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Servizio Pubblico, Travaglio: “Le balle della Cancellieri e i Ligresti domiciliari”

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013...la-cancellieri-e-ligresti-domiciliari/252592/

Marco Travaglio apre il suo editoriale ricordando il rinvio della mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle per un intervento alla spalla sinistra del ministro Cancellieri. E ricorda i 18 secondi di applausi alla Camera ed i 27 al Senato del Pd e del Pdl: “In un altro paese la Cancellieri sarebbe già a casa. Qui è finita con la standing ovation in Parlamento“. E osserva ironicamente: “La ministra dovrebbe invece operarsi per un ritocchino al naso che è cresciuto di molto negli ultimi tempi”. Il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano” elenca, quindi, le balle pronunciate dal ministro della Giustizia: dalle 110 telefonate ad altrettanti detenuti all’”empatia” e all’”umana vicinanza” per la situazione di Giulia Ligresti e la sua anoressia. Eppure la prima telefonata alla compagna di Ligresti risale al 17 luglio, quando Giulia Ligresti non fu neppure citata nella conversazione. Travaglio sottolinea che si parlò solo di “don Salvatore”, definito “povero figlio” dalla Cancellieri a dispetto dei suoi 81 anni. In quella telefonata la Cancellieri criticò l’operato dei magistrati e un provvedimento che aveva mai letto. “E cosa può servire a una famiglia trasferita in blocco nelle patrie galere? Una preghierina o le telefonate? La Cancellieri sceglie la seconda soluzione”, spiega il giornalista. La terza bugia riguarda i presunti “dubbi” sulle parole della Cancellieri. Al contrario, è stata chiarissima. La quarta balla riguarda la sua amicizia coi Ligresti e la sua carriera influenzata da interventi illustri. Travaglio menziona quindi le parole di Gabriella Fragni e della Cancellieri stessa sul figlio Piergiorgio Peluso, che aveva denunciato i buchi di bilancio e aveva innescato l’inchiesta sulla Fonsai. Quella che, inoltre, il ministro della Giustizia definisce “semplice conoscenza” con Salvatore Ligresti (già condannato e arrestato per tangenti a Craxi) era in realtà un’amicizia, come lei stessa attesta con le brucianti parole di affetto nella telefonata con la Fragni. Il giornalista osserva ironicamente: “Che ci fa un ministro degli Interni nella cascina di un pregiudicato? La Cancellieri se ne dovrebbe andare anche senza quelle telefonate oppure cambiasse ministero, ad esempio potrebbe andare nella Marina Mercantile. O potrebbe fare la dirigente Telecom. L’unico ministero che non le compete è quello della giustizia“. Travaglio, infine, dedica una postilla ai renziani, che, pur definendosi critici, votano sempre col partito. “Siete rottamatori o manutentori?”, chiede il vicedirettore del Fatto (Guarda anche il secondo intervento di Marco Travaglio)
 
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Dirigenti delle PA. I meglio pagati al mondo. In media, 649,616 Usd all’anno.




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Giuseppe Sandro Mela.

Secondo i dati dell’Ocse, i dirigenti delle pubbliche amministrazioni italiane sono i meglio pagati del mondo, percependo in media 649,616 Usd all’anno contro i 231,569 della media dei Paesi Ocse, il doppio di quanto percepiscono gli alti burocrati tedeschi, che tra l’altro sono anche licenziabili.
Ma ciò non soddisfa ancora le vogliose brame e cupidigie dei nostri dipendenti pubblici, perché «oltre alla retribuzione lorda del dirigente, sono stati inclusi inoltre i contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro, che sono molto più alti in Italia rispetto a tutti gli altri paesi considerati, su percentuali vicine al 40%».
Lodevole senso di assicurazione contro le alterne sorti del futuro: unico neo che tale accortezza sia totalmente a carico del Contribuente. Quello stramaledetto screanzato che persiste impunemente a produrre reddito tassabile.

Ed i dirigenti delle pubbliche amministrazioni italiane sono un’infinita legione, il loro numero eguaglia quello di tutto il resto dell’Unione Europea messa assieme. Tutto sempre a carico del maledetto contribuente, che i burocrati concorrono così efficacemente a vessare in ogni modo e maniera con circolari applicative, normativi e modulistiche, per non parlare poi delle visite ispettive con tutte le loro relative conseguenze.
Considerazioni.
Sotto ogni luna, il numero dei dirigenti é molto ristretto rispetto all’intera organizzazione cui presiedono.
Sotto ogni luna, i dirigenti sono pagati a risultato, ed i risultati che constatiamo essere stato raggiunti in Italia non suggerirebbero altro che “licenziarli tutti e subito“.
Ma già, non si può. Per diritto precostituito essi sono inamovibili, illicenziabili.
Quindi, dovremmo tenerceli.
Tranne che un bel giorno il popolo inferocito scenda in piazza armato di ben poche buone intenzioni, dia l’assalto al palazzo e li scaraventi tutti giù dalle finestre: loro ed i loro parenti, così da non esser nemmeno più caricato dalla reversibilità.
É vero che la giustizia non é virtù di questo mondo, ma a tutto dovrebbe esserci un limite di decenza.
p.s. Chi avrà il coraggio di andare a dire queste cose agli oltre tre milioni di disoccupati alla fame?


ADNK. 201311-14. I manager pubblici italiani i più pagati Ocse: “Stipendio tre volte sopra la media”.
Parigi, 14 nov. – (Adnkronos/Ign) – Con uno stipendio medio di 650mila dollari all’anno, i manager pubblici italiani sono i più pagati fra i Paesi sviluppati. E’ il dato che emerge dal rapporto dell’Ocse ‘Government at a Glance 2013′ sulla spesa pubblica secondo cui nel 2011 in Italia i dirigenti di fascia superiore (D1) hanno percepito un compenso pari a 649.616 dollari, un livello quasi tre volte superiore alla media dell’area Ocse, ovvero 231.569 dollari.
Una media che peraltro nasconde forti disparità da paese a paese. Se gli alti dirigenti della Nuova Zelanda conquistano il secondo posto (ma ben distanziati a 396.772 dollari) paesi come Francia e Germania sono assai meno generosi dell’Italia con i rispettivi grand commis: a Parigi, infatti, la media è di poco superiore a 260 mila dollari, mentre a Berlino si portano a casa 231 mila dollari. Ma anche alti dirigenti statunitensi e giapponesi non si discostano di molto da queste cifre.
Scendendo ai dirigenti di fascia inferiore (D2), il nostro paese si conferma estremamente generoso con 381.447 dollari di retribuzione, rispetto ai 175 mila della media Ocse: anche qui, non c’è confronto con americani (252 mila dollari) o britannici (229 mila), per non parlare dei greci, a poco più di 81 mila dollari. Presentando i dati, comunque, l’Organizzazione ricorda come a partire dal 2012 il nostro Paese abbia previsto un tetto alle retribuzioni di 370 mila dollari (pari ai 302.900 euro, ovvero il trattamento economico del Primo presidente della Corte di Cassazione).
Dall’Italia però, il ministero della Funzione Pubblica precisa che la rilevazione dell’Ocse prende in esame “casi molto limitati” che riguardano “solo sei ministeri”. “Per quanto riguarda le altre categorie dirigenziali i dati sono ampiamente in linea con la media dei paesi Ocse – continua la nota – nel calcolo dei valori, oltre alla retribuzione lorda del dirigente, sono stati inclusi inoltre i contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro, che sono molto più alti in Italia rispetto a tutti gli altri paesi considerati, su percentuali vicine al 40%”.
Ma l’Italia, secondo l’Ocse, ha un altro primato poco invidiabile. Solo il 28% dei cittadini italiani ha fiducia nel proprio governo, ben due punti percentuali in meno rispetto al 2007. Un dato, sottolinea l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, molto al di sotto della media, che si colloca al 40% (45% nel 2007).

ADNK. 2013-11-14. Ocse: dirigenti italiani Pa i piu’ pagati, piu’ del doppio dei tedeschi.
Parigi, 14 nov. – (Adnkronos) – Nel 2011 i dirigenti italiani della pubblica amministrazione erano di gran lunga i piu’ pagati dell’area Ocse, e quindi verosimilmente di tutto il mondo. E’ il dato che emerge dal rapporto dell’Organizzazione sulla spesa pubblica, che mostra nel nostro Paese stipendi complessivi per i dirigenti di fascia superiore (definiti D1) pari a 649.616 dollari, un livello quasi tre volte superiore alla media dell’area Ocse, ovvero 231.569 dollari. Un dato, quello mediano, che peraltro nasconde forti disparita’ da paese a paese.
 

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