Infrastrutture, da Lombardia stimolo a nuove idee finanza e ipo
giovedì, 3 agosto 2006
MILANO, 3 agosto (Reuters) - Il dibattito attuale sullo sviluppo delle infrastrutture in Lombardia potrebbe, tra le molte valenze, anche scaturire in una spinta all'innovazione finanziaria e propiziare il lancio di nuove ipo. Con effetti visibili già nei prossimi mesi se, ad esempio, sarà sbloccato il piano portato avanti dalla Provincia di Milano sulla Serravalle e le altre reti stradali di cui è compartecipe.
I movimenti che, prendendo il via da Milano e dalle strade potrebbero allargarsi ad altri ambiti locali - come aeroporti e ferrovie - e all'intero territorio nazionale, includono la nascita di soggetti finanziatori nuovi per l'Italia.
Questi soggetti, a capitale misto in modo simile alle public authority Usa, sono quelli cui spetterebbe realizzare e gestire le infrastrutture.
La loro esistenza concilia la mancanza di fondi governativi per le grandi opere e il desiderio di autonomia decisionale degli enti locali. Nello stesso tempo non potrà che piacere a fondazioni bancarie, fondi di private equity e altri investitori molto liquidi sempre alla ricerca di nuovi impieghi, che a loro volta saranno interessati anche realizzare investimenti attraverso lo sbocco della Borsa.
ASAM IN BORSA CON IN PANCIA UNA SERRAVALLE RAFFORZATA
Un ruolo di pioniere in Lombardia se lo sta ritagliando la Provincia di Milano. Inizialmente partito dalla conquista del 52,9% di Milano Serravalle - concessionaria del tratto lombardo della A7 e delle tre tangenziali milanesi -, l'ente guidato da Filippo Penati ha trasformato l'idea di quotazione della società nel potenziamento di una holding, Asam, destinata a raccogliere anche le altre partecipazioni in infrastrutture.
Il processo, che terminerà fra settembre e ottobre, farà partire, nelle intenzioni della Provincia, il percorso della Borsa, con il coinvolgimento di investitori istituzionali.
Asam si presenterà a Piazza Affari con in pancia partecipazioni per un valore di libro di poco meno di 109 milioni di euro, ma, in effetti, un valore reale di circa un miliardo.
L'amministratore delegato di Serravalle, Massimo Di Marco, ha detto che il suo gruppo è "pronto a salire al 100% del capitale di Pedemontana", rilevando il 50% dell'importante snodo lombardo in mano ad Autostrade (AUTS.MI: Quotazione, Profilo).
L'AD parlava il 29 luglio scorso, in occasione dell'incontro fra gli enti lombardi e il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, che in quella sede si è dimostrato favorevole a novità che si tradurrebbero, tra l'altro, in una riduzione del contributo pubblico sulla realizzazione dell'opera.
Il "tavolo" ha sancito che la realizzazione di Pedemontana è prioritaria e che il governo concentrerà su questa opera, e sulla tangenziale esterna (Tem), le risorse destinate alle grandi opere lombarde. E per gli eventuali futuri investitori in Asam una Serravalle al 100% di Pedemontana, e con una partecipazione maggiore dell'attuale 32% in Tem (altro progetto di Penati) potrebbe essere più attraente.
CDP E PRIVATE EQUITY IN CAMPO, NEL MIRINO ANCHE SEA
Dentro Asam ci sarà anche la partecipazione della Provincia in Sea (14,56%). Abbandonata l'idea di quotazione, il Comune di Milano, che detiene l'84,56%, ha tentato nella passata legislatura di vendere il 33% della società che gestisce gli aeroporti milanesi. Ma l'asta, il 28 marzo scorso, andò deserta.
Un'unità di intenti fra il nuovo sindaco di Milano, Letizia Moratti, e Penati - che paiono propensi a collaborare - potrebbe aprire a Sea un futuro non dissimile da Asam: ingresso nel capitale di investitori istituzionali e successiva quotazione.
Potenziali compratori, sempre quelli interessati alle infrastrutture autostradali: banche (soprattutto Banca Intesa (BIN.MI: Quotazione, Profilo)) e assicurazioni, la Cassa Depositi e Prestiti, che ha dato vita a una Sgr dedicata insieme alle fondazioni bancarie, e i fondi di private equity.
Claudio Sposito ha creato una struttura apposita, Clessidra Infrastrutture Sgr, che punta a una dotazione di un miliardo.
E' probabile che altri gruppi di private equity si faranno avanti. Anche giganti come Goldman Sachs (GS.N: Quotazione, Profilo), per esempio, attivissima sulla infrastrutture di tutto il mondo e che già aveva manifestato interesse per Sea e per la britannica BAA (BAA.L: Quotazione, Profilo), perdendo la corsa.
Avances a Sea potrebbero giungere anche da Gemina (GEMI.MI: Quotazione, Profilo), come dichiarato in passato da Pier Giorgio Romiti, e dall'australiana Macquarie Airports (MAP.AX: Quotazione, Profilo), che controlla il 44,68% di Aeroporti di Roma, mentre il 51,08% fa capo a Gemina tramite Leonardo.
Il business delle infrastrutture è attraente anche per investitori di taglia medio-piccola, interessati al rendimento certo garantito dalle concessioni autostradali.
La 2g Investimenti di Giuliano e Guglielmo Tabacchi, per esempio, ha rilevato un terzo del 20,30% dell'autostrada Brescia Padova (Serenissima) che era in mano all'imprenditore bresciano Rino Mario Gambari. Lo stesso Gambari ha messo sul piatto una trentina di milioni per comprare il 2,45% della Serenissima messo all'asta dalla Provincia di Bergamo.
La vendita si concretizzerà dopo l'estate e non è escluso che in corsa si mettano 2g e la Serravalle, che ha comprato dalla Provincia di Milano per 70 milioni il 5,25% della Serenissima.