Journal to portfolio afterlife

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Russia is expected to name the bank for mutual settlements in rupees within two weeks
 
Come sempre si dimentica il dettaglio più importante, cioè chi pagherebbe gli intereressi sul finanziamento? Immagino sappiate già la risposta.
Come impostare un modello alternativo sulle orme di quello inglese?
La struttura sarebbe tutto sommata semplice: il fondo sarebbe garantito dallo Stato e alimentato da risorse fornite da banche commerciali. Queste investirebbero denaro direttamente presso tale fondo statale. I fornitori di energia potrebbero quindi attingere dal fondo medesimo per congelare le fatture dei clienti al limite di prezzo stabilito, dopo un periodo di tempo prestabilito. La dimensione del fondo dovrà essere rapportata a questo ammontare e dovrebbe dipendere dalla durata annuale o pluriennale dello stesso. Orientativamente tra i 30 e i 40 miliardi di euro. Il price cap che si andrà a fissare inciderà, per differenza, sulla dimensione stessa del fondo.

E il debito su chi ricadrebbe?
Il debito accumulato dai fornitori verrebbe ripagato dai consumatori in modo più graduale, diluito in un periodo di 10-15 anni, una volta passato il periodo d’emergenza. Ciò proteggerebbe i consumatori da un immediato aumento dei prezzi, impedendo al contempo fallimenti da parte dei fornitori.
 

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