e può raggiungere qualsiasi bersaglio, ovunque sulla Terra, con qualsiasi traiettoria. Tutti questi elementi combinati rendono il Sarmat stesso e le sue testate completamente impossibili da intercettare.
Il Sarmat è anche in grado di trasportare testate convenzionali supersoniche lu-71, in grado di effettuare “bombardamenti cinetici”, che potrebbero essere utilizzati, in un conflitto non nucleare, per colpire obbiettivi nemici fortificati. Questo è reso possibile dalla stupefacente precisione delle testate del Sarmat che, grazie ad una recente indiscrezione russa, sappiamo avere una probabilità di errore circolare di 10 m. (vedere lo screenshot)
.
I silos dei Sarmat saranno protetti da “misure di protezione attiva” uniche nel loro genere, comprendenti 100 cannoncini in grado di sparare una “nuvola di metallo” di 40.000 proiettili da 30 mm. fino ad una altitudine di 6.000 m. I Russi stanno pensando di proteggere il Sarmat con il loro nuovo sistema di difesa aerea S-500. Infine, il tempo di preparazione al lancio del Sarmat sarà di meno di un minuto, grazie ad un sistema di lancio altamente automatizzato. Tutto questo significa che il missile Sarmat sarà invulnerabile nel proprio silo, durante il volo e nella fase di rientro nella parte bassa dell’atmosfera.
È interessante notare che, mentre gli Stati Uniti hanno fatto un gran parlare del loro sistema
Prompt Global Strike, ancora sulla carta, i Russi hanno già cominciato a dispiegare la loro propria versione di questo progetto.
Il dispiegamento del siluro strategico Status-6
Ricordate la “soffiata”, accuratamente preparata, nel novembre dello scorso anno, quando i Russi
“inavvertitamente” avevano mostrato un super segretissimo siluro strategico al telegiornale della sera? Ecco la famosa diapositiva:
Quello che si vede qui è un “veicolo sottomarino autonomo”, con avanzate capacità di navigazione, ma che può anche essere comandato a distanza e guidato attraverso un apposito modulo di comando. Questo veicolo può immergersi fino alla profondità di 1.000 m., viaggia ad una velocità di 185 km./h e ha un range operativo di 10.000 km. Viene trasportato da un sottomarino opportunamente modificato.
Il sistema Status-6 può essere utilizzato per colpire i gruppi da battaglia delle portaerei, le basi della Marina Americana (specialmente le basi SSBN) e, nella sua configurazione più terribile, può essere usato per trasportare
bombe al cobalto ad alta radioattività, capaci di contaminare enormi estensioni di territorio. Il sistema di attacco Status-6 sarebbe una nuova versione del siluro T-15, lunga 24 m., larga 1,5 m., pesante 40 tonnellate e in grado di trasportare testate nucleari da 100 megatoni, il doppio del più potente ordigno atomico mai fatto detonare (la bomba sovietica “
Zar“, 57 megatoni). Quella di Hiroshima era solo 15 kilotoni.
Tenete a mente che la maggior parte delle città e dei centri industriali americani sono lungo le coste, cosa che li rende estremamente vulnerabili ad attacchi effettuati con siluri, sia che si tratti della “
Bomba Tzunami“, proposta da Sakharov o del sistema Status-6. E, proprio come nel caso dell’Iskander-M o dell’ICBM Sarmat, la profondità e la velocità del siluro Status-6 lo renderebbero praticamente immune da ogni intercettazione.
Valutazione
In tutto quanto ho appena detto non c’è nulla di veramente nuovo e i comandanti militari americani lo hanno sempre saputo. Tutti i sistemi anti missili balistici degli Stati Uniti sono sempre stati sopratutto una truffa finanziaria, dalle “Guerre Stellari” di Reagan, agli “ABM anti-Iran” di Obama. C’è poi da dire che ogni sistema ABM è suscettibile di “saturazione locale”; se c’è un certo numero x di missili ABM che protegge uno spazio di lunghezza y da un numero x di missili, tutto quello che bisogna fare è saturare solo un settore dello spazio y con un gran numero di missili, veri o finti, lanciandoli tutti insieme su un piccolo settore dello spazio y protetto dagli ABM. E ci sono moltissime altre misure che la Russia potrebbe prendere. Potrebbero dislocare un unico sottomarino con capacità SLBM nel lago Baikal, rendendolo praticamente invulnerabile. In Russia ci sono già delle discussioni su questo progetto. Un’altra opzione molto valida potrebbe essere quella di riattivare il sistema
ICBM mobile su rotaia “BzhRK“. Buona fortuna se riuscite a trovarli nell’immensa rete ferroviaria russa. Infatti i Russi dispongono di moltissime contromisure efficaci ed economiche. Volete che ve illustri un’altra?
Certo!
Prendete il missile da crociera
Kalibr, visto recentemente nella guerra in Siria. Lo sapevate che può essere lanciato da un comunissimo container commerciale, come quelli che si vedono sui camion, sui treni o sulle navi? Guardate questo bellissimo video che lo spiega: