La copertina dell'Espresso

Claire, ma quindi anche secondo te 'sta legge zan e' un' immane porkeria liberticida e pericolosa ?
Cosa ne pensano i tuoi amici lgbitti' ?
Mi interessa un punto di vista da sinistra...
Dopo cena ti rispondo :rosa:

Eccomi, intanto ho messo in ordine le idee.
Innanzitutto, il ddl Zan, come quasi tutti i testi legislativi degli ultimi 40 anni, è scritto con i piedi, da gente che non sa nemmeno cosa sia la Costituzione e già questo ne fa un testo orribile e non è questione solo di forma.
Secondo contiene alcune disposizioni troppo indeterminate e/o persino pericolose.

L’articolo 1 della legge Zan prevede la repressione degli atti discriminatori fondati “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”. Saranno puniti coloro che commettono o istigano a commettere atti di discriminazione o violenza o atti di provocazione alla violenza per i motivi indicati dall’articolo. Punito anche chiunque partecipi o presti assistenza ad organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per tali motivi.
Io, da atea, mi chiedo cosa accadrebbe a chi leggesse in pubblico alcuni versetti dell'Antico Testamento e a chi in quelle parole si riconoscesse.
La Costituzione prevede libertà di parola e libertà religiosa e separazione tra Stato e Chiesa.
Non si può punire chiunque si riconosca nei versi dell'Antico Testamento, anche se ripugnano ai più.

Ritengo che sia essenziale e non procrastinabile l’estensione alle persone omosessuali e transessuali delle tutele previste dalla vigente legge Mancino, che contrasta il razzismo e l’antisemitismo criminali, in coerenza con la Costituzione e le Risoluzioni UE.

Vorrei presto un provvedimento che combatta in maniera severa l’omotransfobia, ma con amarezza rilevo che questo disegno di legge si è trasformato in un manifesto ideologico, che rischia di mettere in secondo piano l’obiettivo principale e di ridurre pesantemente diritti e gli interessi delle donne e la libertà di espressione.

E’ un testo che va emendato prima di essere approvato, perché una legge scritta male porta a delle interpretazioni ed applicazioni controverse che riducono i diritti e non ne consentono la piena tutela.

Il ddl Zan facendo leva su un tecnicismo che appare secondario e terminologico introdurrebbe, se non emendato, una pericolosa sovrapposizione della parola “sesso” con quella di “genere” con conseguenze contrarie all’art. 3 della Costituzione per cui i diritti vengono riconosciuti in base al sesso e non al genere e non in armonia con la normativa vigente, legge n. 164/82 (e successive sentenze della Corte Costituzionale), che ammette e consente la transizione da un sesso ad un altro sulla base non di una semplice auto-dichiarazione. La definizione di "genere" contenuta nel ddl Zan, che non è accettata dagli altri Paesi, crea una forma di indeterminatezza che non è ammessa dal diritto, che invece ha il dovere di dare certezza alle relazioni giuridiche e di individuare le varie fattispecie.

Una legge attesa da decenni è stata, quindi, trasformata, in una proposta pasticciata, incerta sul tema della libertà d’espressione, offensiva perché introduce l'"dentità di genere", termine divenuto il programma politico di chi intende cancellare la differenza sessuale per accreditare una indistinzione dei generi. Un articolato che mischia questioni assai diverse fra loro e introduce una confusione antropologica che preoccupa. Fra le conseguenze vi sono la propaganda di parte, nelle scuole, a favore della maternità surrogata e l’esclusione di ogni visione plurale nei modelli educativi.

La violenza e la discriminazione che in particolar modo colpiscono le persone transessuali e i/le giovani gay e lesbiche, sono state strumentalizzate a tal punto, che c’è il concreto rischio prevalgano visioni che, anche in altre parti del mondo, hanno aperto un conflitto rispetto all’autonomia delle donne. Per tutte queste ragioni, credo che la legge vada modificata, assolvendo così al compito che si prefigge: tutelare le persone lgbt.

Che ne pensano i miei amici Lgbt?
Alcuni concordano con me.
Alcuni no.
Alcuni accettano le critiche.
Altri no.
 
Torniamo alla legge del piu forte eh?

...
No
La legge ingiusta di questa societá ha comminato una punizione ridicola ad un tizio che ha truffato per una cifra che a suo dire sarebbe stata sufficiente a comprarsi casa, non ha restituito neppure un euro e poi si è licenziato per avere il reddito di fannullanza e campare con i soldi degli altri.....

una giusta corcatina ci starebbe bene...
e non sarebbe certo la legge del più forte....
 
Svolta leggerà anche tantissimo, ma direi che la sua capacità di sostenere una conversazione impegnativa è un pochino difettosa :specchio:
Forse legge le cose sbagliate :-o
 
Mai copiato, me ne sbattevo altamente le balle.
Sono autodidatta, io posso parlare di qualsiasi argomento perché leggo e mi informo molto, ho tantissimi interessi. Ma purtroppo difficilmente trovo qualcuno che riesca a sostenere con me una conversazione di un certo livello, infatti mi sono rassegnato ...e non cago più nessuno.

dev'essere un'esistenza durissima :prr:
 
Eccomi, intanto ho messo in ordine le idee.
Innanzitutto, il ddl Zan, come quasi tutti i testi legislativi degli ultimi 40 anni, è scritto con i piedi, da gente che non sa nemmeno cosa sia la Costituzione e già questo ne fa un testo orribile e non è questione solo di forma.
Secondo contiene alcune disposizioni troppo indeterminate e/o persino pericolose.

L’articolo 1 della legge Zan prevede la repressione degli atti discriminatori fondati “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”. Saranno puniti coloro che commettono o istigano a commettere atti di discriminazione o violenza o atti di provocazione alla violenza per i motivi indicati dall’articolo. Punito anche chiunque partecipi o presti assistenza ad organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per tali motivi.
Io, da atea, mi chiedo cosa accadrebbe a chi leggesse in pubblico alcuni versetti dell'Antico Testamento e a chi in quelle parole si riconoscesse.
La Costituzione prevede libertà di parola e libertà religiosa e separazione tra Stato e Chiesa.
Non si può punire chiunque si riconosca nei versi dell'Antico Testamento, anche se ripugnano ai più.

Ritengo che sia essenziale e non procrastinabile l’estensione alle persone omosessuali e transessuali delle tutele previste dalla vigente legge Mancino, che contrasta il razzismo e l’antisemitismo criminali, in coerenza con la Costituzione e le Risoluzioni UE.

Vorrei presto un provvedimento che combatta in maniera severa l’omotransfobia, ma con amarezza rilevo che questo disegno di legge si è trasformato in un manifesto ideologico, che rischia di mettere in secondo piano l’obiettivo principale e di ridurre pesantemente diritti e gli interessi delle donne e la libertà di espressione.

E’ un testo che va emendato prima di essere approvato, perché una legge scritta male porta a delle interpretazioni ed applicazioni controverse che riducono i diritti e non ne consentono la piena tutela.

Il ddl Zan facendo leva su un tecnicismo che appare secondario e terminologico introdurrebbe, se non emendato, una pericolosa sovrapposizione della parola “sesso” con quella di “genere” con conseguenze contrarie all’art. 3 della Costituzione per cui i diritti vengono riconosciuti in base al sesso e non al genere e non in armonia con la normativa vigente, legge n. 164/82 (e successive sentenze della Corte Costituzionale), che ammette e consente la transizione da un sesso ad un altro sulla base non di una semplice auto-dichiarazione. La definizione di "genere" contenuta nel ddl Zan, che non è accettata dagli altri Paesi, crea una forma di indeterminatezza che non è ammessa dal diritto, che invece ha il dovere di dare certezza alle relazioni giuridiche e di individuare le varie fattispecie.

Una legge attesa da decenni è stata, quindi, trasformata, in una proposta pasticciata, incerta sul tema della libertà d’espressione, offensiva perché introduce l'"dentità di genere", termine divenuto il programma politico di chi intende cancellare la differenza sessuale per accreditare una indistinzione dei generi. Un articolato che mischia questioni assai diverse fra loro e introduce una confusione antropologica che preoccupa. Fra le conseguenze vi sono la propaganda di parte, nelle scuole, a favore della maternità surrogata e l’esclusione di ogni visione plurale nei modelli educativi.

La violenza e la discriminazione che in particolar modo colpiscono le persone transessuali e i/le giovani gay e lesbiche, sono state strumentalizzate a tal punto, che c’è il concreto rischio prevalgano visioni che, anche in altre parti del mondo, hanno aperto un conflitto rispetto all’autonomia delle donne. Per tutte queste ragioni, credo che la legge vada modificata, assolvendo così al compito che si prefigge: tutelare le persone lgbt.

Che ne pensano i miei amici Lgbt?
Alcuni concordano con me.
Alcuni no.
Alcuni accettano le critiche.
Altri no.
mi sa che se e' un tale pasticcio e scritto pure da cani sia meglio bloccare tutto e rifare da capo qualcosa che abbia senso, aggiustare una schifezza di solito non funziona.
A parte che se e' incostituzionale aggiuge casino a casino.
 
Eccomi, intanto ho messo in ordine le idee.
Innanzitutto, il ddl Zan, come quasi tutti i testi legislativi degli ultimi 40 anni, è scritto con i piedi, da gente che non sa nemmeno cosa sia la Costituzione e già questo ne fa un testo orribile e non è questione solo di forma.
Secondo contiene alcune disposizioni troppo indeterminate e/o persino pericolose.

L’articolo 1 della legge Zan prevede la repressione degli atti discriminatori fondati “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”. Saranno puniti coloro che commettono o istigano a commettere atti di discriminazione o violenza o atti di provocazione alla violenza per i motivi indicati dall’articolo. Punito anche chiunque partecipi o presti assistenza ad organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per tali motivi.
Io, da atea, mi chiedo cosa accadrebbe a chi leggesse in pubblico alcuni versetti dell'Antico Testamento e a chi in quelle parole si riconoscesse.
La Costituzione prevede libertà di parola e libertà religiosa e separazione tra Stato e Chiesa.
Non si può punire chiunque si riconosca nei versi dell'Antico Testamento, anche se ripugnano ai più.

Ritengo che sia essenziale e non procrastinabile l’estensione alle persone omosessuali e transessuali delle tutele previste dalla vigente legge Mancino, che contrasta il razzismo e l’antisemitismo criminali, in coerenza con la Costituzione e le Risoluzioni UE.

Vorrei presto un provvedimento che combatta in maniera severa l’omotransfobia, ma con amarezza rilevo che questo disegno di legge si è trasformato in un manifesto ideologico, che rischia di mettere in secondo piano l’obiettivo principale e di ridurre pesantemente diritti e gli interessi delle donne e la libertà di espressione.

E’ un testo che va emendato prima di essere approvato, perché una legge scritta male porta a delle interpretazioni ed applicazioni controverse che riducono i diritti e non ne consentono la piena tutela.

Il ddl Zan facendo leva su un tecnicismo che appare secondario e terminologico introdurrebbe, se non emendato, una pericolosa sovrapposizione della parola “sesso” con quella di “genere” con conseguenze contrarie all’art. 3 della Costituzione per cui i diritti vengono riconosciuti in base al sesso e non al genere e non in armonia con la normativa vigente, legge n. 164/82 (e successive sentenze della Corte Costituzionale), che ammette e consente la transizione da un sesso ad un altro sulla base non di una semplice auto-dichiarazione. La definizione di "genere" contenuta nel ddl Zan, che non è accettata dagli altri Paesi, crea una forma di indeterminatezza che non è ammessa dal diritto, che invece ha il dovere di dare certezza alle relazioni giuridiche e di individuare le varie fattispecie.

Una legge attesa da decenni è stata, quindi, trasformata, in una proposta pasticciata, incerta sul tema della libertà d’espressione, offensiva perché introduce l'"dentità di genere", termine divenuto il programma politico di chi intende cancellare la differenza sessuale per accreditare una indistinzione dei generi. Un articolato che mischia questioni assai diverse fra loro e introduce una confusione antropologica che preoccupa. Fra le conseguenze vi sono la propaganda di parte, nelle scuole, a favore della maternità surrogata e l’esclusione di ogni visione plurale nei modelli educativi.

La violenza e la discriminazione che in particolar modo colpiscono le persone transessuali e i/le giovani gay e lesbiche, sono state strumentalizzate a tal punto, che c’è il concreto rischio prevalgano visioni che, anche in altre parti del mondo, hanno aperto un conflitto rispetto all’autonomia delle donne. Per tutte queste ragioni, credo che la legge vada modificata, assolvendo così al compito che si prefigge: tutelare le persone lgbt.

Che ne pensano i miei amici Lgbt?
Alcuni concordano con me.
Alcuni no.
Alcuni accettano le critiche.
Altri no.

te si che hai il dono della sintesi :ombrello:
 

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