Con 86 mila studenti italiani che frequentano le scuole all'estero direi che lo stiamo già facendo.
Risaliamo a bomba, prendiamo una normale famiglia italiana, quella classica nazionalpopolare, da xyz generazioni. Con un figlioletto che deve andare alle scuole elementari.
E più si sale nella scala dell'insegnamento e più l'effetto è visibile.
Cosa pensa la famigliola nazionalpopolare che va in chiesa, vota PD per avere almeno uno stipendio fisso statale garantito, ed ha la tessera della COOP per la spesa ? Lo mando nella scuola A, dove sono tutti italiani o lo mando nella scuola B, eterogenea ?
Lo mandano nella scuola A, per il solo motivo che in quella eterogenea gli insegnanti, dovendo cercare un livello medio soddisfacente per l'uniformità dei pargoli, tenderà a ritardare l'apprendimento degli italici in favore dell'apprendimento, già principalmente linguistico, dei non italici. I quali, da piccole pesti, sbiascicheranno qualche sputo di italiano in classe, ritardando lo sviluppo degli autoctoni, per poi tornare a casa e parlare la lingua del contesto familiare, che sarà ostrogoto rispetto all'italiano. Ed il giorno dopo l'insegnante deve ripartire da zero, su forza bimbi eterogenei, cosa viene dopo la A ? labbì, poi laccì, per colpa della peste eterogena che di giorno fa e di notte disfa.
La famigliola cattonazionalpopolarepiddinacooperativista, fa bene a mandare l'erede autoctono nella scuola A. Sarà un pò paracula, anzi molto, ma fa bene.