Kupchan ricorda come alcune iniziative di Kiev – dall’attentato a Darja Dugina a quello al ponte di Kerch fino all’attacco del porto di Sebastopoli – abbiano suscitato reazioni negative negli Usa perché foriere di escalation, commentando che “gli obiettivi dell’Ucraina sono moralmente e legalmente giustificati, ma potrebbero non essere prudenti”.
Ciò anche perché ormai per la Russia si tratta di un “conflitto esistenziale”, per cui tali iniziative hanno solo portato un ingaggio sempre più deciso di Mosca. E osserva: “I successi sul campo di battaglia dell’Ucraina potrebbero arrivare troppo oltre. Se la difesa dell’Ucraina non vale gli stivali statunitensi sul campo, anche il ritorno di tutto il Donbass e della Crimea sotto il controllo ucraino non vale il rischio di una nuova guerra mondiale“.