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Lo 0,1 per cento più ricco ha visto raddoppiare la sua ricchezza netta media reale facendo raddoppiare anche la sua quota della ricchezza totale, dal 5,5 al 9,3 per cento. Al contrario, il 50 per cento più povero controllava l'11,7 della ricchezza totale nel 1995 ed è passato al 3,5 nel 2016. Ciò corrisponde a un calo dell'80 per cento, unico caso del genere fra i Paesi avanzati”. A parlare è Salvatore Morelli, 38 anni, originario di Roccadaspide, nel Cilento. Insegna scienze delle finanze all'Università degli Studi Roma Tre, nel dipartimento di giurisprudenza. Si occupa di diseguaglianze economiche fin dai tempi della tesi di laurea.
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La metà meno agiata degli Italiani adulti ha visto diminuire il proprio patrimonio dal 1995 ad oggi da 27mila euro di media a cinquemila euro. Sono circa 25 milioni di persone, fra le quali 10 milioni hanno meno di duemila euro. Parliamo di patrimonio, non di reddito pro-capite. Sono quindi dati che provengono non dalla dichiarazione dei redditi ma dai registri delle imposte di successione presentate all’Agenzia delle entrate dal 1995 al 2016”. Queste informazioni relative alle eredità, aveva già sottolineato Morelli in
un articolo pubblicato su
Lavoce.info di aprile 2021, permettono di osservare meglio la distribuzione della ricchezza nonostante l’esistenza dell’evasione ed elusione fiscale.