IO AVREI DIRITTO AL REDDITO DI CITTADINANSIA

DANY1969

Forumer storico
:confused::d:
Buona settimana a tutti :)
Oggi Vi propongo il Tibet - Thang La :)

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Ebbasta ai soliti sinistronzi. A voi nessuno ha mai firmato una petizione. Il vento è girato. Fatevene una ragione.

"Ieri sui miei social ho pubblicato questa foto. La foto di due agenti di polizia che con un atto di generosità e coraggio
nelle Marche hanno voluto sottoscrivere la raccolta firme a sostegno del Ministro dell'Interno Salvini.
Poche ore dopo l'ho cancellata per ragioni di privacy e per rispetto a quei due ragazzi,
sapendo che c'era il rischio che venisse strumentalizzata da chi non vede l'ora di infangare
il lavoro delle nostre Forze dell'Ordine. Cosa che è prontamente avvenuta.
Eppure quando i colleghi e le colleghe di quei due agenti vengono insultati o malmenati da spacciatori,
clandestini, criminali o dai centri sociali nessuno muove un dito per esprimere indignazione...
Basta! Io rivendico la vicinanza della Lega e del Ministro Salvini agli uomini e alle donne delle Forze dell'Ordine,
che ogni giorno rischiano la vita per garantire la nostra sicurezza; ed è solo motivo di orgoglio
vedere che quella stima è ricambiata, vedere che gli agenti si mobilitano per un Ministro
che finalmente garantisce la loro sicurezza e la possibilità di svolgere nel migliore dei modi il loro lavoro.
Sono stanco di chi cerca sempre di gettare fango verso una divisa.
Quei due ragazzi hanno voluto manifestare la libertà di esprimere la loro opinione e la Lega e Matteo Salvini li tuteleranno in ogni sede.
Facciamo sentire anche a loro il nostro sostegno!"
 
Cosa dire. Un milione di euro. 2 miliardi. Ti vorrei vedere contadino ......
e convivere con orsi, lupi, cervi e cinghiali. Quanto bla bla bla

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa sta con i lupi
. “L’ho sempre detto e lo ripeto: lupi e orsi non si uccidono”,
così con un post sul proprio profilo Facebook il ministro, di ritorno dal Trentino-Alto Adige,
dove ha incontrato i presidenti delle province autonome di Trento e Bolzano, Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher.

L’ex generale ha spiegato di aver condiviso il Piano Lupo, che prevede 23 punti,
“per gestire la convivenza e mitigarne gli effetti senza abbattimenti. Non è un mistero che abbiamo posizioni lontane ma non per questo inconciliabili.
Dopo questa mia visita in Trentino-Alto Adige depositerò alla conferenza permanente Stato-regioni il Piano Lupo, completato con il prezioso supporto dell’Ispra”.

Nessun abbattimento, quindi, ma un percorso di convivenza con gli animali.
Il piano, ha spiegato il ministro, prevede un milione di euro “per mettere in campo azioni sperimentali di mitigazione specifiche per i territori”.

L’attenzione per lupi e orsi, però, va accompagnata alla convivenza con le attività umane:
“Quello che va bene in una valle può non essere adeguato per un’altra”,
ha aggiunto, spiegando che il piano va calato “nelle realtà locali, per ascoltare le esigenze degli agricoltori“.
 
Mi sembra di riascoltare quel nostro assessore comunale, che a fronte della crescita esponenziale dei ratti
"ho intenzione di procedere con azioni di sterilizzazione dei ratti femmina".........li trova lui i ratti...femmina.
 
A proposito di posti di lavoro....persi.
Qui avevamo l'Acciaieria e Ferriera del Caleotto.
50 anni fa. Cosa fosse lo dice la ragione sociale. E poi l'Arlenico - azienda collegata - in totale 2200 dipendenti.
Avete letto bene. DUEMILADUECENTO. Oggi ne rimangono meno di un centinaio
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Il Bar Caffè Castagna sul Caldone ricordava il lungo periodo passato a fianco del fiorente Caleotto,
quando le maestranze toccavano i 1.300 dipendenti ed il bar era il ritrovo di tanti lavoratori al termine dei vari turni o per il pranzo di mezzogiorno.
La collocazione del bar è singolare, nell’angolo del fiume quasi schiacciato un tempo dalla vecchia ferriera,
che ora ha visto cancellate le robuste mura perimetrali del complesso industriale per far posto al nuovo moderno centro multifunzionale.

Il bar sul Caldone era detto “del grigio-verde”, la grappa di menta che placava la sete del dopo turno, al termine di ore di lavoro faticoso e rese torride dal forno.
C’era il grigio-verde, “la mandorlata – ricordava Angelo Bonacina, al Caleotto dal 1947 al 1981, membro della commissione interna –
il lavoro del forno provocava caldo e sete; si beveva tanto anche durante il lavoro stesso, acqua zuccherata con polvere di aranciata, di limonata.
Poi, all’uscita, c’era quasi sempre un bicchiere di qualcosa d’altro.
Prima di fare la mensa aziendale interna il bar era anche il ristoro di mezzogiorno.
C’era il mangiare veloce dei panini con pancetta, ma anche una colazione più abbondante, con ottimi stufati”.

I lavoratori del Caleotto portavano da casa la “schiscetta”, pentolino con maniglia a pressione, che conteneva tortellini, spaghetti, pasta.

Venivano fatti riscaldare sulle “lingotterie”, gli stampi dove colava l’acciaio.

Il bar ha provato ad avere negli anni della maggiore occupazione ottanta/novanta posti a mezzogiorno.
Era comodissimo per i lavoratori del Caleotto, trovandosi proprio a due passi dalla ferriera.
Ma nello spazio del tempo libero, fra turni diversi di lavoratori, il bar diveniva tranquillo e solitario, sull’onda del vecchio Caldone,
che lambiva i muri perimetrali di sostegno e che appariva spumeggiante, quasi furioso, nei giorni di piena, dopo intense precipitazioni.

E se c’era il juke-box, si poteva schiacciare il bottone per un ritornello molto popolare e sentimentale:
“Per sentire una canzone con te ti porterò in un vecchio e piccolo caffè”.
 
Vai pure. Tanto non dovrai lavorare. Ti abbiamo pagato tutto .....

Una sola frase: «Sto pensando di espatriare»

Sentirsi tirare in ballo per il suo stipendio stratosferico deve averlo sfinito, poverino.
Da quando lo si è toccato sul portafogli, tra il serio e il faceto e frasi a mezza bocca,
l’idea che il suo tempo in Rai fosse alla fine era trapelato in questi mesi
in cui ha cominciato ad indossare i panni della vittima, del martire, del perseguitato politico.

Non si sa bene se sia stato uno sfogo o il risultato di una scelta meditata, fatto sta che sul suo programma circolano voci disparate da tempo:
dall’espatrio in un’altra rete, al trasloco in un un’altra fascia.

Il conduttore per la prima volta non si è sentito più coccolato e protetto. L’atmosfera è tesa.
Anche la direttrice, Teresa De Santis, ha più volte richiamato il conduttore.
 
Un primo corpo umano è stato individuato oggi fra i rottami del piccolo aereo da turismo
inabissatosi nei giorni scorsi nella Manica con a bordo il calciatore argentino Emiliano Sala
(in via di trasferimento dal Nantes al Cardiff City) e il pilota David Ibbotson.

Lo riferisce l'Air Accident Investigation Branch dell'isola di Guernsey.

Ieri era stato annunciato il ritrovamento del relitto del Piper da parte del team di soccorritori privato
incaricato di proseguire le ricerche dalla famiglia Sala grazie a una colletta.
 
I casi di meningoencefalite da zecche sono in forte aumento in Svizzera
e nel 2018 hanno raggiunto un livello record di 377 casi dichiarati.
Per questo motivo l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP)
ha esteso la zona nella quale la vaccinazione è raccomandata:
ora tutta la Svizzera è interessata, ad eccezione di Ginevra e Ticino.

La vaccinazione è consigliata per coloro che si espongono a questi insetti svolgendo attività all'aperto, in particolare nei boschi.
Naturalmente, precisa l'UFSP, l'immunizzazione è raccomandata anche per ticinesi e ginevrini che si espongono alle zecche in altri cantoni.

L'Ufficio federale sottolinea poi l'importanza di farsi vaccinare poiché non esistono trattamenti per questa malattia.

La meningoencefalite da zecca può colpire il sistema nervoso centrale e comportare gravi complicazioni come la paralisi delle braccia,
delle gambe o dei nervi del viso che talvolta persistono per mesi. In alcuni casi può avere esito letale.

L'inverno è il momento migliore per farsi vaccinare, perché così si è protetti quando torna la bella stagione,
quando le zecche sono più attive (da aprile a ottobre). Dopo aver ricevuto le tre dosi di base, la protezione dura dieci anni.
Il vaccino è raccomandato sia per gli adulti sia per i bambini, generalmente a partire dai sei anni.

Da notare che le zecche trasmettono un'altra malattia contro la quale il vaccino non protegge: la borreliosi
(la cui zona a rischio si estende su tutto il territorio nazionale, Ticino e Ginevra compresi, ndr).
Di conseguenza è necessario evitare qualsiasi puntura anche se si è vaccinati.
A tale scopo si raccomanda di indossare pantaloni lunghi e scarpe chiuse.

Sono consigliati anche gli spray repellenti.
Dopo un'attività a rischio di puntura, specialmente nei boschi, occorre ispezionare minuziosamente il corpo per verificare la presenza di zecche.

In caso di puntura occorre rimuovere il prima possibile la zecca che si è fissata sulla pelle, poi disinfettare l'area e annotare la data della puntura.
Se nei giorni e nelle settimane seguenti compaiono sintomi come febbre, mal di testa, arrossamento, dolori articolari, è necessario consultare un medico.
 
Le zecche, e in particolar modo Ixodes ricinus e Ixodes persulcatus, operano sia come vettori che come serbatoi.

Anche le zecche del genere Dermacentor (zecca del cane) ed Haemaphysalis possono trasmettere l’infezione.

Il virus trasmesso dalle zecche infetta diversi animali, selvatici o domestici, fra cui roditori, caprioli, ovini, caprini
che contribuiscono al mantenimento del ciclo di trasmissione dell’infezione.
Gli uccelli, molto probabilmente, contribuiscono a trasportare passivamente zecche infette anche a notevole distanza durante le loro migrazioni.

Dopo il morso di zecca infetta nell’uomo, nel 70% dei casi circa, si manifesta un’infezione senza o con sintomi poco rilevanti, che può passare inosservata.

Nel restante 30% dei casi, dopo 3-28 giorni dal morso di zecca si ha una prima fase con sintomi similinfluenzali
come febbre alta, mal di testa importante, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni per 2-4 giorni.
Poi la temperatura scende e in genere non ci sono ulteriori conseguenze.
Nel 10-20 per cento di questi casi, dopo un intervallo senza disturbi di 8-20 giorni,
inizia una seconda fase caratterizzata da disturbi del sistema nervoso centrale (encefalite, paralisi flaccida a esito mortale nell’1% dei casi).
Nei bambini e nei soggetti più giovani la Tbe mostra generalmente un decorso più mite, con progressivo aumento della severità al progredire dell’età.

Profilassi specifica
Il vaccino contro la Tbe, da tempo in uso in molti Paesi dell’Europa centrale e settentrionale,
è stato registrato anche in Italia con procedura di mutuo riconoscimento comunitario.
Il vaccino è entrato in commercio nel nostro Paese all’inizio del 2006.
Il ciclo vaccinale di base prevede la somministrazione di tre dosi (all’età di 0, 1-3 mesi, 9-12 mesi)
con richiami a cadenza triennale, per via intramuscolare, preferibilmente nella regione deltoidea.
 

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