Il fondo Atlante solleverà il peso della Popolare di Vicenza solo se lo sforzo gli costerà 10 centesimi per azione.
Ovvero il minimo della forchetta (0,1 - 3 euro) indicata nei giorni scorsi dal cda della banca.
Cosa significa per i circa 120mila azionisti?
Chi nel 2014 ha sottoscritto azioni a 62,5 euro, ora se le ritrova in portafoglio a non più di 10 centesimi, con una perdita del 99,8% sull'investimento.
Quanto alla «dote» di liquidità contestuale alla quotazione in Borsa, se Atlante interverrà nell'aumento di capitale della Vicenza allora «tutti compreranno allo stesso prezzo», ha subito chiarito l'ad dell'istituto veneto, Francesco Iorio.
Se ci sarà un pezzo dell'offerta non sottoscritta, a quel punto Atlante avrà infatti il diritto di ritirare l'inoptato subentrando a Unicredit - inizialmente garante della ricapitalizzazione - e comunque fino all'importo massimo di 1,5 miliardi rispetto agli 1,75 chiesti al mercato.